~{Always and Forever}~

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"E l'ultima frase da tradurre è 'Starò con te sempre e per sempre'...mm..." erano ormai 45 minuti che Marinette stava sui libri, a prepararsi per la verifica di inglese che avrebbe svolto il giorno seguente.

"Eddai Mari, non è difficile! Ce la puoi fare!" la incoraggiò Tikki ingoiando l'ultimo pezzetto del biscotto con le gocce di cioccolato.

"Emm...I'm going to stay with you always and forever?" chiese con faccia interrogativa alla piccola coccinella.
"No, Mari. Non è un futuro certo, è una previsione, una promessa. Quindi devi usare 'will', non 'going to'" la corresse avvicinandosi al libro della sua portatrice e indicando con le piccole ditina la regola scritta su di esso.

"Aaaaah e vabbeh, è la stessa cosa. Quindi: I'll stay with you always and forever." scrisse la corvina sul proprio quaderno.

La piccola kwami annuì sorridendo, bloccandosi successivamente credendo di aver sentito un rumore provenire da fuori la finestra.

"SEH! Ho finito tutti i compiti per domani e sono solo le...23.56?!" la ragazza sgranò gli occhi, credeva che fossero si e no le 10.00 di sera.
"Tikki è tardissimo! E...non credo di essere pronta per la verifica di domani..." si incupì, pensando all'ennesimo 4 che riceverà in quella materia.

"Tikki? Che cos'hai?" domandò poi, la ragazza, notando che la piccola coccinella aveva uno sguardo investigatore.
"Niente...mi è solo sembrato di sentire un rumore provenire dal balcone..." rispose pensierosa.

"Un rumore, dici?" chiese ancora la corvina incamminandosi verso il bagno e prendendo una scopa.
"Si...ma non ho idea da dove provenga..." rispose per la seconda volta la piccola spiritella.

Marinette si mise sulle spalle un maglione abbastanza pesante, dato che era ormai inverno, e si diresse sul balcone.

"C'è qualcuno?" domandò in un sussurro stringendo tra le mani la scopa, pronta a essere utilizzata in caso di pericolo.

Tese l'orecchio e si accorse che quei tumori non erano altro che singhiozzi.
Volse lo sguardo verso il tetto, notando una figura nera raggomitolata su sé stessa. E la ragazza sapeva bene chi fosse.

"Chat! -lo chiamò- è tutto ok?" domandò urlando leggermente per farsi sentire dal ragazzo.

"V-vattene via!" rispose lui sgarbatamente tra i singhiozzi.
"Non hai freddo?" domandò ancora la ragazza.
"C-che ti importa?! Vattene, ho detto!" le urlò lui facendo un gesto brusco con la mano, come per scacciarla via.

La ragazza sbuffò, rientrando in casa.

"Se quel gatto pensa che io lo lascerò lì a piangere al freddo si sbaglia di grosso" borbottò tra sé e sé oltrepassando la botola e scendendo le scale, dirigendosi in cucina.

Mise dell'acqua in un pentolino e l'appoggiò sui fornelli a scaldare.
Appena l'acqua fu abbastanza calda la tolse dal fuoco, versandola in due tazze e mise dentro ad ognuna una bustina di camomilla.

Facendo attenzione a non rovesciare le tazze bollenti, ritornò in camera sua e prese una coperta dal suo armadio, mettendosela in spalla.

Appoggiò le tazze sul muretto del tetto e si arrampicò su di esso, raggiungendo il suo compagno di battaglie.

Posò delicatamente la coperta sulle spalle del biondo, che si girò verso di lei, e andò a riprendere le due tazze di camomilla.

Allungò una delle due tazze al ragazzo .
"Bevi ne un po', ti sentirai meglio." lo rassicurò notando il suo sguardo perplesso.

Chat prese tra le fredde mani la tazza bollente e ci soffiò dentro per raffreddare un po' il liquido, per poi berne il contenuto.

La ragazza sorrise dolcemente, sedendosi vicino a lui e iniziando a sorseggiare la sua camomilla.

"Ti va di raccontarmi cosa ti è successo?" chiese vedendo che il ragazzo si era calmato.
"Ho solo avuto un piccolo crollo psicologico... Ho litigato ancora con mio padre perché lui mi costringe a stare chiuso in casa..." le spiegò facendo cadere qualche lacrima nella tazza, ormai vuota per metà.

"Ma tua madre?" domandò la ragazza
"Mia madre...lei è-è morta circa due anni fa" le rispose lui ricominciando a piangere.

"Oh Chat...scusa, non lo sapevo..." si scusò la ragazza girandosi completamente verso il ragazzo.
"N-non scusarti, principessa" sussurrò lui in presa alle lacrime.

Marinette si commosse vedendo il ragazzo che era sempre sicuro di sé, spavaldo e pervertito piangere davanti a lei. Lo abbracciò, stringendolo forte.

"O-ormai non c'è più nessuno che mi voglia bene, Mari, s-sono rimasto solo" mormorò ancora il biondo, strizzando gli occhi cercando di smettere di piangere.

A sentire quelle parole, la corvina si staccò dall'abbraccio permettendo al suo sguardo di incontrare quello di Chat.

"No, gattino. Non sei solo. I'll stay with you always and forever" sussurrò avvicinandosi alle labbra del ragazzo e azzerando la distanza che li divideva, baciandolo.

Miraculous ~One Shot~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora