Oggi è il giorno.
Il giorno del nostro anniversario.
Te lo ricordi, non è vero?
Diversamente dalle altre coppie ero io tra noi due a dimenticare le date.
Oggi è il nostro anniversario.
Non lo voglio vedere in un altro modo. Non cambierò verbo da è a sarebbe stato. No, non lo farò mai.
Mi sono svegliata prestissimo, anche se dire che ho dormito stanotte è tanto. Sono stata nel letto per altri 40 minuti dopo il suono insistente della sveglia che non ho avuto la forza di spegnere. Sono rimasta immobile, non ho mosso neanche un muscolo. Fissavo le lancette e ascoltavo il loro ticchettio.
A te piaceva. Come faceva a piacerti una cosa così fastidiosa lo sapevi solo tu. Adoravi la mattina. Ti svegliavi sempre con il sorriso, dicendomi: -oggi è un altro giorno-
Dopo essermi riuscita ad alzare mi sono fatta una doccia gelata, nonostante la temperatura fuori sia già fredda di suo. Ma non importa, non sento l'acqua scorrermi sul corpo da diverso tempo ormai.
Ho preparato del caffè e ci ho aggiunto del latte, come il tuo preferito. I miei thè per una mattina non sono stati preparati.
Sono andata a vestirmi, sempre in modo catatonico.
Ho indossato la camicetta bianca insieme ai jeans che mi hai regalato allo scorso Natale e poi sono andata in bagno a darmi una rinfrescata al viso.
Niente fondotinta, correttore o mascara. Solo il rossetto rosso che tanto adoravi, e che ogni volta prima di uscire dovevo ripassare perché mi baciavi subito dopo averlo messo. Ora invece rimane fisso e perfetto sulle mie labbra.
Ho arricciato i capelli come al nostro primo appuntamento, sperando che durino per tutta la giornata.
Ho preso cappotto, sciarpa e borsa e sono uscita di casa.
Ed è qui che sono ora, sulla tua tomba a parlarti.
Prima di prendere la metro sono passata dal fioraio sotto casa. Ho comprato questa rosa, rosso scuro, che ora sto appoggiando sotto la scritta del tuo nome.
Qualcuno è passato già questa settimana, visti i fiori recenti. Penso sia stata tua mamma, porta sempre dei gigli bianchi.Non me ne starò impassibile come la prima volta o scoppierò come la seconda.
Solo quando Mike mi ha raccontato tutto me ne sono resa conto davvero. Sono stata una stupida.
Sai, ti ricordi, Mike, mio fratello. Penso di avertene parlato qualche volta. Lui sapeva. Lui sapeva tutto. Come ha fatto a saperlo?Non sopportavo più la tua assenza, o per meglio dire adesso, la tua scomparsa. Il dolore era troppo forte. La disperazione era troppa.
La sentivo costantemente.La sentivo come una mano stretta alla mia gola, che non faceva arrivare l'aria ai polmoni, soffocandomi.
La sentivo come una morsa allo stomaco, che mi impediva di ingurgitare qualsiasi cosa.
La sentivo sulla pelle, sempre fredda e con i brividi.
La sentivo nei gesti abituali, pronti a muoversi verso il vuoto.
La sentivo nel letto e sul cuscino, gelati per la mancanza di calore e bagnati dalle mie lacrime.
La sentivo sulle labbra, ora troppo secche, ora troppo umide.
La sentivo nella memoria che si dissolveva.Non vorrei piangere. Voglio essere forte. Per te. Non mi importa se mi tremano le gambe.
E tu, dove sei andato?
Non ti ho più ritrovato.
Non voglio dimenticarti. Non lo farò. Non più.Solo qualche lacrima. Solo qualche lacrima... Sono ancora in piedi.
Perché, dico, io non ci sono stata?
Non mi ricordo l'ultima volta che ti ho detto ti amo.
Ho iniziato a ricordare, a ricordarti, a ricordarci.
Perché non io?
Perché non a me?
Perché?
Per te avrei fatto di tutto.
Per noi avrei fatto di tutto.
Perché non me lo hai detto?
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Oggi è il giorno.
Short StoryStoria brevissima che narra i sentimenti di una ragazza in confronto ad un evento tragico avvenuto nella sua vita.