Capitolo I

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Un'anno prima

31 ottobre, Borgo San Giuseppe (FI)                                                                                                                     Dicono che il destino, quel fantomatico filo conduttore che siamo costretti a seguire fin dalla nascita, non esista. Dicono che ciò che ci accade ogni giorno sia solo un intrico di coincidenze. Sono sempre stata dell'idea che ognuno il futuro se lo costruisce con le proprie mani, però non posso negare che a volte la solita spiegazione scientifica non basta. Ci sono momenti in cui sembra che tutto sia troppo ben elaborato e pieno di coincidenze, per apparire un semplice frutto del caso. Credo che per nessuno esista un domani programmato dall'inizio dei tempi e che in singoli avvenimenti, una nostra scelta possa fare la differenza. Ma qualcosa può darci una spinta. Qualcosa di superiore ci conduce in un certo luogo, in un determinato tempo o a compiere una certa azione. Qualcosa che ci guida anche attraverso l'istinto.  Ma cosa ne posso sapere io? Sono solo una normale sedicenne. Come posso conoscere ciò che mi aspetta?

Sono a casa di Sarah con le mie amiche. Stiamo festeggiando la notte di Halloween insieme. Ci siamo io, la mia migliore amica Francesca, Gabriella, Malika, Agnese e Sarah.  Sette delle nove ragazze della classe prima A del liceo di Borgo San Giuseppe. Angelica manca ma non è mai stata molto socievole. Perlomeno, da quando è arrivata qui due mesi fa. Caterina si è sentita poco bene e ha preferito non venire. Siamo sedute in cerchio a gambe incrociate sulla morbida moquette della camera di Sarah. Francesca al mio fianco è un po' irrequieta e si dondola leggermente avanti e indietro. Ha un brutto presentimento e anch'io ce l'ho. Fuori è già buio pesto. Le tende della finestra sono scostate. La camera sarebbe completamente oscura, se non fosse per la piccola abatjour accesa sul comodino e per qualche candela che illumina di dorato le pareti. Nell'aria, c'è un profumo lieve di fiori esotici e incenso. L'atmosfera è quella che piace a me. Rilassante, piacevole, intima. Se non fosse, per lo scopo per cui è stata allestita. Devono essere circa le nove e Gabriella e Sarah sono sparite oltre la porta da più di dieci minuti. I genitori della mia amica sono usciti per portare il fratellino di Sarah, David, a fare il suo folcetto scherzetto dai vicini. Abbiamo cenato da lei e credo che avremo un'intera serata da passare da sole, fino a tarda notte. A me, sarebbe bastato rimpilzarci di dolci, spettegolare a più non posso, guardare un ottimo film horror (non splatter però) e magari raccontarci qualche storia di paura come piace a Sarah. Ma Gabriella ha deciso, che era tutto troppo marginale. Serviva qualcosa di così spaventoso da farci accaponare la pelle e ovviamente Sarah ha seguito il suo consiglio. Soffoco a stento un moto di rabbia e gelosia. Da quando Sarah ha conosciuto Gabriella, noi ci siamo gradualmente allontanate. Gabriella viene da un'altra scuola, è bocciata per le tante assenze causate da un ricovero in ospedale ed è incredibilmente bella. Inoltre è una ragazza audace, intraprendente, che sa molte cose su come gira il mondo. Insomma è considerata una delle classiche fighe, per la molta esperienza anche con i ragazzi. Segue la moda e nessuno riesce ad appuntarle nulla. Io non sono così. Sono la classica ragazza comune, che si confonde con la moltitudine di studentesse. Forse anche troppo. Non mi piace mettermi in mostra, sono una persona semplice, non sono una cima in bellezza e carisma, sono cauta e prima di prendere una decisione, ci rifletto mille volte. Insomma, sono pateticamente normale. Non mi stupisco che Sarah abbia scelto altre compagnie. Siamo vicine di casa e siamo praticamente cresciute assieme, per questo so che è intelligente e brillante e che non ha avuto problemi a farsi notare dagli altri una volta trovati i contatti giusti. Un tempo, avrei detto che era la mia non-sorella ma dalle medie... Lei si è fatta sempre più distante e ho conosciuto Francesca. Siamo inseparabili da più o meno 6 anni. Come farei senza di lei? Me lo chiedo spesso e ancora non lo so.

Il rintocco dell'orologio in salotto ci annuncia che sono le dieci esatte. Inizio a pensare che quelle due lo stiano facendo apposta, per creare suspence. Agnese controlla le sue unghie rosa perfettamente limate, Malika fissa continuamente la porta con fare ossessivo e Francesca incrocia il mio sguardo facendo spallucce. Ma dove sono finite? Sto per alzarmi e andarle a cercare, quando la porta si apre cigolando. Sarah e Gabriella entrano entusiaste. Sarah sta tenendo in orizzontale quella che mi sembra una tavoletta di legno.                                                                                        - Santo cielo, no...- mormora Malika impallidendo. Per quanto, una ragazza di colore possa divenire pallida. Viene dall'Etiopia e nella sua famiglia, so che hanno moltissimo rispetto per gli spiriti specialmente per quelli degli antenati. Se quel coso è quello che a cui sto pensando, allora siamo veramente nella... La luce della lampada mostra la superficie lucida della tavoletta, nella quale sono segnati di nero numeri e lettere. Malika si alza con foga: - Mi dispiace, ma io questa cosa non la faccio.- Agnese la squadra corrucciata: - Forse ha ragione, Malika, forse...- Francesca balza anche lei in piedi: - ... questa è la cavolata del secolo!-                                                                        - Non sapete cosa dicono delle tavolette OUIJA?! Se anche qualcosa di piccolissimo va storto, potremmo rischiare di evocare un demone o una qualunque presenza malvagia... Rischiamo di essere possedute o perseguitate per l'eternità...- Malika è terrorizzata. Dal suo sguardo impaurito, capisco che se ne vorrebbe andare. Non so che fare. Ho la gola secca e mi sento tesa. Troppo tesa.                                                                                                                                                                            - Andiamo, ragazze, è solo una prova! Non crederete mica a tutte quelle scemenze?- Gabriella sorride con decisione. Non si tirerà mai indietro.                                                  - Non possiamo fare semplicemente altro?- replica duramente Francesca, accigliata.        - Non avrai mica paura, Frances...- dice Gabriella con aria maliziosa.A me sta simpatica, però a volte esagera.                                                                                                                  - Non ho paura. Ho solo la grande certezza, che questa seduta prenderà una piega sbagliata.- la mia migliore amica stringe i pugni. I suoi occhi brillano di sfida.                  - Avanti, basta! Se la presenza dovesse manifestarsi, comincerò io. E inoltre, qualunque fantasma esca dalla tavoletta, se la prenderà con me. Siamo nella mia camera e io mi assumo qualunque responsabilità.- Sarah fa una pausa e poi alza la voce, come rivolta a invisibili ascoltatori:                                            - Qualunque responsabilità!- Vengo scossa da brividi, come se qualcuno dovesse veramente rispondere. Ma cosa mi prende? Hanno ragione Francesca e Malika. Meglio andarsene. Mi metto anch'io in piedi. Osservo Agnese che si tormenta dubbiosa le dita, Gabriella e Francesca che si fissano in cagnesco e Malika che da un momento all'altro potrebbe lanciarsi contro la finestra.                                  - Perchè non vediamo prima, chi ha intenzione di utilizzare l'Ouija?- affermo impassibile ignorando il tremore.                                                                                                                - Ottima idea, Luna! Io lo faccio.- conclude Gabriella.                                                                                               - Anch'io.- aggiunge Sarah, ma vedo per un attimo l'incertezza passare nei suoi occhi verdi.                             - Voglio provarci, perchè no?- Agnese rimane l'unica seduta.                                                                       Io, Malika e Francesca rimaniamo in silenzio. - E voi?- chiede Sarah con un barlume di speranza. Non ne ho la più pallida idea. Si tratta di un colpo di testa e se davvero, fosse pericolosa come si dice? E se...                                                                                                                                             - Resto.- dico scivolando di nuovo in ginocchio sulla moquette.                                                                 Francesca mi lancia un'occhiata confusa, per chiudere le palpebre un attimo: - Pure io. Voglio vedere cosa c'è di così spettacolare...- Si risiede accanto a me.                                         Malika rimane in piedi. Vedo che non sta bene. Fa un bel respiro. La voce le trema: - Non posso tornare a casa, perchè sarei da sola. Non posso neanche rimanere a guardarvi senza partecipare. Sembra che irriti lo spirito. Non mi resta che....-  Malika si rimette a gambe incrociate. Gabriella batte le mani eccitata. -Bene, iniziamo!-

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2014 ⏰

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