21 marzo 2007
Mi alzo dal letto di corsa a causa delle parole della nostra domestica Dominique,lo posso capire dal suo tono di voce pieno di angoscia che la situazione non è una delle migliori:"signorino Riccardo sua madre vuole vederla ...sta poco bene".
Le parole che non avrei mai voluto sentire.
Scendo le scale di marmo più in fretta che posso quando vedo mia madre stesa nel letto nuziale,pallida,la mia mamma,si la donna che appena stavo male lo capiva immediatamente e mi diceva guardandomi con quei suoi occhi blu grandi e profondi:"che ti succede piccolo ometto?"io mi avvicinavo cauto a lei e le sussuravo:"mamma ho paura di non essere all'altezza dei miei compagni,ho paura che non mi vogliano bene" lei mi rispondeva sorridendo:"tesoro mio vieni avvicinati,io sono qui,non ti devi aspettare mai nulla dagli altri,devi sempre donare tanto amore e con il tempo esso ti verrà ricompensato".
Prendo la sua mano bianca come il marmo del pavimento e lei mi rivolge un sorriso amaro,vorrei fare qualcosa per lei,ma non so cosa,così mi accoccolo tra le sue braccia,niente avrebbe potuto scalfirmi con lei al mio fianco,ma un dolore mi sorpassa il petto fino a raggiungere la gola vedendola con queste occhiaie scure
pian piano vedo i suoi occhi spegnersi.
No non posso permetterlo:"Mamma,Mamma cos'hai?"un grido strozzato mi esce quasi come un lamento,piccole lacrime solcano il mio viso da bambino così lei sussurra le sue ultime parole:"Affronta e ama"
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The moon in the darkness
ChickLitLei,Isabel Charter è come uno tsunami,imprevedibile,non si sa mai cosa le salti in mente ,a volte quando non parla ed è silenziosa,può sembrare annoiata,ma nessuno sa cosa cela quello sguardo,a volte spento. Il suo animo è irrefrenabile come placar...