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Che cos'è l'amore? Come si fa l'amore? Ma non l'amore a letto, proprio l'amore come sentimento! Chiara Gamberale, nel suo ultimo libro "Adesso", entra dentro l'innamoramento esplorandone ogni singolo istante, in un bacio rubato alla fretta del tempo, fra due occhi che spogliano il corpo e l'anima di chi osservano, nello sfiorarsi di due corpi nudi, nel piacere di stare insieme raccontandosi.
I lettori di Chiara Gamberale riceveranno in regalo un petalo di rosa con scritto: Ti amo. Questo petalo non è proprio per loro, ma dovranno lasciarlo volare nell'anima del loro amore. Quando? Adesso! Senza esitazioni.
"Per abituarsi ai grandi cambiamenti che ci impone la vita, bisognerebbe provare in continuazione cose che non avremmo mai immaginato di fare". Dice così all'inizio del suo libro.
Scrivere Adesso può essere considerato un cambiamento che la vita le ha chiesto? Attraverso la stesura del testo ha fatto qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare?
Certo che sì, io affido sempre a quello che scrivo la possibilità di rivelarmi qualcosa di nuovo, fosse pure di spaventoso. E' questo il senso profondo della letteratura, secondo me. E attraverso "Adesso" ho messo a fuoco quanto sia impercettibile il confine fra il nostro bisogno d'amare e la nostra paura d'amare. Io per prima rischiavo di confondere le cose.
Lei instaura un rapporto col suo lettore, che non riesce, non vuole staccarsi dalla storia, fra di voi c'è un'empatia reciproca. Quanto è importante il dialogo fra l'anima del suo libro e quella del suo lettore?
Credo che stare in contatto con la propria anima, mentre si scrive, consenta a chi legge, a sua volta, un contatto con la sua...
In questo testo ha raccontato il rapporto con l'adesso, col qui e ora, con l'istante. Qual è il suo rapporto col suo ieri e il suo domani?
Mi sto educando a privilegiare l'oggi, anche per questo ho scritto "Adesso", una storia dove il nostro atteggiamento verso il presente fa la differenza. Purtroppo io mi sento più comoda a vivere di ricordi, cioè in rapporto col mio ieri, o di speranze, cioè in rapporto col mio domani.
"Sulla ruota delle solite dipendenze e delle solite nostalgie". A volte nell'amore si sta bene grazie a qualcuno, se lo si perde finisce il benessere e torna il dolore. In una relazione quanto è importante l'indipendenza emotiva?
E' fondamentale. Ognuno di noi si salva da solo: e proprio per questo, poi, l'altro può aiutarlo.
Riesce a creare una "distanza di sicurezza" fra lei e i suoi personaggi o li lascia vivere nel suo cuore come amici cari da frequentare?
A differenza delle persone, i personaggi non hanno "effetti collaterali" e quindi non c'è bisogno di nessuna distanza di sicurezza, anzi, continuare a fare vivere Pietro e Lidia dentro di me è un modo per sentirmi meno sola, meno scoperta.
Qual è stata "l'Occasione" più felice che le è accaduta dopo aver finito di scrivere Adesso?
Davvero non saprei: quindi direi tutte, ma proprio tutte le testimonianze che sto ricevendo da parte di lettori che davvero, mai come con questo libro, hanno accolto la mia storia e l'hanno fatta loro.
Nel "Pianeta Chiara" lei si rifugia o ci vive nel quotidiano? Come lo difende dal mondo esterno?
In questo periodo sto lavorando moltissimo per portare "Adesso" in giro per tutte le librerie d'Italia: ma incontrare i lettori è sempre qualcosa che mi arricchisce. Quello che mi sfianca è il contatto con la Vita Quella Vera, spesso, troppo spesso popolata da violenza, frustrazione, ipocrisia, opportunismo... Quindi, per difendermi, passo il mio tempo libero solo con i miei amici "dell'Arca Senza Noè", molto simili a quelli che ha Lidia nel romanzo... E poi appena posso scappo dalla città e mi perdo nella natura, la vera baby sitter di ogni mia tensione.
Qual è il confine fra elemosinare amore e ciò che nell'amore siamo disposti a dare?
Elemosinare amore corrisponde a un bisogno narcisistico, capire che cosa siamo disposti a dare (e dunque a ricevere) è un atteggiamento che prevede l'esistenza dell'altro... È l'amore, insomma.
Nel romanzo Lidia, la protagonista femminile, si chiede: "Come si fa a vivere insieme?". Questa è una domanda da porsi ogni giorno per non far cadere il rapporto nella noia e nell'abitudine?
Bisognerebbe rinnovare l'Adesso ciclicamente, tenendo sempre viva la curiosità nei confronti del mistero dell'altro e del nostro.
Provare "accanimento sentimentale nei confronti della vita" può essere un modo per non cadere nella sofferenza dell'abbandono esistenziale?
No, purtroppo non basta. Ma io credo che vivere con intensità sia insieme un mezzo e il fine del nostro stare al mondo.