Ma sì

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"Perché non ci sposiamo?"
Questo aveva chiesto Lilie al suo ragazzo mentre era sdraiato sul divano con la testa appoggiata alle sue gambe e veniva osservato con due occhi che lo guardavano a metà tra lo stupito e esaltato ma anche in parte spaventati, convinti che avesse bevuto troppi caffè.
Erano ormai 11 anni che Paul e Lilie stavano assieme. Tutto era iniziato grazie ad un incontro casuale ad uno stage quando erano ancora degli adolescenti brufolosi, si ritrovarono a lavorare assieme uno alla direzione del video e l'atro all'audio per un progetto che le loro scuole avevano organizzato mandando gli studenti migliori a lavorare con delle trupp esperte. Per tre settimane durante l'estate i due dovettero sopportarsi e condividere la camera nel college che ospitava sia loro che parte delle riprese nel parco presente, che ospitava un paesaggio tipico di quei luoghi ma comunque molto interessante considerato il modo in cui era disposto e il tipo di vegetazione che era presente.
Non che si andassero a genio l'uno con l'altro ma d'altronde erano i più giovani del gruppo ed erano inoltre gli unici due staggisti quindi era logico che i 'capi' di tutto, in quel posto, gli avessero messi assieme.
Tra i tecnici del suono e registi, inoltre, c'era una piccola gara di rivalità, ogniuno cercava di dimostrare che era meglio dell'altro in ogni cosa, si ritrovarino perfino a fare gare di corsa per prendere posto alla macchinetta del caffè e offrirne uno a tutti i componenti del gruppo, di conseguenza una volta finita la pausa i perdenti non avevano nemmeno intravisto una goccia di caffè.
Tra i due apparte la stupida faida tra le due parti, faida che col tempo prese anche i truccatori, gli scenografi, i ballerini e chiunque si potesse distinguere in un gruppo a parte o addiritura in sottogruppi, il tutto in realtà per rendere il lavoro più leggero per tutti; nacque un' intesa un po' dettata dall'età vicina o dal fatto che essendo i due staggisti stavano assieme il 90% del tempo, un po' perché di una cosa erano sicuri e sempre d'accordo tra loro, e che fu anche il primo argomento di cui parlare appena conosciuti, il capo era un mostro satanico venuto dall'entroterra solo per torturarli e farne carne da macello, ma un po' a dire la verità anche per quell'apprezzamento che avevano uno per l'altro.
Non si può dire che avessero una cotta l'uno per l'altro, ma sicuramente, a Lilie non erano passati inosservati i capelli tenuti corti quasi rasati ai lati e più lughi a spazzola in cima, come andava di moda allora, e che lui non aprezzava come acconciatura ma sicuramnete apprezzava il modo in cui il ciuffo metesse in risalto i leggeri colpi rossi alla base di esso e il piccolo scalpo che si notava dietro l'orecchio destro, o i suoi occhioni grandi più del normale ,secondo lui, che nascondevano dei riflessi verde bosco in quel fitto marrone che si ritrovava adosso molto spesso; il viso leggermente allungato metteva in risalto la leggera barba che il ragazzo teneva e che lo rendeva più mascolino ed adulto, inoltre odorava la collana che aveva attacato un piccolo pletro argentato e che ballonzolava picchiando sul suo petto praticamente tutto il tempo visto che lo teneva ossessivamente adosso per l'intera giornata e toglieva solo per farsi la doccia . Dal canto suo anche Paul aveva notato come il fisico asciutto che Lilie aveva era puntualmente nascosto da felpone enormi, e che veniva svelato assieme alla piccola voglia che compariva leggermente al di sopra della vita dei pantaloni e che secondo lui lo rendeva ancora più attraente, ma sempre in modo amichevole ovviamente, che poteva ammirare solamente quando i due si ritrovavano a cambiarsi per andare a dormire; a dirla tutta invidiava il suo fisico che a differenza del suo più in sovrapeso e goffo risultava nettamente migliore, aveva inoltre notato la piccola ossesione di sistemarsi i capelli biondo oro abbastanza corti e pettinati sempre con un po' di gel; i suoi occhi un filo allungati ai lati ma comunque abastanza grandi nascondevano delle iridi verdi che ottenevano spesso delle colorazioni di castano chiaro, praticamente opposti ai suoi.
Il ragazzo ancora si ricordava la sensazione delle mani incerte di Paul che accarezavano lentamente la sua schiena bagnata dall' acqua calda della doccia che, per risparmiare tempo, avevano deciso di fare assieme ma che al posto di fagli risparmiare tempo lo stava raddoppiando o triplicando. Tutto era partito da un leggero bacio sul collo di Lilie lasciato da un Paul che lo guardava da qualche centimetro di altezza in più rispetto all' altro e che non era riuscito a resistere più, sia all' attrazione verso l'amico, sia alla dolcezza che quel gesto gli aveva sembre conferito, non importava se fosse lui a darlo riceverlo o solo vederlo. E fu così che le mani di Lilie, che nel frattempo si era girato con il viso di fronte a quello del conpagno, stavano percorrendo un leggero tratto immaginario lungo i fianchi di Paul che tratteneva piccoli versetti dettati dal solletico. E poi, un bacio, nulla di più, nulla di meno, un bacio a stampo, ma fu il migliore che entrambi ricevettero durante tutta la loro vita. Non fecero ne ebbero altro per quella sera, in fondo, anche se loro non lo sapevano ancora, avevano 11 anni d'avanti per dedicarsi del tempo a loro.
"Co-ome?" Chiese con ben poca convinzione Paul al, ormai considerato tale, pazzo fuori di testa che si era tenuto come ragazzo per tutti questi anni.
"Ma sì perché no? Infondo molte coppie si sposano e noi inoltre stiamo aspettando per l'adozione di un bimbo o bimba e questo aiuterebbe solo le cose, quindi perché no?" spiego con fin troppa calma, che in parte fece venire il dubbio a Paul che non si fosse preso un malanno e non stesse delirando; di fatti si alzo dalla sua posizione iniziale che non era cambiata in tutto questo tempo e posò una mano sulla fronte del compagno che lo guardo con ribrezzo prima di alzarsi e posare le tazze vuote di entrambi nel lavabo.
"Non mi prendi mai sul serio su queste questioni" disse con un pizzico di tristezza nella voce nascosta dalla finta severità e vera rabbia, " Io... scu-usa, e solo che... siamo seduti su un divano, a guardare uno stupido film comico e tu salti fuori all' improviso con una proposta simile e, non che mi aspettassi rose rosse, fuochi d'artificio e principe azzurro a cavallo, ma neanche una cosa così all' improvviso" disse con un unico fiato per cercare di non peggiorare la situazione, "Certo io ti ho preso alla sprovvista, dopo undici anni io ti prendo alla sprovvista, e allora tu che sei saltato fuori con un ' mi piacerebbe avere un bambino' una sera a caso metre ci stavamo rilassando, tu non mi hai preso alla sprovvista? Sai cosa ok, hai ragione tu! Non avrei dovuto chiedertelo sono stato uno sciocco, vado a farmi una doccia!" Urlo praticamente adosso a Paul, che dal canto suo sapeva prettamente cosa stava accadendo nella testa del compagno; un attacco d'ansia, uno dei tanti, gli fu più chiaro che mai quando vide gli occhi lucidi del compagno quando si era girato per andarsene, probabilmente era troppo stressato per la storia del bambino/a e poi sapeva che, anche se aveva cercato di sminuire la cosa, probabilmente era molto nervoso e si era preparato tanto, nella sua semplicità, per quella proposta.
Lilie senti delle dita fin troppo conosciute fare quel gesto che ormai era diventato un abitudine per i due, i leggeri brividi che lasciavano le scie immaginarie delle dita del compagno sui suoi fianchi. Non si era neanche accorto che il box doccia era stato aperto e che Paul fosse entrato tanto era assorto dai suoi pensieri, si senti girare e si ritrovo a guardare dall' alto dei pochi centimetri che li separavano, e che col tempo l'avevano fatto diventare il più alto tra i due, i due occhi di un marrone fitto bosco.
"Sì"
"Sì a cosa?" Chiese con ancora un po' di tristezza nella voce.
"Sì, ti viglio sposare, sì sono stato un idiota, sì mi hai preso alla sprovista ma anche io l'ho fatto, sì sei pazzo, sì ti amo"
"Sei sicuro, io prima credo di averti spaventato e non sono certo neanche io di tutto questo e..." non riusci a finire la frase.
"Zitto e baciami stupido".
Ed eccolo lì, il secondo bacio più bello della loro vita, come ci fu il terzo al loro matrimonio o il quarto da perte della loro bambina e il quinto da parte del maschietto che arrivo qualche anno dopo la prima.

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