Dean

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Cosa era andato storto? Dean se lo era chiesto per ore, da quando il suo cellulare aveva vibrato, segnalando un messaggio che recitava quanto di peggio il giovane potesse aspettarsi in quella fredda mattina di Gennaio.

Cosa poteva aver fatto per meritarsi di essere lasciato senza neanche una spiegazione ragionevole? Sprofondato da ore sul divano bordeaux, con una lattina di Coca cola stretta tra le dita della mano, lo sguardo perso verso lo schermo nero del suo televisore e un pacchetto di patatine mezzo vuoto ad attenderlo paziente accanto a sé, riviveva ogni istante della sua turbolenta relazione con Tess.

Ricordava quel giorno in cui le aveva chiesto l'amicizia su Facebook, quella sera in cui avevano parlato per ore del loro autore preferito, Stephen King, e di "IT", la sua opera più apprezzata.

Sentiva sulla sua pelle il tocco caldo delle sue dita, quando era riuscito a farsi coraggio a tal punto da sfiorarle durante il loro primo incontro al "Love shot", il locale più frequentato della loro città. La pelle di Tess era morbida, vellutata, gli donava sempre una sicurezza che mai, con altre sue coetanee, era riuscito a percepire e a covare nel suo cuore. Forse era proprio quello il problema, forse l'età della ragazza, di cinque anni più piccola di lui, poteva aver influito sulla fine del loro rapporto, sul mare di sofferenza entro cui stava affogando e che prevedeva film scadenti, autocommiserazione e quel vecchio divano come uniche compagne.

I tempi delle carezze, dei dolci baci, del profumo di Tess accanto a lui erano finiti, e nonostante Dean sperasse di non doverlo mai ammettere era il caso di voltare pagina, cancellare la sconvolgente bellezza di lei dalla sua mente, i suoi messaggi sul cellulare e anche quelle foto che spesso aveva deciso di scattare nei momenti più dolci della loro intimità.

«Perché?» Continuava a domandarsi, iniziando a stringere la lattina a tal punto da far cadere qualche goccia sul divano, destandolo dal suo torpore e facendolo imprecare malamente. «Cazzo.» Ringhiò, sollevandosi immediatamente e, facendolo, non accorgendosi di aver stretto ulteriormente la lattina e inscurito ancor di più il bordeaux su cui sedeva con la Coca cola. «Che stronza!» Si infuriò, vedendo sul divano quella pozza di bevanda e, in uno scatto d'ira, lanciandogli contro la lattina.

In quel momento le mani andarono a stringersi i fianchi, il viso si tinse di rosso vermiglio, il capo si scosse e il ragazzo non si rese conto se se la stesse prendendo con quella lattina o con la ragazza a cui non riusciva a smettere di pensare. Era forse con un altro ragazzo, in quel momento? Era uscita con quelle smorfiose delle sue amiche? Si stava divertendo alle sue spalle, era stata al Love shot dopo la loro ultima volta? Il flusso di quei pensieri venne interrotto soltanto dalla vibrazione del cellulare, che da ore riposava nella tasca dei jeans.

Immediatamente la mano lo colse tra le dita, lo sguardo di Dean si precipitò per leggere il nome di chi gli avesse appena mandato un messaggio e con rabbia dirompente, infinita delusione constatò come quel "Come stai?" avesse come mittente la sua amica Sharon e non la donna di cui era ancora follemente innamorato.

Per un attimo non volle aprire la conversazione, volle restare da solo, come nei cinque giorni precedenti, dimenticato da tutti, senza gioie a rallegrare le sue giornate, senza un sorriso che riuscisse a tirarlo su di morale. Poi si decise, scosse il capo e, come un naufrago che si aggrappa al primo legno galleggiante che trova, visualizzò.

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⏰ Last updated: Nov 13, 2017 ⏰

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Il bacio che vorreiWhere stories live. Discover now