Le streghe in Abruzzo

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Un saluto a tutti, come l'altra volta, prima di iniziare con la leggenda, farò una breve premessa.   Nelle zone rurali abruzzesi (ma credo in tutta Italia), la corrente elettrica iniziò ad arrivare intorno agli anni '50. Le strade di campagna erano buie, e di notte si camminava a intuito e soprattutto con la luce della luna.

Questa volta vi racconterò delle streghe, figure molto presenti in Italia, basti pensare a Benevento, o alla Sibilla marchigiana, o Triora... Quelle abruzzesi erano (o sono tuttora?) sicuramente meno famose, direi anonime, ma non meno pericolose delle altre. Secondo i racconti, il loro passatempo preferito era giocare con i neonati. In quegli anni ai bambini molto piccoli si fasciavano le gambe, rendendoli simili a fagottini. Si dice che di notte, le streghe venissero a rapire momentaneamente i piccoli per giocarci, riportandoli poi sotto l'uscio di casa intatti ed incolumi, dopo che si erano stancate. Il loro gioco preferito era questo. Trovavano una grossa pianta, e si disponevano in cerchio. Alcune di loro si arrampicavano sui rami più alti ed iniziavano a lanciarsi il fagotto, come se fosse una palla. La sfida era proprio lì, a impedire che il piccolo o la piccola, cadesse a terra, o si ferisse in qualche modo. Ma non davano fastidio solo ai più piccoli. Erano famose per lanciare fatture e maledizioni alle persone che disprezzavano, rendendo la loro vita un inferno.

Tuttavia, c'erano alcune difese e accorgimenti da usare contro di loro. Prettamente mi raccontarono tre metodi per riconoscerle, due dei quali, impedivano alle streghe di avvicinarsi a voi.

Il primo sistema che permette solo di riconoscerle, è anche quello adatto ai più coraggiosi. Bisogna sistemarsi al centro di un trivio, cioè un incrocio in cui si intersecano tre strade. Una volta al centro si poggia il mento su un forcone, dalla parte delle punte (immagino faccia male) e si attende. Le streghe pare non resistano a un tale "gioco", e verranno a schernire il malcapitato, sfottendo, sputando e quanto più. Secondo i racconti però, alcuni anziani del luogo riconobbero con questo sistema, gente del posto, tipo la fornaia, la lavandaia, e così via.

Il secondo sistema è più sicuro, ma ha bisogno di più attenzioni. Una strega non può varcare l'ingresso di una chiesa, se dietro la porta il contenitore di acqua santa è pieno. Ovviamente se sei a messa, non badi molto a chi entra... No?

Il terzo e ultimo sistema di difesa è quello più efficace. Bisogna sistemare dietro la porta di casa, un piccolo recipiente colmo di acqua benedetta, con all'interno un pettine per capelli, completamente immerso. Ovviamente deve essere ben nascosto, non visibile dall'esterno in caso la porta sia aperta. Se una fattucchiera dovesse cercare di entrare in casa, sotto mentite spoglie ovviamente (la vostra vicina, la vostra amica, ecc...), non riuscirà in alcun modo a varcare la soglia, cercando una scusa per andar via.

Queste erano le leggende che circolano qui nel nord dell'Abruzzo. Spero abbiate apprezzato, e vi siate divertiti/e. Ricordate sempre, che in fondo ad ogni leggenda, c'è un pò di verità.

Un saluto, e alla prossima!



Leggenda sulle stregheWhere stories live. Discover now