100.Diciassette anni

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《Grazie mille ragazzi.》sussurro a Kevin e Kelly.
《Prego Amy.》Kelly mi abbraccia《Non pensavo che potesse farti questo...》ha le lacrime agli occhi.
《Neppure io lo pensavo.》stringo le gambe al petto.
《Vuoi che ti teniamo compagnia?》domanda Kevin.
《No, andate tranquilli. Grazie ancora.》cerco di alzarmi ma Kevin mi ferma con un'occhiata.
《Sappiamo dov'è l'uscita. Tu pensa a riposare.》sorride dolcemente.
《Posso chiedervi un'ultima cosa?》li fermo.
《Certo.》risponde Kelly prontamente.
《Dovevo portare un quadro al professore di arte oggi. Potete portarglielo voi?》
《Sì, certo. Dov'è?》chiede Kevin.
《Nella mia stanza, appoggiato al muro accanto alla libreria. È impacchettato in una carta marrone. Conosci la strada.》sussurro ed il ragazzo sale velocemente le scale per prendere il mio quadro.
《Hai bisogno di altro?》chiede Kelly gentilmente.
《No, grazie di tutto.》li vedo uscire di casa mia con il mio quadro.
Mi manca l'aria, non riesco a respirare. È come se i miei polmoni si fossero atrofizzati di colpo, non riuscendo più ad offrirmi un'ossigenazione adeguata. Anche il mio cervello non funzione più; è come un disco rotto, vedo solo la cattiveria di Nicholas.
Poi tutto si rompe quando mi viene in mente Caleb. Provo a chiamarlo, ma nulla, non risponde. È sicuramente troppo impegnato a prendersela con il mio raga...ex ragazzo, per poter pensare ad altro.
Fa male dire "ex ragazzo" perché io, al contrario suo, l'ho amato veramente. Lui mi ha fatto vivere ma, a quanto pare, mi ha anche uccisa.
La porta di casa si apre e sbatte subito dopo con violenza.
《Caleb, sei tu?》sussurro alzandomi dal divano《Oddio.》mi copro la bocca con le mani mentre guardo com'è conciato《Cosa ti ha fatto?》corro da lui.
È ridotto davvero male: ha un grosso ematoma all'occhio destro, sullo zigomo sinistro c'è un taglio, il labbro inferiore è spaccato, il naso è sanguinante, le nocche sono tutte sbucciate.
《Lui è ridotto peggio.》sorride ed il mio cuore si restringe.
《Vieni che ti disinfetto le ferite.》lo prendo delicatamente per un polso e lo accompagno nel bagno di camera mia.
《Amy, non c'è bisogno. Me la cavo.》lo faccio sedere sul water.
《Zitto. È colpa mia se sei ridotto così.》prendo il cotone ed il disinfettante.
《Sai, Collins si è un po lasciato picchiare.》premo con il cotone sulla ferita al labbro e lui impreca sottovoce《Non ho mai picchiato con tanta rabbia una persona, lo giuro.》
《Come lo hai ridotto?》parlo con molta fatica.
《Mi sono fermato soltanto quando Cristina è uscita di casa piangendo e supplicandomi di fermarmi.》il mio cuore si stringe ancora《Se non ci fosse stata lei non mi sarei fermato.》guardo gli occhi di mio fratello e noto che sono neri.
《N..Nancy e Cody...loro erano in casa?》non vorrei che avessero visto una scena del genere.
《No, per fortuna no.》continuo a disinfettarlo e a mettere cerotti《Grazie sorellina. Tu come stai?》usciamo dal bagno e ci sediamo sul letto.
《Non lo so.》guardo il vuoto《Vuota. Mi fa male qui, nel petto, è un dolore atroce.》mi massaggio il petto《E poi...mi sento morta e faccio fatica a respirare.》porto le gambe al petto e le circondo con le braccia《Non pensavo ci si potesse sentire così...così per un ragazzo. Nicho ha ragione》sorrido di sbieco《sono proprio una ragazzina ingenua.》Caleb sospira《Mi avevi avvisata, anche Kevin lo aveva fatto. Non vi ho ascoltati, ovvio.》mio fratello mi attira dolcemente a sé e mi abbraccia.
《Lo so che non serve a molto, ma sei una ragazza forte e supererai tutto questo.》mi bacia una tempia.
《Vai a farti una doccia.》propongo《Sei tutto sudato.》finalmente muovo lo sguardo da quel punto che mi ostinavo a fissare.
《Per qualsiasi cosa chiama, ok?》annuisco mentre esce dalla mia stanza, lasciandomi sola con i miei pensieri.
Mi stendo sul letto e chiudo gli occhi mentre delle lacrime cominciano a scendere lentamente dai miei occhi.
Tutto ridotto al mio nome.
《P..pronto.》rispondo al telefono asciugandomi le lacrime.
《Amy.》la voce di Cristina mi risveglia dallo stato di trance in cui ero finita.
《Cris...》riprendo a piangere.
《Cos'è successo? Caleb e Nicholas si sono picchiati a sangue e si sono urlati contro come non hanno mai fatto.》
Cerco di respirare per poi parlare《Io e tuo fratello ci...ci siamo lasciati....》piango ancora《Cris, è stata tutta una bugia!》sto alzando la voce《Si è ridotto tutto al mio nome, solo a quello.》abbasso nuovamente il tono di voce《Io lo amo.》sussurro piano《Lo amo.》
《Mi dispiace così tanto...》anche la sua voce si inclina《Ora mi sentirà!》sbuffa.
《Cris, lascia perdere. È colpa mia: sono solo una ragazzina ingenua.》sento il petto aprirsi ancora.
《No, non lo sei. È lui che è proprio coglione. E poi per chi? Per Viola. Quella vipera!》si infiamma《Che vuoi?!》allontana il telefono dall'orecchio ed io immagino che stia parlando con il fratello maggiore《Te lo meriti, sai?》
《Cris...》sussurro e lei si ferma《Lascia perdere. Ha fatto la sua scelta, no? Ok, la sua scelta non mi piace proprio ma va bene così.》le lacrime scendono indisturbate《Non litigare con lui per me.》
《Ok amica.》la bionda si rilassa《Vai a farti una doccia. Aiuta sentire l'acqua scorrere sulla pelle.》
《Ok. Ti voglio bene.》
《Ti voglio bene anch'io Amanda.》metto fine alla chiamata e mi preparo per entrare sotto la doccia. L'acqua calda mi scivola addosso e tutta la stanza si riempie del rumore dell'acqua che cade e dei miei pensieri confusi.
Mi tiro indietro i capelli e guardo verso il soffitto. Non riesco a fissarmi su un solo ed unico pensiero perché ne ho infiniti che girano per la mia testa e mi danno l'impressione di non pensare a nulla.
È strano avere la sensazione di non pensare a nulla, ma essere consapevoli di pensare. Chi non pensa non ha attività cerebrale, ma io penso e penso a troppe cose insieme.
《Basta.》prendo il mio shampoo e me lo metto sulla testa, cominciando così ad insaponare i miei capelli castani. Faccio lo stesso con il corpo, ricoprendolo di soffice, leggera e bianca schiuma che al contatto con l'acqua scivola via, come vorrei che facessero anche i miei pensieri.
Avvolgo il mio corpo in un grande asciugamano ed esco cautamente dalla doccia.
《Amanda, sei là dentro?》Caleb bussa alla porta del bagno.
《Sì, sono qui. Mi sto asciugando.》rispondo.
《Kevin mi ha scritto. Ha detto di dirti che lui e Kelly hanno consegnato il tuo quadro al professore di arte.》dice mentre io indosso la biancheria intima.
《Dovrò ringraziarli ancora.》mormoro indossando una felpa larga.
《Io esco un attimo. Vado a prendere una cosa, ok sorellina?》
《Ok, vai pure.》apro la porta e lo guardo.
《Vestiti, mi raccomando.》mi bacia la fronte per poi sorridermi e andarsene.
Indosso anche i leggins grigi e scendo in salotto, dove accendo la televisione e alzo di molto il volume. Odio il silenzio di questa casa, non lo sopporto proprio ora come ora.
Chiudo gli occhi e veloci flash mi appaiono davanti agli occhi.

Need Us ||Wattys2017||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora