Il maresciallo Nardi della stazione dei carabinieri locale era un ragazzone alto, dalla voce profonda con occhi e capelli scuri che sembravano essere stati messi li per rafforzare un senso di autorità che già sprizzava da ogni poro, era però la sua un autorità calda, tranquilla, che non si nutriva di prevaricazione ma di protezione, proprio quella che, con cuore agitato ci si aspettava di trovare al di la della porta di una caserma alla quale, se ci si bussava era sicuro per bisogno.
Per nulla arrogante ma di presenza solida, Dauria immaginò non aver difficoltà ad entrare in empatia coi suoi interlocutori.
Era una deformazione professionale quella di fare la radiografia alle persone e per forza di mestiere il commissario aveva affinato tale capacità che lo aiutò a buttare giù mentalmente una prima sintesi del comandante di questa caserma durante i pochi passi che li separavano dal suo ufficio dove furono fatti accomodare.
Aveva scelto all'ultimo di presenziare anche lui al colloquio estromettendo Viganò per poter dosare lui il flusso di informazioni inerenti alle ragioni del loro interessamento per una coppia di vecchi contadini rustici e selvatici come la vegetazione ligure.
Era una prassi abituale lo scambio di informazioni tra carabinieri e polizia ma da come il maresciallo aveva sapientemente miscelato disponibilità, interesse e reticenze professionali durante il colloquio telefonico Dauria aveva inteso che doveva gestire la situazione in prima persona visto che il colloquio doveva svolgersi fuori casa.
Ma ciò era giusto, si parlava di persone residenti nel territorio affidato alle responsabilità di Nardi, la pretesa quindi di parlarne a quattr'occhi era più che lecita e, l'eleganza e la determinazione con le quali era riuscito a farla valere, lo pose al vertice della personale graduatoria di giudizio in cui il commissario alloggiava le persone.
Tutto era stato ricavato solo da un dialogo telefonico ascoltato da una derivazione sulla sua scrivania, dare un volto ora a un atteggiamento ero d'obbligo per un visivo come Dauria.
Accomodatevi pure.
Disse prendendo posto dal suo lato della scrivania ingombra di ciclostili e cartelline color pastello e andando così ad eclissare parzialmente gli immancabili calendari dell'arma appesi di sbieco a un asticella di legno.
I due poliziotti si sedettero e osservarono il padrone di casa fare il croupier con i fascicoli che foderavano il piano d'appoggio di fronte a lui.
Smazzati gli altri gliene rimase uno in mano, lo aprì e lo scorse rapidamente con gli occhi come si farebbe con un libro di testo un attimo prima di andare interrogati alla cattedra.
Lo sguardo vi frugò dentro brevemente giusto il tempo di riordinare le idee più che per fissarsi in mente spunti di discussione, quelli, erano già stati incamerati dal maresciallo.
Tanto che alzava lo sguardo su di loro fece cigolare la sedia per il cambio di posizione e incrociando le mani sui fogli disse:
nulla, non c'è nulla di strano che riguardi i Borchi.
Pausa.
Oddio; dicerie di paese escluse ma sapete come va in questi posti, si conoscono tutti e si vive di discorsi, basta non andare alle sagre patronali non fermarsi al bar per un giro a carte o sui gradini della chiesa la domenica per prendere parte ai pettegolezzi, che si diventa al volo oggetto dei pettegolezzi stessi.
Io stesso sono arrivato qui da fuori, e dopo neanche un mese c'era chi era pronto a giurare che fossi stato trasferito qui perché nascosto dall'arma dopo che avevo messo nel sacco dei malavitosi in vista, qualcuno ribatteva che no che aveva informazioni sicure che io avessi, ehm per così dire avuto un'amicizia particolare con la moglie di un superiore e via così...; quindi due vecchi , soli, sicuramente ritirati e un po' burberi ovvio che la fantasia e la noia popolare li metta all'indice come esecutori di chi sa che arcani atti .
Per quello che ne so io , sono in due , hanno una pensione agricola, qualcosa cavano ancora dal lavoro nel loro terreno, non hanno parenti e nessuno li va mai a trovare, io stesso ho fatto fatica a dare un volto a questi due tanto che il suo collaboratore mi parlava al telefono ieri, li avrò visti un paio di volte.
Se però, mi spiegate cosa in particolare vi interessa, credo potrei aiutarvi meglio.
Eccoci, un lieve sorriso modificò il volto di Dauria, ora stava a lui rendere plausibile una storia che presa tutta intera sembrava letta su un fumetto, doveva inoltre cannibalizzarla delle parti in cui lui, alla chetichella era venuto a condurre una piccola indagine personale proprio nel giardino di casa del maresciallo senza preoccuparsi di avvisare prima il proprietario, temperare quindi l'atmosfera trhiller dell'incontro col bambino e altri dettagli più o meno importanti.
Nardi ascoltò attento e serio col rispetto che riteneva dover portare a ogni uomo dello stato che si occupasse direttamente di sicurezza, indipendentemente se questi gli presentava una storia un po' forzata e i cui punti oscuri non erano così palesemente legati all'operato dei suoi protagonisti.
Approfondì con un paio di domande la questione della carcassa dell'auto,
escluse con certezza la presenza di bambini o ragazzini in loco, anche per la mancanza di vicinato con prole e confermò la totale assenza di visite ufficiali ai due anziani coniugi, ma per il resto, non aveva nulla di più da aggiungere.
L'incontro terminò con strette di mano, ringraziamenti e promesse di tenersi reciprocamente aggiornati in tempo reale su ogni novità.
Appena la portiera della macchina si chiuse sotto lo sguardo attento del carabiniere che da ospite educato aspettava la partenza dei visitatori dall'uscio della porta prima di ritirarsi, Necandri che per rispetto alle gerarchie si era fatto sentir poco o nulla si fece finalmente sentire;
Troverà strano, rispettosi come sono loro del protocollo, che sia il superiore a guidare l'auto e non io.
Già; sospirò; - non lo sa lui che a me piace guidare se devo riordinare le idee, tanto con la storia che gli abbiamo propinato l'avrà capito che non siamo tanto in quadra qui.
Mi è sembrato un tipo apposto invece, già che ha fatto delle domande vuol dire che voleva capirci bene nella faccenda, no?
Sì , sì, certo, ma tu, sinceramente Necandri, cosa pensi di tutto?
Il poliziotto si fece concentrato, alzò un poco il mento poi convinto disse:
C'è una carcassa di una macchina in un bosco, e questo è un fatto, che poi la carcassa sia quella di una vettura scomparsa tempo fa nel nulla con i suoi proprietari, una famiglia tedesca di 4 persone, questo lo abbiamo constatato tutti. Qualcosa commissario c'è per forza, e su quello ci dobbiamo concentrare non per tigna ma perché una famiglia che si volatilizza nel nostro territorio è nostra competenza, ci fosse anche un ragazzino misterioso che vi si aggira nei dintorni, capisce che a questo punto non sarebbe neanche la cosa più strana.
Necandri aveva la capacità di mettere a nudo il nocciolo di ogni questione e se i noccioli erano di più, lui alla fine aveva per le mani comunque una bella collana.
La visione d'insieme è quella che fa la differenza tra un funzionario normale e un buon commissario sai, tu la hai
Ho un buon esempio sotto agli occhi; fu un borbottio impacciato; - penso comunque, ed era quello che volevo dire prima che lavorando sui fatti oggettivi, se troviamo la famiglia, ovunque sia finita, magari troviamo il ragazzino.
Se esiste
Se esiste; si trovò a dover ammettere suo malgrado per onestà verso il superiore.
La giornata di lavoro, assorbita dalle formalità che ogni azione ufficiale si tirava dietro finì tardi e , a buio fatto, per rientrare a casa Dauria si immerse nelle luci di una città semideserta e si trovò trasportato fino a casa in un atmosfera da canzone "vecchio frack"
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Io "esisto"
Mystery / Thrilleruna gita in macchina e un bambino che corre, una fugace apparizione che diventa un'inspiegabile ossessione. L'ispettore Dauria avezzo alle indagini sempre al confine di altroquando verrà accompagnato per mano in un viaggio gotico per porre fine a un...