Ciò che pensavo non esistesse

Prologo: Era un giorno come tutti gli altri, perciò andai a scuola e trascorsi li le solite 5 ore scolastiche, oh scusate torniamo un po' indietro allora sono una ragazza di 19 anni mi chiamo Anastacia, odio quel nome non so il vero motivo ma non mi ispira nulla rispetto a tutti gli altri nomi esistenti al mondo bhe' che dire sono solo una ragazza come tutte le altre solita routine scuola,casa,scuola...ecc ma nonostante la mia giovane eta' non  vivo col pensiero fisso di trovare il principe azzurro ma un giorno...

Capitolo I

"Ddddrn" ecco la solita sveglia che suona tutte le mattine tranne alla Domenica per fortuna, mi buttai giu' dal letto ancora intontita dal sonno e mi diressi verso il bagno, mi lavai i denti, cercai di dare una sistemata ai miei capelli indomabili e iniziai subito a truccarmi, un velo di cipria e filo di matita ed eccomi subito in sala da pranzo per  fare colazione, la solita colazione da circa mi sa da quando avevo solo 12 anni vabbè dettagli, ritornai subito in camera quasi inciampai ma riuscì ad mantenere l'equilibrio e confusa da quale vestiti mettere decidetti alla fine di indossare un semplice jeans e una maglietta a maniche corte non ero una di quelle ragazze che stava ora davanti allo specchio prima di decidere cosa mettere la mattina stessa, tanto era cosciente del fatto che nessuno mi avrebbe notata comunque anche se sarei andata a scuola con i tacchi cosa davvero impossibile dato che ne avevo solo un paio di un colore rosa pallido davvero triste.

Scesi di fretta le scale e corsi subito verso la mia macchina nuova di zecca era piccolina ma per me era più che perfetta.

Dopo circa 20 minuti arrivai a scuola mi ricordati di aver lasciato a casa il libro di matematica come sempre, l'atmosfera in quei giorni ormai sapeva di festa in quanto mancavano solo 3 giorni alla fine della scuola poi ci sarebbe stato il giorno del diploma gia' si incomincia ad assaporare una sensazione di malinconia, si proprio malinconia perche' dopo tutti quei anni trascorsi in un stesso luogo ti afezzioni per forza alle persobe e alla solita routine nonostante si sa sapeva che prima o poi sarebbe cambiata per me e per tutti coloro che erano all'ultimo anno.

Scesi dalla macchina ed ecco Rose che stava seduta su una panchina della scuola ad aspettarmi capivo gia' dal suo viso che doveva propormi qualcosa per l'estate ne  e ebbi la conferma quando incominciò a correre verso di me appena mi vide.

<Ana,anaaa ho pensato ieri sera a come passare quest'estate insieme"

Rose aveva la mia stessa età era bionda, alta 1.70 cm occhi verdi e con un fisico da fare invidia a tutte le altre ragazze ed era la mia migliore amica.

< Su, sentimo dai > alzai gli occhi al cielo, anche se l'idea in realta' di passare un'intera estate con lei mi mandava al settimo cielo, ma non volevo dimostrarlo senno' avrei carico la sua euferia a mille cosa che è meglio evitare di fare con Rose.

<Andremo a Seattle mio padre mi ha regalo due biglietti per l'aereo proprio ieri sera> saltava dalla gioia di vedeva anche dai suioi occhi che in quel momento brillavo dalla felicità, così le diedi corda e incomincia anch'io come lei a saltare come una pazza in quel momento su qualcuno ci avesso visto o ci avrebbe scambiato per pazze o per ragazzine di 12 anni.

<Rose è fantastico davvero!!! no aspetta ma dopo partite cosa faremo io ora non ho molti soldi da parte dovrei prima trivarmi un lavoro estivo e poi partire subito < No no non preoccuparti dei soldi ana a quelli ci ha gia' pensato mio padre> Rose proveniva da una famiglia ricca ma il fatto che dovessero i suoi paghare per me non mi piaceva, percio' cercai in tutti i modi di rifiutare ma fu inutile Rose rispetto a me è molto abilite nel persuadere le persone e a farle cambiare idea.