Continuai a correre in direzione della compagnia di Thorin.
Fuori un orco, poi un altro, un altro...
Ad un tratto mi sentì prendere il braccio. Tirai fuori i miei pugnali.
-Non così in fretta elfo femmina!.-
-Tu credi?.- chiesi prima di pugnalarlo. -Da quanto sono così ostinati gli orchi?.- mi domandai.
Sto perdendo di vista Thorin! Non devo!
Li vidi parlare con uno degli uomini di Pontelagolungo.
Lo mirai.
-Non darete passaggio a degli evasi, Bard!.- urlai facendoli girare.
-Ho bisogno di un pagamento per me e i miei figli. Gli unici sono loro.- disse.
-Già... Figurati se il tuo Governatore vi dà dei soldi, lui o Alfred Leccasputo? Non vi posso lasciare andare.- dissi tendendo ancora di più l'arco. -Non vi ucciderò. Non sono quel tipo di elfa.- abbassai l'arco. Scesi verso di loro.
-Dodici nani e un Hobbit. Bella compagnia, Thorin Scudodiquercia.- dissi guardandolo.
-Cosa ne sa un'elfa di me?.-
-Attento a come parli. Toë è una delle migliori elfe silvane di Bosco Atro. Con un'ottima mira e agile, si è meritata di essere una delle migliori guerriere che Re Thranduil ha.- disse Bard facendo spostare Thorin.
-Verrò con voi. Ho un compito da portare avanti.- dissi io salendo sulla barca.
Quando ci fummo tutti, partimmo.
Passammo circa venti minuti, portati da Bard, sul fiume.
-Un Hobbit eh? Cosa vi ha fatto lasciare la Contea, mastro...?.-
-Baggins. Bilbo Baggins.- rispose.
-Gli Hobbit sbaglio o sono molto sedentari e a cui non piacciono le avventure?.- chiesi.
-Non sbagli.- rispose sospirando.
Li manca casa con un letto comodo e caldo...
-Non fate rumore...-
-Tu stai cercando di ucciderci!.-
-Conosco queste acque come casa mia... Se vi avessi voluto uccidere non avrei fatto tutto questo...- disse Bard.
-Abbiamo un problema... Ci mancano dieci monete... Avanti Gloin...-
-Non guardate me! Io sono stato dissanguato da questa spedizione!.-
Ad un tratto dalla nebbia vidi fare capolino un picco di una montagna.
-La Montagna Solitaria...- sussurai avvicinandomi.
Si girarono tutti verso la montagna.
-Tieni! Prendile tutte! Sono le ultime...-
-La Montagna Solitaria... Erebor... Casa nostra...- sussurrò Thorin.
Bard ci fece segno di entrare nei barili.
-Io non ci entrerò mai!.-
-Pagherete caro se non ci entrate ora!.- disse Bard.
Entrammo nei barili.
-Sta parlando con un uomo... Ora sta indicato verso di noi e si sono stretti la mano!.- disse Bilbo.
-Lo sapevo che non dovevamo fidarci degli uomini!.-
Risi alla reazione del nano. Dov'eravamo, i barili si fanno riempire di pesce.
Ottimo piano Bard...
Ad un tratto venimmo coperti da un ondata di pesce.
Un pensiero ad un tratto... Il nano colpito dalla freccia... Tauriel...
Legolas's pov
Toë... Perché te ne sei andata? Quale compito ti è stato affidato?
-Il più giovane l'abbiamo colpito con una freccia Morgul! Non sopravviverà!.- disse l'orco e io vidi il viso di Tauriel diventare sempre più pieno di odio.
-Continua...-
-Non parlo con i cani!.- disse l'orco.
-Allora ti piace la morte eh?! Ti piace?!.- Tauriel si avvicinò con uno dei suoi pugnali.
-Tauriel... Basta...- le parole di mio padre la fecero fermare e lasciò la sala del trono.
L'orco continuò a parlare di una qualche forza che si stava risvegliando...
Mio padre, che aveva sentito abbastanza li tagliò la testa.
-Perché lo hai fatto? Poteva dirci altro!.- sbottai io.
-Ho sentito troppo... Fai raddoppiare le guardie e chiudi i cancelli...-
-E Toë? È andata nella direzione dei nani.-
-Lo so... È un compito che le ho affidato io... Ora và e fà quello che ti ho detto...- disse lui salendo sul trono.
Andai verso l'uscita.
-Chiudete i cancelli.-
-E Tauriel?.-
-Cosa?.-
-E uscita con la sua spada e il suo arco... Penso non farà più ritorno.-
Presi le mie cose e la inseguì.
-Tauriel! Cosa hai pensato di fare?! Rischiare la vita per un nano?!.- le urlai. -Mio padre ti ha trattato come una figlia per più di seicento anni! Perché disobbedire ad un suo ordine?.- chiesi.
-Se sei venuto qui solo per fermarmi sappi che non ti ascolterò Legolas...- disse andando via.
-E io, figurati se ti lascio andare!.- le dissi seguendola.
-Sai che compito è stato assegnato a Toë? Era troppo decisa per un compito da niente...- mi chiese mentre correvamo verso l'unico punto in cui sarebbero potuti andare: Pontelagolungo.
-No, so solo che le è stato assegnato da mio padre... Non so cosa... Credo si tratti di qualcosa di rilevante importanza per lui...- risposi.
Toë era come una sorella. Non mi sarei perdonato qualunque cosa le sarebbe successo. Neanche il minimo graffio.
-Stai pensando a lei no? Legolas, quando ammetterai che-.-
-Cosa? Che l'amo? Tauriel, lo sai meglio di me.- dissi.
E invece era vero. Non potevo pensare di allontanarmi da lei. La vita di un elfo è lunga ma lo diventa di più se si è soli. Ed io non volevo esserlo. Non volevo diventare come mio padre. Devastato dalla morte di mia madre, lasciando che l'amore lo abbandonasse come la vita della sua amata.
Sapevo perfettamente che con Tauriel stavamo facendo il più grande errore, cioè allontanarci da Bosco Atro, ma tanto bastava per non mettere in pericolo noi e Toë.
Intanto, per noi, la sensazione di morte e di guerra nell'aria si faceva più presente.
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Fino all'ultima lacrima - Legolas Fan-Fiction
FanfictionMi chiamo Toë e sono un Elfa Silvana dei Boschi. I miei occhi celesti, quasi trasparenti, incantano. I miei capelli neri raccolti in una treccia, attirano. Sono abile con l'arco. Un arco pregiato fatto di salice. I miei vestiti si confondono con...