Ten Days

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Non era un'esperta, in amore.
La sua prima cotta era stata Joel Glicker, che aveva conosciuto al Campo Scout. Lì, le aveva sentite, per la prima volta, le farfalle nello stomaco. Ma un momento dopo le aveva ripudiate - l'amore è per i deboli di cuore, si diceva - scacciando il ragazzo, spaventandolo a morte.
Preferiva rimanere sola, piuttosto che provare quella sensazione allo stomaco -quelle disgustose farfalle- che le causava conati di vomito.
E poi incontrò lui.
Non era nemmeno un essere umano, chissà da quale universo proveniva.
Non era come Joel, impacciato o insicuro di sè.
Non era minimamente romantico, nemmeno ci provava. Sembrava che volesse solo ucciderla.
Aveva, però, un'aura oscura intorno a sè, che la attirò.
Desideri omicidi, cattiveria inumana, potere. Perché sì, quella creatura dalle sembianze di un pagliaccio era estremamente potente.
E le piaceva, stare in bilico tra la vita e la morte.

Una notte il mostro bussò alla sua finestra, proprio come il loro primo incontro. Non disse nulla, ma Mercoledì percepì una sensazione strana, come se il mostro la chiamasse a sé.
La ragazza cercò di abbozzare un sorriso.

Primo giorno

Mercoledì era sparita, non si avevano tracce di lei da nessuna parte.
C'era un'atmosfera strana, nella magione: nessun
urlo di Pugsley ad allietare i familiari
, e quest ultimo stava seduto sul letto chiodato, annoiato.
Gómez l'aveva presa alla leggera: - Tornerà. L'ho fatto anch'io, alla sua età.
Morticia aveva un brutto presentimento.

Secondo Giorno

Mercoledì, nonostante avesse 18 anni, non aveva mai avvertito quel prurito laggiú. Non così forte, almeno.
Il clown le aveva sfiorato l'interno coscia, la ragazza si morse un labbro, facendo attenzione a non incrociare lo sguardo di Pennywise.
C'era un qualcosa, nell'aria.
-Ti va di giocare, Mercy?

Terzo Giorno

La mancanza di Mercoledì si sentiva, più forte che mai. Morticia e Pugsley erano sempre più in ansia, ma Gomez li ammoniva sempre con un:- Ritornerà, vedrete.
Ma più tempo passava, meno credeva alle sue stesse parole.
Avrebbero aspettato, almeno per un altro po'.

Quarto Giorno

Si sentiva goffa e impacciata, un ippopotamo magro e pallido, amante del nero e di un clown più cinico e freddo di lei.
Si sentiva vulnerabile, nuda di fronte a lui.
E questo non le piaceva.
Però, infondo, dove stava non era male - una casa distrutta dal tempo e dai demoni di quel posto.
C'era un certo fascino, in quel luogo.
Pennywise aveva del fascino.

Quinto giorno
Sui muri, sul cartone del giornale, nei telegiornali, il viso di Mercoledì Addams appariva, con la sua classica espressione cinica.
Lei era ovunque.
Tranne da chi veramente l'amava.

Sesto Giorno

Lavandosi il viso, sfiorò il labbro spaccato, che era ancora dolorante.
Si riflesse nello specchio e notò che finalmente l'occhio nero era scomparso.
Non potè fare a meno che rivolgere una domanda all'ombra che era diventata: ma tu chi sei?

Settimo Giorno

Nella famiglia Addams si accese un barlume di speranza: una lettera anonima aveva detto loro che si trovava in un paesino in periferia.
Non sapevano se fidarsi completamente o no,
ma iniziarono comunque le ricerche.

Ottavo giorno

Mercoledì aveva preparato la sacca con all'interno i suoi vestiti e stava solo cercando l'occasione per andarsene. La sacca era  nascosta sotto il letto.
Nascondiglio stupido, a dire il vero.
Se l'avesse scoperta, l'avrebbe costretta a rimanere.
Ecco.
Voleva essere costretta a rimanere da lui.
Ma si stupì nel vedere quanto il nome del clown fosse per lei impronunciabile, non usciva mai dalle sue labbra.

Nono giorno

Notizia falsa- dovevano prevederlo.
Chissà se fossero ancora in tempo per salvarla.

Decimo Giorno

No, non erano assolutamente in tempo.

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