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Come stai?  Mi chiedono di te, ogni tanto. 《E lui, dov'è andato? Come sta lui? Perché non vi parlate più? Ma cosa è successo? Ma ti manca?》. Io allora mi rabbuio e, con la mia solita freddezza, gli rispondo che non mi va di parlarne, che ti ho dimenticato, che non ti penso, che doveva andare così. Tutte cazzate, insomma. Ma tanto loro non lo sanno, solo tu sapevi leggermi negli occhi ogni singola emozione. Non ci sei, però. Vedo così tante luci intorno, ma il mio cuore ha le batterie scariche. Come è stupido parlarti, so che non mi ascolti più ormai. Sono cambiata, sono diventata ancora più stronza e fredda e psicopatica di prima, ma solo fino a quando non mi stendo nel letto e chiudo gli occhi. Riesco a stare bene ora, ma non ho smesso del tutto di amarti. Ti cerco ancora nelle visualizzazioni delle storie di instagram, nell'autobus di mattina, per le strade, tra la gente, nelle luci, nel cielo. Ti porto dentro come un'alba, dopo una notte di terrore.

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