Capitolo 1
Erano le 6 di un giorno qualunque quando Beth viene svegliata da Tuono, il suo magnifico pastore belga, prima del suono la sveglia, mentre le leccava la faccia.
Si alza e stacca la sveglia prima che suoni inutilmente.
Fa uscire tuono dalla porta del soggiorno che da sul giardino e va' in cucina per prepararsi il suo caffè preferito, caffè alla nocciola.
Mentre beve tranquillamente il suo caffè guarda la cucina comprata da poco.
Stile americana con una penisola al centro dove oltre ai fuochi, 8 stile cucina professionale, c'è l'angolo colazione con 4 sgabelli, 2 per lato.
Dietro di lei la parete tra la finestra e la porta si trovavano 8 sportelli messi in alto e altri 4 in basso tra i 2 forni e la lavastoviglie.
Il colore è quello che l'ha conquistata da lontano, gli sportelli in glicine con pomelli argentati, non aveva mai visto una cucina del suo colore preferito e non riuscì a trattenersi nel comprarla e la adorava.
Dopo aver bevuto una tazza di caffè caldo andò in bagno per prepararsi, trenta minuti dopo era pronta per andare a lavoro.
Salutò Tuono, che era rientrato permettendole di chiudere la porta sul giardino, facendogli un po' di coccole, prese le chiavi della sua Smart e uscì.
Arrivata a lavoro posteggiò l'auto nel posto che gli assegnò la ditta, con la scritta in nero "Beth Johnson segretaria del direttore generale", salì con l'ascensore privato che la portava diretta negli uffici della ditta.
Arrivata salutò Marta, la sua collega, entrò nel suo ufficio posò sulla la borsa e si diresse nell' aria riservata alla pausa pranzo per preparare il caffè per signor Taylor, il capo, che sarebbe arrivato a minuti.
Entrò nell'ufficio con la tazza in mano e mentre la poggiava sulla scrivania il signor Taylor arrivò in ufficio.
《 Buongiorno signor Taylor, il caffè è già sulla sua scrivania》 dice Beth mentre si dirige verso la porta.
《 Beth aspetti un attimo 》 la ferma il
Signor Taylor.
《 Mi dica 》
《 Beth il signor Giorgio Mistretta ha dovuto anticipare il suo arrivo ad oggi, ho bisogno che lo vada a prendere all' aeroporto alle dieci e trenta 》
《 Certo signor Taylor nessun problema 》
Beth torna alla sua scrivania prende un foglio di carta ci scrive sopra Giorgio Mistretta lo piega e lo mette in borsa.
Controlla alcuni documenti che ha sulla scrivania per vedere se ci sono note fatte dal signor Taylor, non vedendone li spilla, li mette in una cartella che mette nel piccolo archivio dietro la sua scrivania.
Guarda l'ora e si accorge che deve andare se non vuole arrivare tardi, devia tutte le chiamate dal telefono dell'ufficio al suo cellulare, nel caso in cui arrivasse qualche chiamata mentre lei era fuori.
Arrivata all' aeroporto si dirige nella parte dove ci sono gli arrivi, prende il foglio con scritto Giorgio Mistretta e aspetta che cominciano ad uscire le persone prima di sollevarlo.
La vista di Beth viene invasa da un fiume di persone con carrelli per i bagagli, persone con bagagli in mano, solleva il foglio e dopo una decina di minuti si avvicina un uomo bellissimo.
《 Salve aspettava me? 》 Dice sorridendogli.
《 Lei è il signor Giorgio Mistretta? 》 chiede Beth sconvolta dalla sua bellezza, si aspettava di vedere un signore anziano e non uno che sembrava avere la sua età.
《 Si, sono io. Se continua a guardarmi in questo modo mi mette in imbarazzo, signora... 》 dice con un sorriso.
《 Beth Johnson, signorina Beth Johnson. Mi scusi 》 disse Beth diventando tutta rossa.
《 Piacere signorina Beth Johnson, possiamo andare? 》
《 Si certo, prego da questa parte 》
Si dirigono alla macchina e partono verso l'ufficio.