Capitolo 2

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Rimasi ancora un po' a pensare e a sfogarmi, non avevo paura di farmi sentire. Cosa che era molto probabile. Eravamo oramai tutti abituati a sentire, ogni tanto, nel bel mezzo della notte, il pianto solitario di qualcuno, e oramai non ci badavamo più. Toccava a tutti prima o poi. Come ho detto, rimasi un po' a contemplare la spilla di Lei, e poi mi sdraiai nel letto per dormire.

Era stata una giornata davvero pessima, e senza dubbio, non so per quale ragione, una delle peggiori mai vissute qui. Eppure ne avevo viste molto... Molto di peggio.

Quelle creature erano ovunque, e avevano diversa forma e abilità.

Qualcuno dice che siano nate da un esperimento Americano che si è rivelato fallace, altri pensano sia una mutazione genetica avvenuta casualmente nell'uomo, altri pensano che siano stati addirittura gli Ebrei.

Sì, c'è ancora gente che pensa che siano la causa dei mali del mondo.

Che gente stupida.

Una volta ho sentito addirittura dire che quelle creature fossero il risultato di un accoppiamento andato storto tra un coniglio esposto a radiazioni e un toro. Fantastica teoria, anche se poco credibile, oltre che malata.

A parte gli scherzi, quelle creature si erano viste per la prima volta in una parte di Russia occidentale, e da quel punto, si sono espanse senza limite.

E ora, sono ovunque. Hanno attraversato fiumi, deserti, praterie, addirittura mari, e sono arrivate in qualunque angolo del pianeta.

Sono in grado di riprodursi in maniera rapidissima, e si cibano, indovinate un po'? Di carne umana. Sembra proprio un film Horror classico.

Peccato che qui sia la vita reale. La merdosa, vita, reale.

La notte la passai fra pensieri e discorsi mentali, immaginandomi scene che sicuramente non avrei mai più rivisto.

In quel momento sentimmo un rumore, un rumore gigantesco. Sembrava provenire da lontano. Un tonfo dopo l'altro... Come se fosse... Un passo di un quadrupede gigante...

Uscimmo tutti per vedere cosa fosse, e un rumore generale si zip delle tende nacque nel campo.

Gente che bisbigliava, che uralava, altri che non si erano accorti di nulla.

Qualcuno invece aveva indetto un'assemblea per scegliere il da farsi.

Un uomo sulla quarantina si era posizionato sopra uno scatolone, e stava chiedendo l'attenzione di tutti.

"Signori, propongo di prendere le armi in mano, e di andar a vedere che succede"

Le sue parole furono accompagnate da un mormorio generale.

"Non tutti però. Istituiremo un gruppo da mandare, mentre altri rimarranno qui a proteggere il campo. Cosa ne pensate? "

Questa volta i mormorii sembravano di assenso.

"Chi si propone?"

Will mi trovò tra la folla, e mi mise una mano sulla spalla.

"Ben svegliato, N"

"Ehi" lo guardai un attimo.

Nessuno aveva alzato la mano.

"Uomini su, qualcuno si proponga! "

"Vacci tu allora... Se proprio vuoi!"

Qualcuno dalla folla urlò qualcosa del genere. Dopo quella frase, la gente incominciava ad agitarsi.

"Si... Esatto! Vacci tu! "

"Dici tanto...!"

"Codardo...! "

La situazione si stava scaldando. La gente non vede l'ora di alzare le mani per sfogarsi.

"Ehi will, vieni con me"

"Che c'è?"

"Muoviti"

Spintonai e diedi qualche gomitata a qualcuno, ma riuscimmo ad uscire dalla calca.

"Mi dici dove stai andando N? "

"Ce ne andiamo"

Lui si fermò.

"Come ce ne andiamo? Night? Sei sicuro? "

"È da troppo che siamo qui. Non ce la faccio più."

"Ma non possiamo andarcene! Come sopravviveremo? "

" Non lo so. Ma rimanere qui senza poter far nulla, per giunta da 4 anni, non ha senso. C'è un limite a tutto."

Mi stavo dirigendo verso alcune tende, volevo prendere il più possibile prima di andarmene, anche se significava rubare.

Entrai nella prima che mi capitò, ma...

Appena entrai cambiai idea. Non era giusto per glu altri.

"Senti N... Se non riusciamo a sopravvivere nemmeno per 5 ore di fila senza fare casini! Figurati andare verso il nulla da soli! Per giunta oer giorni! "

" Se hai paura non venire"

"È una fottuta pazzia, N. Lo sai"

"Già. Lo so. Ma questa cosa ti sembra?"

"Mi dispiace, non possi seguirti. Io ci tengo alla pelle. "

"Contento tu..."

"Allora... Cosa farai? "

"Ci vediamo, Will"

"Ma cosa... Davvero?"

"Non farti ammazzare troppo, Will"

Presi la prima strada che mi capitò, il mio zaino in spalle, e il mio fucile sotto mano, e mi avviai verso il nulla.

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