Erano le sette di mattina. Ero su un aereo per New York.
Stavo ascoltando "Let her go" con le cuffie che mi aveva dato l'hostess bionda. Alla mia sinistra c'era il finestrino, dove vedevo l'oceano; mentre alla mia sinistra, seduta affianco a me, c'era mia mamma.
Ad un certo punto ho sentito un suono simile a un din din che precedeva la comunicazione del comandante:
"Fra cinque minuti atterreremo a New York City, grazie per aver scelto la nostra compagnia." Tutti applaudirono, per ringraziare il comandante di essere arrivati sani e salvi a destinazione.
Cinque minuti dopo sentii una scossa e capii che eravamo arrivati. Quando scesi l'aria aveva un odore diverso da quello in Italia, c'era il sole che scottava sulla pelle e si intravedevano all'orizzonte i grattacieli di New York. L'aereoporto non distava molto da casa nostra, io e mia mamma ci arrivammo in taxi, con le poche valigie che ci eravamo portate (i mobili sarebbero arrivati con il camion direttamente a casa). La mia nuova casa non l'avevo mai vista, nemmeno per foto, e ciò rendeva il tutto più misterioso. Mia mamma l'ha descritta come "grande e bella", gli unici indizi che mi ha dato.
Per tutto il tragitto pensai a come poteva essere fatta, e ad un certo punto il taxi si fermó.
Quando scesi davanti a me vidi una casa enorme, e con enorme intendo gigantesca!
Rimasi a fissarla a bocca aperta...
"Alice, non è questa, è quella." disse mia madre indicando la casa a fianco, più piccola ma sempre abbastanza grande.
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Per sempre
ChickLitAlice, si deve trasferire con i suoi genitori a New York. Ma non sa che, appena arrivata nella sua nuova casa, qualcuno suonerà il campanello della porta, ed entrando le cambierà la vita.