Non sono io.

2.9K 234 51
                                    

"Harry, fa attenzione. Se qualcuno scopre che ho dato a qualcuno la chiave per poter entrare nei bagni dei prefetti, io e Hermione finiremo nei guai.".

Si lasciarono così. Con quelle parole di raccomandazione da Ron.

Era il sesto anno; e avevano scoperto che Malfoy era un mangiamorte. Per Harry Potter però c'era altro sotto.

Entrò nel bagno. Tolse via il gilet, la cravatta,la camicia, i pantaloni e infine i boxer, per poi infilarsi nella vasca privilegiata dei prefetti. L'acqua era così calda. Non diede peso a chi potesse esserci. Stava pensando a rilassarsi dopo un trambusto. Stava finalmente prendendo respiro e facendo un bagno.

"Ciao Harry Potter " disse una vocina stridula simile a un lamento.
"Oh, ciao Mirtilla. Cosa ci fai qui? Tu non stai nel bagno delle ragazze?"
"No, posso andare in tutti i bagni,Harry Potter. Ti vedo pensieroso... a cosa pensi?"
"La verità, Mirtilla?" Disse osservando in modo ossessivo l'altra parte della vasca. "A niente. Ho finalmente messo in pausa il cervello." Aggiunse infine, distogliendo lo sguardo.
"Ahh, se fossi viva..."
"Mirtilla, ho abbastanza acqua..." aggiunse con tono di avvertimento.  Sapeva che si sarebbe messa a piangere da un momento all'altro.
"No, dico che se fossi viva, entrerei in vasca con te."
Harry si sentì vamapare le guance. Tolse via gli occhiali -è un fantasma- pensò -non dice sul serio-.
"Peccato però" continuò Mirtilla "che non sono viva. Ah, ecco... dovevo avvisarti. Stanno per arrivare visite. Lo dovevo fare prima, ma il tuo fascino mi ha rapita."(Che caratterino quella Mirtilla).

Harry cercò subito di nascondersi dietro la colonnata che circondava la grande vasca.

"Ciao, Draco." Disse Mirtilla accogliendolo nel bagno. Forse per dire ad Harry chi fosse, o magari solo perché le andava di essere garbata.
"Ciao, Mirtilla."
"Come stai oggi?"
"Sei l'unica a cui importa, e sei un fantasma."
"Non hai risposto. Quello che ci vuole a volte è una dormita, o un bagno o un'amica."
"Non posso nè dormire, né avere un' ^amica^, né permettermi di perdere tempo con un bagno.  Una doccia e l'odore va via." Disse con aria arrogante il biondino.
"Non amicarrabbiarti, Draco. Volevo solo essere d'aiuto."
"Scusami. Hai ragione." Disse con voce strozzata,  come stesse piangendo.

Harry se ne stava dietro le colonne, senza fare rumore mentre respirava. Senza fare rumore con l'acqua. Non vedeva quello che accadeva. Ma dovesse mai descrivere i rumori, sarebbero solo il rimbombare dei passi e delle voci. In quel grande bagno erano solo tre (per così dire) e i rumori, anche i più piccoli, si sarebbero sentiti. Harry doveva fare attenzione.

"Quello che ti serve è un abbraccio... ma non sono viva e non te lo posso dare" disse Mirtilla con voce affettuosa e dispiaciuta.
"A me, Mirtilla, servono troppe cose. Ma l'unica cosa di cui ho bisogno, l'unica davvero, è essere normale una volta tanto."
"E siccome non puoi, devi farti abbracciare.". Harry sentì un pianto soffocato da singhiozzi.
"Da chi se,sentiamo. Da,da chi? Eh?"
"Bhè,  da un amico." Aggiunse seccata. Forse dalla stupidità di Malfoy.
"Io... no,non ho a,a,amici"
"Harry Potter è tuo amico." Sia Harry che Draco sentendo una tale sciocchezza trasalirono. Harry avvampò in viso per la rabbia, mentre Draco rispose con quiete.
"Io e Potter, Mirtilla, è  bene che tu sappia, non siamo amici. Glielo chiesi anni fa, ma fece la scelta di non volermi come amico." Alle ultime parole sembro più duro. Sembrò arrabbiato.
"E ti dispiace?" Chiese con tono ingenuo. Ma di ingenuo c'era solo quello, gli scopi erano altri.
"Non sono affari tuoi" rispose severo il biondo.
"Come sei antipatico... potevi dire solo si o no. Io me ne vado. Cerco di non farti pensare ai tuoi guai di oggi e mi aggredisci. Me ne vado e ti arrangi. Forse Harry Potter già sapeva che saresti stato arrogante." A quelle parole, il Moro, nascosto dietro le colonne, non poté fare altro che darle ragione.  Era ancora un po' rosso dalla rabbia che lo aveva invaso precedentemente.
Draco, invece, chiese scusa. Aveva smesso di piangere ma riprese non appena Mirtilla lo abbandonò. Si sentiva solo e incompreso ma non voleva ammetterlo a se stesso. Provò a chiederle scusa, provò ad implorare di tornare e di continuare a parlare, ma non ci fu verso: Mirtilla era oramai andata via.

Il Bagno Dei PrefettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora