Il signor Duca Galeazzo è di altra natura...

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Bianca Maria Visconti attese con pazienza che la sua dama di compagnia le sistemasse i capelli per la notte e poi le chiese di lasciarla sola.

Quello, per lei, era stato un giorno di grande tribolazione. Nemmeno la pace che le dava la vista di Cremona oltre la finestra la faceva star meglio e a nulla era servito provare ad assaggiare un po' di vino o distrarsi con la lettura.

Aragona, Gonzaga, Venezia... Aveva scomodato tutti, aveva scritto parole molto chiare a ciascun potente della penisola e adesso poteva solo aspettare le loro risposte, sperando che non fossero vaghe o ipocrite.

In realtà non voleva tradire il lavoro di una vita. Quando suo marito Francesco era al suo fianco, le aveva insegnato a tenere a bada il suo carattere troppo impulsivo e l'aveva istruita a dovere su cosa fossero le norme diplomatiche e su come utilizzare le sue doti per piegare gli altri al suo volere.

Dunque, non aveva intenzione di far credere che Milano fosse in crisi. Nemmeno se costretta avrebbe mai lasciato il Ducato, benché avesse messo in giro la voce opposta, a Venezia o a Napoli.

Però le premeva che tutti sapessero della profonda e insanabile spaccatura tra lei e suo figlio Galeazzo Maria.

Sebbene avesse cercato fino alla fine di riallacciare con lui, di appianare le loro divergenze, si era dovuta arrendere alla realtà. Adesso doveva solo capire da che parte si sarebbero schierati i potenti d'Italia.

Da un lato c'era lei, quarantatrè anni e un passato a reggere la corte di uno Stato grande e complesso come Milano. Dalla sua aveva una capacità rara di tenere in pugno le sorti del Ducato e di supplire alle mancanze di suo marito. E aveva anche dimostrato di essere una madre e una donna ammirata e amata dal suo popolo.

Dall'altro c'era il suo figlio primogenito, Galeazzo Maria, un uomo di appena ventiquattro anni, arrogante, violento e presuntuoso, capace di cambiare fronti e alleanze con la stessa velocità con cui poteva cambiare abito. Interessato solo alla caccia e alle donne, difficilmente era stato capace di farsi notare e apprezzare dai milanesi e, se solo suo padre non fosse morto tanto all'improvviso, probabilmente per lui si sarebbe pensato a una sorte diversa, piuttosto che renderlo il nuovo Duca di Milano.

Con un sospiro denso di preoccupazione, Bianca Maria andò un momento allo specchio e si guardò, riflessa alla luce delle candele.

Dimostrava ormai più della sua età e ogni ora di angustia le aggiungeva almeno un anno. La sua espressione, un tempo decisa, ma piacevole, stava diventando sempre più marmorea e impenetrabile.

Se Francesco l'avesse vista in quel momento, probabilmente non l'avrebbe riconosciuta.

Andando a coricarsi, quella che per tutti era stata per anni la Signora di Milano, la Duchessa si trovò a pensare al matrimonio che stava per tenersi ad Amboise. Ancora qualche giorno e Galeazzo Maria avrebbe preso una sposa scelta dal re di Francia e quella Bona di Savoia sarebbe stata la nuova Signora di Milano.

Con un altro sospiro, più mesto del primo, Bianca Maria ripensò a suo marito. Le mancava come l'aria. Da quando era morto, non era mai riuscita a darsi pace. E la cosa che la feriva più di ogni altra, era vedere il loro primo figlio, Galeazzo Maria, diventare ogni giorno più diverso da Francesco.

Come aveva avuto modo più di una volta di notare, quando le avevano detto che comunque 'egli è figlio di suo padre', Bianca Maria aveva sempre dovuto rispondere: "Il signor Duca Galeazzo è di altra natura..."


 Bona di Savoia osservava un po' impacciata Tristano Sforza, fascinoso trentanovenne, fratellastro del Duca di Milano, Galeazzo Maria.

Il signor Duca Galeazzo è di altra natura...Where stories live. Discover now