Sweet Two

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Louis sbarrò gli occhi, incredulo.

"Per prima cosa facciamo un attento esame del tuo corpo. Spogliati ed apri bene le gambe" ordinò con voce autoritaria.

"...Si, signore" rispose con voce flebile.

Ubbidì agli ordini che gli erano stati impartiti, liberandosi di tutti gli indumenti che portava.

Il liscio tessuto del divano in pelle in cui era seduto, gli provocava una piacevole sensazione alla pelle delle chiappe. Fece un fagotto dei vestiti, facendoli poi cadere sul pavimento. Si sistemò al meglio sul sofà e, tenendo lo sguardo sul suo addome, non volendo guardare il direttore in faccia, divaricò un po' le gambe, mostrandosi.

"Apri di più. Fammi vedere tutto"

Styles era esigente.

Tomlinson non fece quello che gli venne richiesto di eseguire.

Di fronte al suo opporsi, Hazza iniziò ad arrabbiarsi così, con prepotenza, gli afferrò l'esile polso, facendo molta pressione. A quel gesto, Tommo mugugnò di dolore, stringendo gli occhi per ricacciare indietro le lacrime.

"Hai accettato tu, di tua spontanea volontà, di darmi il tuo corpo pur di raggiungere l'affare" disse prepotentemente e con arroganza. "Quindi evita di vergognarti e fa ciò che ti dico, Lou"

"S-si" si arrese.

Il venticinquenne, con l'aiuto delle mani, si divaricò per bene le gambe, mettendo in mostra il suo pene dalle, notevoli, dimensioni.

A quel magnifico panorama, il ventiduenne si leccò le labbra, eccitato come pochi.

Allungò una mano, toccando col polpastrello dell'indice l'apertura anale del ragazzo dagli occhi azzurri. Fece una leggera pressione, inserendovi all'interno del suo culo la punta del dito.

Al gesto di Hazza, Tommo serrò le natiche, intrappolando il dito del riccio.

Styles ridacchiò e, con lentezza, liberò il suo dito. Con entrambe le mani, afferrò le lisce cosce del venticinquenne, divaricandole per bene, e sollevando, verso se, il bacino del ragazzo.

"Prima cominciamo con la lingua" la voce era roca e carica di desiderio.

S'inumidì per bene la lingua, leccando per bene tutta l'apertura di Louis. Indulgiò per alcuni attimi, facendo su e giù con quel muscolo bagnato, decidendo poi di penetrarlo. Vi inserì solo la punta, facendo sussultare il povero Tommo. Poi, con una diabolica lentezza, la inserì maggiormente, fino a toccare con le labbra la sua pelle.

Louis inarcò la schiena, godendo alla presenza di quella lingua all'interno di se. Portò indietro il capo, mordendosi il labbro inferiore per il piacere che stava provando.

"Ah... Merda" gemette, non appena Harry ritrasse la lingua, per poi infilargliela nuovamente in culo.

Il suo cazzo era ben eretto, sporco di qualche goccia di liquido pre-seminale.

La lingua del riccio cominciò a compiere alcuni giri, gustando l'interno del suo amante, facendo gemere ancora e ancora Louis.

"Harry, se continui a fare così, io..." la sua voce era affannata. Il respiro corto.

Sarebbe tranquillamente venuto grazie ad una semplice penetrazione fatta con la lingua.

Il direttore ci sapeva fare. Eccome se ci sapeva fare!

"Tu? Vieni solo perché ti ho messo dentro la lingua?" domandò, guardandolo tra le gambe. "Il tuo corpo si eccita con poco" gli fece notare, per poi mordergli una natica. "Mi hai fatto eccitare, zuccherino" lo informò poco dopo, liberando la sua erezione.

𝓟𝓮𝓻𝓼𝓸𝓷𝓪𝓵 𝓢𝔀𝓮𝓮𝓽 |𝓞𝓢 𝓛𝓪𝓻𝓻𝔂|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora