Era un pomeriggio nuvoloso e io camminavo nel prato. Incontrai il mio amico Andrea, un ragazzino bassino, magro. Aveva una passione per il calcio. Senza di esso era il signor Nessuno. Poco dopo incontrai la mia migliore amica Martina, una ragazza solare, alta e sempre con un codino dietro alle sue spalle. Era una ragazza molto timida e non le piaceva molto parlare. Aveva una passione per i disegni, anche se non era molto brava ma a lei le piacevano. Li appendeva sempre nella sua stanza sperando di migliorare ma con scarsi risultati. Passati 5 minuti, Andrea si allontana. Mezz'ora dopo non c'era traccia di lui allora Martina si allontanò per controllare dove sia andato. Dopo alcuni minuti lei lancio l'urlo più forte che poteva fare e io, spavantato, andai di corsa da lei e scoprì... UN CADAVERE! Mi domandai: " Chi fosse?" Era difficile capirlo. Era pieno di sangue dalla testa ai piedi. Martina, girando il cadavere a testa in su, scoppiò in lacrime e disse:"Non può essere..." Provai a sentire il battito cardiaco. Ma nulla. Martina aveva un cappellino. Era il preferito da Andrea. Lei lo appoggiò sul suo corpo, zuppo di sangue. Lasciammo il corpo li e ce ne andammo. Era mezzanotte passata. Volevamo sapere chi fosse stato ad ucciderlo. Chi sarebbe tanto spietato da farlo. Poco dopo un silenzio tombale accolse i due giovani di 15 e 16 anni. Martina si spaventò al tal punto da dirmi:"È tutto tranquillo fin troppo." Ma poi non ci facemmo più caso. Accompagnandola a casa lei mi disse:" Mi sento seguita, anche tu?" Sarcasticamente dissi:"Si. Molto strano" Ci fermammo per una sosta e sentii un passo. Mi dissi tra me e me:"Ok forse non era nessuno" Per la seconda volta ne sentii un altro. Ebbi paura. Molta paura. Per la terza volta lo risentii allora io e lei ci girammo. Controllammo chi fosse ma non c'era nessuno. Allora per sicurezza scappammo sotto ad un sottoscala di una fattoria abbandonata. Avevamo un brutto presentimento. Il tempo era come se non passasse mai. Mai! Erano le 2:30 del mattino allora decidemmo di avvisare i nostri genitori che non saremmo ritornati a casa e che tutto sarebbe andato a finire bene. Eravamo molto spaventati. "Qualcuno ci insegue. Ho paura." disse Martina ed io approvai. Lei disse poi:" Dormiamo?" Approvai per la seconda volta e andammo a dormire. Dormimmo veramente male. Avevamo il timore che quel qualcuno ci avesse presi. Il giorno seguente ci svegliammo e andammo a fare colazione uscendo dall'atrio del sottoscala,non accorgendoci che Lui c'era. Salendo le scale venni a sapere che la porta era bloccata."Era il destino che dovevamo morire" mi dissi. Il maniaco arrivò e senza esitare, con 2 colpi di coltello, ci uccise.
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L'essere.
Short StoryQuesta è la prima volta che ci provo. Spero che vi piaccia. Ditemi anche se ce qualche errore. Io proverò a metterlo apposto. Detto questo: Buona lettura! :D