Mi chiamo Sara e sono una ragazza come tante altre. O meglio, come tante altre ho sempre cercato di vedermi. Ad un certo punto mi sono detta di essere speciale, per avere più sicurezza in me. Mi sono detta che non importava ciò che diceva la gente. Mi sono detta che basta andare dritto per la propria strada e andrà tutto bene. Senza rimpianti.
Ho sempre desiderato vedermi come tutti e questo fa schifo. Ognuno di noi è diverso e speciale a modo suo. Io sono diversa, io sono Sara e nessuno sa chi sono.
A volte non riuscivo davvero a credere di poter essere bella per qualcuno, c'era sempre qualcosa che non andava. Sapevo bene cosa.
Tu riusciresti a sognare di svegliarti una mattina e non essere più te? Riusciresti a capire il disagio di trovarsi in un corpo che non ti piace? O forse a te piace ma non piace a nessun altro? È questa la più grande sfida di noi essere umani: AMARCI. Io forse non mi amavo abbastanza. Sognavo di aprire gli occhi, di far scivolare quel lenzuolo giù per le gambe e... di essere magra. È così che ti senti quando non ti ami abbastanza.
A volte 10 chili di troppo sembrano mille, a volte voler indossare un vestitino diventa un sogno ed un incubo al tempo stesso. Ho sempre ritenuto il mio corpo un ostacolo alla felicità.
Un giorno però questa convinzione è cambiata. Ho conosciuto un ragazzo. Devo ammettere che mi piaceva molto. Con mia grande sorpresa ho capito di piacergli anche io. Diventa il mio fidanzato.
Ho finalmente un momento di tregua. Eravamo felici, stavamo bene insieme. Non mi sembrava vero. Certo, a volte sentivo di essere un po' più matura di lui. Non so. Forse è solo perché è un maschio e i maschi si sa, crescono sempre un po' dopo di noi donne.
Il tempo passava, tra alti e bassi. Passa un anno.
Lui mi diceva ''ti amo''. Mi dice ''ti amo'' ma sentivo che si vergognava. Mi diceva ''sei bella ma se fossi un po' più magra saresti ancora meglio''. Mi diceva che gli sarebbe piaciuto se avessi messo un vestito più corto ma con quelle gambe non avrei potuto. Mi diceva che dovevo dare valore al mio corpo, dovevo fare una dieta, credeva. A volte si arrabbiava se mangiavo un cioccolatino però mi diceva ''ti amo'' ed io ci credevo. Ci penso. Ti amo non significa ''sei bella esattamente così come sei'', ''ti voglio cosi'', ''non ti cambierei per niente e nessuno al mondo''? Iniziavo a star male. Non capivo se fossi io ad essere sbagliata o lui ad essere uno stronzo. O forse era solo insicuro. Qualcuno gli avrà detto che è sprecato con me, che potrebbe avere di meglio. Qualcuno gli avrà detto che sono una cicciona e lui non mi avrà difesa. Si sarà vergognato. Avrà riso di me con i suoi amici.
Mi cade tutto. Cade la convinzione di quell'amore e cado anche io, sbatto la faccia. Mi rendo conto che non sono bella come lui vorrebbe che fossi. Dopo un anno insieme a condividere gioie e dolori, pianti e sorrisi, litigi, amore e pace. Io per lui non ero altro che qualcosa da cambiare a favore del suo ego, dei suoi amici, della sua insicurezza. Non mi sentivo più bella. Non sapevo cosa indossare. Tutto ciò che mi mettevo addosso mi faceva sentire uno schifo. Felpe larghe e jeans: una combo che in quel momento mi dava sicurezza. Nascondeva la mia ciccia e la mia vergogna, il mio senso di inadeguatezza.
Per 6 mesi ho continuato a provarci. A sentirmi sbagliata, a non sentirmi all'altezza. Ho continuato a trarre forza da quei ''ti amo'' pieni di falsità che pian piano si tramutavano in ''ti odio''.
Così, però, non riuscivo più ad andare avanti. Non potevo lasciare che quella specie di amore, che di amore non aveva più niente, mi mangiasse viva. Ho scelto seppur dolorosamente di lasciarlo andare. Di lasciare che andasse da gambe più magre e braccia più sottili. Ho scelto che percorresse una strada priva di vergogna e non avrei potuto prendere decisione migliore.
Tutto il male è scomparso.
Il mondo è mi sorride di nuovo. Mi è tornata voglia di vivere, vivere davvero. Ho intrapreso un percorso che mi aiutasse a scrollarmi di dosso tutta la negatività accumulata in quel lungo periodo. Volevo sentirmi ancora bella.
Non è facile. A volte stupidamente crediamo alle persone che dicono di amarci quando in realtà non ci amano affatto. Ci consumano per sentirsi appagate. A volte abbiamo bisogno di sentirci dire ''ti amo'' e finiamo per diventare schiavi di quelle due parole, come fossero una droga. È come se lui ti dicesse ''fai schifo ma ti amo'' e tu cancellassi la prima parte. È così che va.
Oggi sono una persona nuova. Mi sono innamorata e fidanzata. Ho iniziato ad andare in palestra e ho perso 10 chili ed il peso, è l'unica cosa che ho perso. È ancora lunga la strada che devo percorrere e ho tanto da fare ma adesso al mio fianco ho un uomo che mi ama, che si è innamorato di me quando quei 10 chili erano ancora parte del mio corpo. Mi ha preso con tutte le mie ferite e tutti i miei chili e non ha mai smesso di accarezzarmi. Ora sento l'amore delle sue mani che mi toccano e mi fanno sentire bella. Ora mi sento amata. Mi piace la mia vita e ringrazio il mio ex ragazzo per essere stato uno stronzo perché adesso vinco io. Amo io. Sono io. E sono bellissima.
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Ama te stessa.
Short StoryCome la società e gli stereotipi hanno il potere di cambiarci la vita.