Per Adrien quella era una novità. Quanto tempo era passato dall'ultima volta che lui e suo padre avevano consumato un pasto insieme? Eppure quella sera l'uomo aveva chiesto – anzi, addirittura preteso – la sua presenza alle 19:30 in punto in sala da pranzo. Quando il ragazzo aveva domandato qualcosa al riguardo, Gabriel gli aveva risposto laconicamente che si trattava soltanto di affari. Era logico, si era detto lui. Suo padre non si sarebbe scomodato altrimenti, neanche solo per cercare la sua compagnia. Adrien anelava un qualsiasi contatto paterno, certo, ma non così.
Fu perciò con umore ombroso che lasciò la sua camera, scendendo al piano di sotto per raggiungere la sala da pranzo con diversi minuti d'anticipo. Quando fu sulla soglia della stanza non vide nessuno, ma un particolare non di poco conto catturò la sua attenzione: la lunga tavola presente al centro dell'ambiente era apparecchiata per quattro. Avevano ospiti, quindi? Non capitava quasi mai. Adrien abbassò lo sguardo sulla maglietta scura e sui jeans casual che indossava, domandandosi se non avesse dovuto tornare di sopra per mettere qualcosa di più appropriato ad una cena d'affari, benché suo padre non lo avesse specificato.
Qualcuno suonò al cancello di casa e lui si spostò nel grande, luminoso androne della villa, curioso di vedere i loro ospiti, che di lì a poco fecero il loro ingresso. L'uomo, sulla cinquantina, era di media altezza, con i capelli scuri ma ingrigiti sulle tempie ed una figura elegante. Con lui c'era una ragazza ben vestita, sui quindici anni al massimo, molto graziosa, dai lineamenti tipicamente normanni, con lunghi boccoli dorati e due grandi, inespressivi occhi azzurri. Adrien ne rimase colpito, poiché gli sembrò quasi di trovarsi davanti ad una bambola di porcellana in carne e ossa.
Gabriel discese l'ampia scalinata con una lentezza solenne, un sorriso appena accennato sulle labbra, e salutò l'uomo con una stretta di mano. Quello gli presentò Juliette, sua figlia, e lei si esibì in un'affettata riverenza, proprio come avrebbe fatto la ballerina di un carillon. Fu solo quando suo padre lo chiamò che Adrien smise di fissare Juliette e si fece avanti. L'uomo, che scoprì essere Antoine Molière, un nome altisonante nel jet set della moda, gli porse la mano e il giovane la strinse, mentre la ragazza lo guardava con fare enigmatico: era incuriosita da lui almeno quanto lui lo era da lei?
Ci furono diversi convenevoli, pochi scambi di battute, nessuno dei quali davvero interessante. Decisero infine di trasferirsi in sala da pranzo, dove Adrien si trovò a sedere al centro del tavolo, proprio di fronte alla bella Juliette. Per tutta la durata della cena, la ragazza sembrò ascoltare a malapena i discorsi degli adulti, concentrandosi piuttosto sul cibo presente nel suo piatto, che sbocconcellò appena. Di tanto in tanto, però, Adrien la sorprese a fissarlo attraverso le lunghe ciglia chiare, quasi come se volesse studiarlo di nascosto. La cosa lo mise a disagio, anche se mai quanto ciò che monsieur Molière disse di lì a poco.
«Ora che abbiamo concluso i nostri affari», esordì dopo aver bevuto un bicchiere di vino alla salute del suo collega, «avrei da proporle un altro tipo di accordo per rafforzare la nostra collaborazione.» Gabriel accolse quella notizia senza particolare curiosità, tuttavia lasciò che l'altro gli facesse la sua offerta. «Che ne penserebbe di unire le nostre forze in un'unica casa di moda?»
Sollevò un sopracciglio, mentre sulle labbra di Adrien comparve un sorriso sardonico che nascose prontamente dietro al tovagliolo: suo padre non avrebbe mai accettato un'assurdità del genere. «Credo sia fuori discussione», rispose difatti l'uomo.
Antoine si lasciò andare ad una breve risata impostata. «Non intendevo subito», chiarì allora, intrecciando le mani davanti a sé. «Ci pensi», riprese poi. «Un giorno noi non ci saremo più e i nostri imperi passeranno per forza di cose ai nostri giovani eredi.»
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Amore
FanfictionCon lui c'era una ragazza ben vestita, sui quindici anni al massimo, molto graziosa, dai lineamenti tipicamente normanni, con lunghi boccoli dorati e due grandi, inespressivi occhi azzurri. Adrien ne rimase colpito, poiché gli sembrò quasi di trovar...