Il panorama visto dal finestrino di quell'aereo era magnifico e l'agitazione non faceva altro che aumentare, tra meno di un' ora sarebbero atterrate all'aeroporto di San Francisco.
Chloé e la migliore amica Hailee erano in viaggio per il Collegge e, sedute su quegli scomodi sedili, fantasticavano su tutte le belle cose che avrebbe portato loro questo nuovo cambiamento.
L'aereo atterrò verso le 17.00 e le due amiche, dopo aver recuperato i loro bagagli, chiamarono un taxi per dirigersi verso la zona della nuova scuola.
Arrivate all'entrata del grande edificio pagarono il tassista e uscirono dall'auto, e, rimaste senza parole davanti a quel bellissimo posto, andarono a passo veloce nell'ufficio del preside per presentarsi e scoprire al più presto il loro numero di stanza.
Il dirigente era un uomo sulla cinquantina dall'aria molto severa che indossava giacca e cravatta sulle tonalità del blu scuro; aveva pochi capelli grigi che lasciavano intravedere la cute e portava degli occhiali dalla montatura nera che facevano sembrare i suoi occhi due grandi palle da baseball.
Le ragazze al vederlo ne furono un po' intimorire, ma quando egli le accolse con un caloroso benvenuto si tranquillizzarono.
Dopo aver chiesto nome, cognome, età e provenienza a Chloé ed Hailee il preside comunicò loro di dirigersi in segreteria per acquisire alcune delle informazioni principali sull'istituto e ritirare le chiavi della loro camera.
Le nuove studentesse uscirono quindi compiaciute dall'ufficio e si diressero nel luogo che era stato loro indicato.
Si recarono di fronte all'imponente porta di legno scuro dove avrebbero dovuto trovare le informazioni che cercavano e Chloé picchiettò un paio di volte con il pugno, ma non ricevette alcuna risposta.
Lei e l'amica decisero quindi di accomodarsi nella sala d'attesa, che consisteva in un piccolo salotto dalle pareti color cafelatte su cui erano appesi quadri di famosi pittori; era un luogo molto accogliente allestito con poltroncine e divanetti in pelle nera e dei tavolini di forma quadrata in vetro su cui erano appoggiati vasi contenenti bellissimi fiori colorati e riviste.
Scelsero un divano a due posti e, dopo aver preso un paio caffè, si sedettero e iniziarono a parlare del più e del meno, fino a quando, passati circa una decina di minuti, vennero interrotte da una donna che aveva l'aria di essere una vecchia bibliotecaria, la quale uscì dalla porta e chiamò le due ragazze per nome e cognome.
Le scortò all'interno di un ampio salone in cui stavano lavorando un gran numero di dipendenti, ognuno collocato ad una scrivania, e le condusse alla propria postazione.
Il tavolo verniciato bianco era ricoperto da una moltitudine di documenti e scartoffie e non si riusciva a dare un senso all'ordine in cui erano disposte, estrasse da una cartelletta due fascicoli di circa una quindicina di fogli e ne porse uno a Chloé ed uno ad Hailee, dopodiché fece loro cenno di andarsene e le salutò con un freddo 'arrivederci'.
Si diressero verso la porta di uscita più rigide che mai e non appena se la chiusero alle spalle tirarono un enorme sospiro di sollievo, si scambiarono un occhiata e, con molta fretta, si recarono nel grande giardino dell'istituto per prendere una boccata d'aria.
Si incamminarono lungo il viale che percorreva il parco e, trovata una panchina su cui batteva il cocente sole di San Francisco, si sedettero.
Lì iniziarono a sfogliare i fascicoli contenenti le informazione sulla scuola e, dopo ogni paragrafo, commentavano su quanto letto; continuarono così fino a quando una voce maschile proveniente da dietro pronunciò i loro nomi con voce amichevole.
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The Dream
FanfictionChloé è una ragazza di diciotto anni che fin dall'infanzia, segnata da momenti ancora indelebili nella sua mente, ha un unico e grande sogno. Già nella giovane età cerca di trovare il modo di iniziare a costruire questo suo desiderio, per poi scopr...