A chi crede ancora nella potenza dei ricordi.
A chi crede ancora nella magia che ci lasciano alcuni.
A chi crede che alcune luci non possono spegnersi mai.
Alle mie tre eterne lucine speciali."Dicembre:
neve che attecchiva al suolo,
strade percorse da anime in festa,
luminarie dai mille colori.
Natale.
Cori di voci bianche,
dolciumi tra le piccole mani dei bambini gioiosi,
odore di pini, abeti e pan di zenzero."
Le strade di Tampere erano illuminate da grossi lampioni che emanavano un luce calda, la neve cadeva al suolo con delicatezza in una danza creata dall'impetuoso vento.
Elvis Larson si era trasferito lì da poco più di due giorni, aveva deciso di dar retta alle ultime parole di suo padre quando gli disse che quella città era una delle più belle della Finlandia e che era stato il luogo dove avrebbe sempre voluto portare la moglie.
Si era trasferito per cercare un nuovo lavoro, nonostante per lui non fosse affatto facile, era entrato nell'esercito che aveva poco meno di diciannove anni e ne era uscito che ora di anni ne aveva quasi ventisei. Qualcuno gli avrebbe detto di sentirsi fortunato, ma Elvis non ci trovava niente di fortunato nel dover essersi congedato prima di quanto pensasse.
Aveva sempre creduto di arrivare ai cinquant'anni ed essere ancora un soldato, uno di quei militari stanchi ma dalle tante storie da raccontare ai propri nipoti; invece di anni ne aveva la metà e con due storie da narrare e per niente eroiche.
Camminava per quei vicoletti illuminati, non ammirando nemmeno quelle lucine che rallegravano gli adulti e incantavano lo sguardo dei neonati ancora inconsci del mondo circostante, non amava il freddo - che paradosso, vero? - e nemmeno il Natale.
Era stato congedato ma non avrebbe di certo smesso di essere un soldato tutto d'un tratto; la dimostrazione era come riuscisse a non soccombere ad un freddo decisamente differente da quello a cui si era abituato a Cracovia, quando quel vento presuntuoso gli scompiglió i capelli castano scuro.
Pungente sicuramente, ma non prepotente quanto quello di Tampere.
Aveva smesso di amare quel periodo dell'anno quando aveva capito che la vita non faceva sconti a nessuno, quando era drasticamente uscito dalla sua forte e sicura campana di vetro che ogni bambino possedeva intorno a sé.
Aveva smesso di amare quel periodo dell'anno quando non era più riuscito a sentire il confortante spirito natalizio intorno a sé, quando impensabilmente quella magia era svanita come se non fosse realmente mai esistita, d'altronde era così, no?
Chi ancora credeva davvero nella magia del Natale?
Elvis si trovò nella grande piazza, scansandosi dai bambini birichini che si rincorrevano lanciandosi delle palle di neve, mentre un coro di bambini della chiesa vicina accompagnava delle ragazzine vestite interamente di bianco e dal capo decorato di minuscole candeline e foglie di sempreverdi, facendo sovvenire alla mente del giovane militare quale giorno fosse: Santa Lucia.
Aveva rimosso che nei Paesi nordici era una tradizione indissolubile, forse suo padre gliene aveva parlato un paio di volte.
"Le va un sacchetto di cioccolatini?" si sentì domandare, irrigidendosi per l'improvvisa voce alle sue spalle, vecchie abitudini da militare.
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Leave a Christmas light on ❆ Tematica Gay.
RomanceUna città della Finlandia dalle mille leggende: Tempere. Un amore tra due giovani ragazzi apparentemente simili eppure distanti nelle realtà di vita, un militare rigido e tormentato e un circense misterioso e gentile. Neve. Leggende. Magia. Lo sc...