Appena il branco uscì dal loft si separò per tentare di arginare la situazione: Scott si sarebbe recato da Stiles per tentare di parlargli mentre Allison, Isaac e Lydia presero la macchina della cacciatrice per dirigersi verso casa Argent ed organizzare una strategia affichè quella crepa non causasse la rottura definitiva del branco stesso; durante il viaggio Isaac dovette intervenire più volte per placare l'animo della banshee e, soprattutto, per evitare che facesse qualche sciocchezza.
<< E cosa vorresti scrivergli?! >> alzò la voce il biondo << Vuoi davvero morire così giovane? >>.
<< Quello che tutti pensiamo! >> rispose a tono Lydia.
<< Certo! Perché dire ad un licantropo: "Sei un grandissimo stronzo per esserti comportato così e meriti la morte!" non mette a repentaglio la vita, proprio no... >> Isaac fissò a lungo l'amica, voleva bene a Stiles ma Derek, beh, Derek l'aveva salvato da suo padre! Non voleva che leggesse quelle parole così dure << Tu che ne pensi, Allison? >> quando il licantropo notò che la cacciatrice non rispose osservò Lydia e la vide scrollare le spalle << Allison? >> questa volta la ragazza si ridestò dai suoi pensieri, osservò gli sguardi preoccupati dei due passeggeri e, dopo aver preso un lungo sospiro, rispose.
<< Io non so che fare... >> sussurrò
<< Voglio bene a tutti e due ma... >>.
<< Ma? >> chiese Lydia.
<< Non ho mai visto Stiles ridotto così. Insomma, lui ha affrontato mille pericoli a testa alta e ora... Ora lui l'ha abbassata, Derek è riuscito dove molti hanno fallito: ha distrutto un mio amico e sapete qual è la cosa bella? >> disse mentre gli occhi cominciarono a pizzicarle, segno che le lacrime erano ormai prossime ad uscire << È che non ho la benché minima idea di cosa fare per aiutarlo! >> Lydia le sorrise e cominciò a carezzarle un braccio.
<< Vedrai che troveremo qualcosa... >> sussurrò la banshee.
<< Io, invece, credo che dovremmo aspettare Scott... >> sospirò infine il biondo passandosi le mani sul volto.
<< Si, lo penso anch'io. >> rispose Lydia sistemandosi la gonna.
<< Lydia, potresti baciarlo oppure passare un po' di tempo con lui... >> ipotizzò Allison mentre svoltava per entrare nel vialetto di casa << Insomma, lui ha una cotta per te dalla terza elementare! >> disse spegnendo il motore e uscendo dalla vettura, imitata dagli altri due.
<< No, Allison, lui AVEVA una cotta per me! >> rispose la rossa mentre seguiva l'amica dentro casa. I tre sospirarono all'unisono, si sedettero in soggiorno ed aspettarono che Scott arrivasse; passò una mezz'ora buona, in cui ognuno di loro era immerso nei propri pensieri, quando il rumore di una moto li fece voltare verso la porta, sperando di vedere un licantropo sorridente ma, purtroppo, dovettero ricredersi visto che il ragazzo indossava un'espressione furente.
<< Stiles vuole abbandonare il branco... >> sussurrò il messicano << E non vuole cambiare idea. >>.
<< Cosa?! >> urlò Isaac alzandosi dal divano << Stai scherzando? >> Scott scosse la testa, sospirando tristemente; solo allora il biondo sbuffò e si risedette << Se neanche il suo migliore amico è riuscito a sollevargli il morale che speranze abbiamo noi! >> disse osservando le ragazze.
<< Noi no... >> rispose Allison sgranando gli occhi << Ma forse qualcuno sì! >>.
<< Qualcuno alto, scontroso, dai capelli neri e con due occhi verdi... >> sorrise Lydia << Forse se Derek parlasse con Stiles la questione si risolverebbe! >>.
<< Secondo me non funzionerà... >> la voce suadente di Peter Hale attirò l'attenzione dei presenti verso una finestra che dava sul giardino << Questa volta il mio burbero nipote ha esagerato e non credo che una chiacchierata cuore a cuore risolverebbe la situazione. >> disse incrociando le braccia.
<< E allora che cosa facciamo? >> chiese Scott sedendosi accanto a Lydia e Isaac << Mi sembra di fare un tuffo nel passato... >> sussurrò portandosi le mani fra i capelli.
<< Quella volta cosa avete fatto? >> chiese la cacciatrice << Voglio dire, quando Jackson ha fatto... Quel che ha fatto... >>.
<< Lo sceriffo gli ha comprato la Jeep. >> rispose Scott.
<< Penso che questo non basterà... >> sospirò il più vecchio degli Hale << Però possiamo parlare, o meglio, minacciare quel cocciuto di mio nipote affinché muova le sue chiappe mannare e vada a riprendersi il SUO Stiles! >>.
<< Suo? >> domandarono in coro i ragazzi e Peter sbuffò sonoramente.
<< Prima di venire al loft, armati di aconito, passate dallo sceriffo e chiedetegli se vi parlerà della persona che ha rubato il cuore del vostro amico! >> urlò l'ex alpha prima di salire in macchia e sparire.
I quattro si scrutarono negli occhi, soppesando l'idea di ascoltare il consiglio del mannaro, quando Scott si alzò di scatto e, recuperate le chiavi, uscì per dirigersi alla sua moto, seguito ben presto anche dagli altri. Partirono verso la stazione di polizia ma quando chiesero di poter parlare con lo sceriffo rimasero basiti nello scoprire che l'uomo si era preso quattro giorni di ferie e, probabilmente, lo aveva fatto per stare vicino al figlio; ripresero il viaggio verso la nuova meta ma quando chiesero allo sceriffo di poter vedere il loro amico ricevettero solo una risposta glaciale.
<< La prego! >> supplicò Allison << Vogliamo solo aiutare Stiles! >> disse congiungendo le mani a mo di preghiera.
<< Della parola "no" che cosa non riuscite a comprendere? Mh? >> domandò sempre più irritato lo sceriffo << Come volete aiutarlo, sentiamo? Sono esattamente cinque ore che mio figlio, il mio UNICO figlio non parla, ha saltato il pranzo e non è mai uscito da quella dannata camera! >> urlò << Ogni volta che capita una situazione del genere giuro a me stesso che non accadrà mai più e invece che succede? >> chiese osservando i ragazzi e calmandosi un poco << Mi ritrovo al punto di partenza... >> sussurrò.
<< Vuole davvero questo? >> domandò Lydia << Sceriffo, noi possiamo aiutare Stiles ma ci serve il suo aiuto... >> quelle parole fecero pensare all'uomo che, dopo alcuni minuti, si fece da parte per permettere ai ragazzi di entrare.
<< La prima volta avvenne quando Claudia mi lasciò... >> cominciò John indicando il divano << Fu il periodo più difficile per me... Stiles tentava in tutti i modi di aiutarmi: nelle faccende di casa e nel lavoro; all'inizio credevo che si comportasse in questo modo perché teneva la mente occupata e non pensava alla madre ma sbagliavo, Dio se sbagliavo! Una sera, dopo cena, lui stava lavando i piatti quando uno di questi gli scivolò di mano e finì in frantumi sul pavimento e volete sapere cosa mi ha detto? >> i quattro ragazzi ascoltavano le parole dell'uomo in rispettoso silenzio e quando la domanda venne posta loro annuirono immediatamente << "Papà, ti prego di perdonarmi... Non sbattermi fuori casa! So che quello era il piatto preferito della mamma e io... Io l'ho rotto!" >> le lacrime cominciarono a rigare il viso dell'uomo << "So che è colpa mia... È tutta colpa mia... La mamma è morta per colpa mia! Dovevo fare il bravo e invece la facevo arrabbiare!" >> lo sceriffo si asciugò le lacrime e, osservando Scott, sorrise << Il giorno dopo mi chiamarono per un importante caso di omicidio e non me la sentivo di lasciare Stiles da solo a casa, così chiamai una cara amica e le chiesi il favore di guardare la mia piccola peste fino alla sera; quel giorno, quel meraviglioso giorno, qualcuno è entrato nella sua vita e l'ha cambiata per sempre... Tu, Scott. >> sentendo quelle parole il licantropo si lasciò sfuggire un singhiozzo, mentre delle calde scie argentate gli bagnarono il volto << La seconda volta è avvenuta anni dopo, durante il primo anno di liceo. Venni chiamato dalla scuola e mi presentai in divisa, credendo che Stiles si fosse cacciato nei guai, ma quando lo vidi con la faccia piena di lividi, il labbro inferiore spaccato e gli occhi gonfi a causa delle troppe lacrime versate, beh, io cominciai a tempestarlo di domande e sapete come mi ha risposto lui? >> chiese << "Va tutto bene..." ma sapevo che stava mentendo. I mesi successivi furono un vero inferno. Gli comprai la Jeep e Scott cominciò a passare tutti i pomeriggi con lui ma, il mio ragazzo, non riusciva a riprendersi... >> fece una piccola pausa e tirò su con il naso << Finché una sera non lo sorpresi a cercare il cadavere di unaragazza nella riserva... >>.
<< Quando Scott venne morso... >> sussurrò Allison e lo sceriffo gli allungò l'indice in un cenno d'assenso.
<< Quando mi avete salvato da quella professoressa pazza, parlai con mio figlio e lì mi svelò molte cose, tra cui l'identità del bullo. >> lo sceriffo osservò le scale e s'immaginò suo figlio chino sulla scrivania a studiare formule di chimica a memoria, probabilmente con le lacrime agli occhi << Mi ha anche detto di essere innamorato di Derek Hale, l'uomo che l'ha distrutto. >>.
Sentire quel nome fece aumentare la rabbia in Scott, voleva salire in camera e urlargli che era uno stupido a farsi ridurre così da un ragazzo ma si rese conto che quella mossa lo avrebbe messo ancor di più in cattiva luce e si ritrovò a sospirare sconfortato; i ragazzi, finita la chiacchierata, ringraziarono lo sceriffo e si diressero verso il loft, pronti per minacciare il loro alpha se fosse stato necessario. John Stilinski osservò i veicoli allontanarsi prima di salire le scale e dirigersi verso la stanza di suo figlio quando un singhiozzo lo freddò sul posto, Stiles stava piangendo; l'uomo aprì con cautela la porta prima di avvicinarsi al figlio e abbracciarlo con tutta la forza che aveva.
<< Lo sapevo... >> singhiozzò il ragazzo << Ha capito che provo qualcosa per lui e si è comportato come un mostro! >> disse ricambiando la stretta.
<< Figliolo, so che fa male ma passerà, fidati passerà! >> sussurrò il padre << E la pagherà, o se la pagherà! >>.
Stiles rimase fermo, immobile mentre le lacrime continuavano a solcargli le guance; si ricordava ancora la prima volta che incontrò Derek: era andato al supermercato con la madre ed è stato proprio li che lo vide insieme a Laura, fin da subito era rimasto affascinato da quel ragazzo così sicuro di se e così forte, sembrava che nessuno potesse fargli del male... Quando Derek tornò in città, e furono costretti a frequentarsi, il loro rapporto era cresciuto e Stiles si maledì perché sapeva che in cuor suo il licantropo non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti e, con il passare del tempo, si era fatto bastare quegli attimi fugaci in cui Derek lo minacciava, lo scagliava contro il muro, lo feriva...
Quelle violenze erano come ossigeno per lui. Si ricordava quando rubò una sua giacca, ormai distrutta a causa del kanima, e la indossava per poi abbracciarsi da solo, in lacrime, immaginando cosa si potesse provare se quelle braccia che lo stringevano fossero di Derek e non le sue, immaginando cosa si provasse a sentirsi dire "Ti amo" ma, anche questa volta, il giovane Stilinski si diede la colpa per quanto accaduto, per la collera dell'uomo che gli aveva rubato il cuore e distrutto sotto le sue suole. "Sono uno stupido..." si ritrovò a pensare "Come potrebbe Derek amarmi? Io che so combinare solo disastri, io che non ne faccio una giusta, io che ho ucciso mia madre..."; immerso in quei pensieri, piano piano, si addormentò fra le braccia del padre.
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Compagno
FanfictionDopo l'incendio di Villa Hale, Derek, ha vissuto varie relazioni ma ognuna di esse si è rivelata un vero schifo! Ma, quando sta per perdere la speranza, ecco che arriva un umano logorroico e iperattivo che lo salverà dalla sua asocialità; riuscirà i...