Prologo

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"Prologo"

10 anni prima...

"Sophia!" Gridò mia madre levandomi le coperte di dosso.
"Mamma, lasciami dormire." Dissi con voce mista al sonno.

Oggi avrei iniziato il mio primo giorno di scuola, avrei fatto la prima elementare, eppure non ero emozionata, volevo dormire.

"Dai Sophy alzati!" Ricominciò mia madre, "Non vorrai arrivare in ritardo il primo giorno di scuola." Continuò.
"No tranquilla, se non vado non arrivo in ritardo." Risposi tranquilla.
"Mmh... però se non vai..."

"Se non vado?"
"Non avrai nessuna fetta di torta oggi a pranzo." Disse compiaciuta.

Mi alzai di scatto e presi i vestiti dalle mani di mia madre, mi vestii e poi mi feci aiutare da lei ad allacciarmi le scarpe.

**************

Arrivammo davanti all'edificio dove avrei passato i prossimi 4 anni della mia vita, c'erano bambini emozionati e altri come me che preferivano dormire.
"Emozionata?" mi chiese mia madre.
"No, mamma." Risposi tutt'altro che felice.

Suonò la campana e mia madre mi accompagnò dentro.

"Nome della bimba?" Chiese una donna molto robusta con voce scocciata.
"Sophia Kotov." rispose mia madre.
La donna guardò una lista e poi disse
"Classe 1D, vada dritto, seconda porta a destra."

Seguimmo le indicazioni per poi entrare dentro una stanza abbastanza grande. Mia madre mi lasciò lì e se ne andò, mi dovetti sedere nell'unico posto libero. La ragazza accanto a me sembrava molto carina, aveva dei lunghi capelli rossi e degli occhi enormi color nocciola.

La maestra cominciò col presentarsi e con l'illustrare un po' le materie che avremmo fatto quell'anno.
Suonò una campana che a quanto capii era quella della "ricreazione".

Ci fecero uscire in cortile, dove notai due uomini in giacca e cravatta.

***********

Kaleriya's pov

Uscì dall'istituto scolastico in cui avevo lasciato mia figlia, quando vidi due uomini in giacca e cravatta dall'aria molto ambigua.
Mi allontanai e poi chiamai mio marito, il quale rispose subito.

"Pronto?" Rispose dall'altro capo del telefono. "Edgar, sono molto preoccupata... ho paura che possano prenderla." Ci fu un attimo di silenzio e poi ripresi "Ci sono due uomini davanti alla scuola e non sembrano molto rassicuranti." Conclusi.
"Devi stare tranquilla." rispose con voce che faceva trapelare solo preoccupazione.
Mi girai e vidi che i due uomini che parlavano fra di loro, poi la vidi, uno dei due alzo le braccia per sgranchirsi facendo alzare di conseguenza il cappotto, bastò per vedere la pistola.
"Edgar, uno dei due ha la pistola." Continuai.

"Kale devi stare tranquilla, andrà tutto bene, ora devo andare." Concluse prima di chiudere la chiamata.

Tornai a casa, arrivata davanti al portico sentii il telefono squillare, lo presi e risposi.

"Mi è arrivata un'email." Cominciò a parlare Edgar.

"Che dice?" Dissi curiosa, per aver chiamato doveva trattarsi di una cosa importante.
"Ti dico dopo, scattata la ricreazione prendi Sophia di nascosto, io prenoto i biglietti per partire, dove si va non è sicuro dirlo per telefono, alle 11:45 devi essere in aeroporto. Non prendere nulla, non c'è tempo." Concluse.

**********

Sophia's pov

Vidi mia madre il lontananza fare strani gesti, mi avvicinai a lei sentendomi seguita.

"Che ci fai qui?" Chiesi stranita.

Mia madre non rispose, mi prese in braccio come se fossi un sacco di patate e corse verso la macchina.

"Mamma, che fai?"
"Più tardi capirai." Rispose facendo partire la macchina a tutto gas.

Arrivammo in aeroporto e vidi mio padre. Ci avvicinammo e chiesi "Ehy, che ci facciamo qui?"
"Dobbiamo andare via, restare è pericoloso." Rispose mio padre.

Pericoloso? Che stava succedendo?

Salimmo sull'aereo. E dopo esserci posizionati sui sedili si sentì una voce al microfono.

"Allacciate le cinture di sicurezza e spegnete gli apparecchi elettronici, tra meno di due minuti l'aereo decollerà.
Direzione Italia."

"Torneremo?" Chiesi.
"No, amore" rispose mia madre.

Addio Russia

L'amore come riscattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora