Caro Draco

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Ciao Draco

Oggi è un giorno speciale per due motivi,che a me stanno molto a cuore. Trentacinque  anni fa rimasi orfano; ma sei anni fa abbiamo preso la decisione che ci ha cambiato la vita: siamo andati a vivere insieme. Da poco nel mondo babbano sono stati legalizzati i matrimoni gay, ma tu odi i babbani e non oso nemmeno parlartene. Non ti va a genio neanche Hermione. Adoro quando dici di avere paura che io diventi etero e che temi "possa sbatterla sulla scrivania" come io sbatto te sulla tua. Quanti ricordi imbarazzanti che mi tornano in mente. Meglio lasciarli perdere... che figuracce...

Torniamo a noi. Purtroppo non sono riuscito a trovare nulla di soddisfacente, nulla che mi piaccia, nulla che possa regalarti. Ci penso oramai da mesi. Ho prima pensato ad un anello, ma era troppo banale. Poi ad un maglione caldo visto che soffri il freddo, poi ad un cuscino nuovo in lana ma mi sono ricordato che l'estate si muore dal caldo. Poi ho pensato ad un enorme peluche ma è da fidanzatini... ora che ricordo ho anche provato a prenderti una nuova ventiquattrore e poi ho ricordato che sei sofisticato in questo.  Devono essere esattamente come le vuoi tu e ho lasciato perdere. Spero tu non mi abbia preso nulla, perché ho solo questa lettera, la tua torta preferita e la camera illuminata da candele rosse e bianche (tanto per essere romantici).

Volevo chiederti anche scusa. Ogni anniversario lo abbiamo passato litigando dopo una scopata, facendo finire me sul divano.  Credo di essere uno stronzo a volte. Lo scorso anno ricordo esattamente di averti registrato. Ogni tanto la ascolto quando litighiamo ed è per questo che quando ho torto, ti chiedo scusa. Lo sai che sono troppo orgoglioso, ma tu sei più importate. E anche se mi sento umiliato, dopo mi gratifichi...

L'ho imparata a memoria, sai?
Stavi piangendo. In realtà non avrei voluto ascoltare quello che fai dopo una litigata, ma a me quella sera serviva il cuscino e allora mi sono affacciato alla camera da letto. Ti prego, non dirmi che piangi ogni volta, che stai male così. E non  prendere iniziativa di fare lo stronzo e dirmi di sì.

Sono convinto che sei curioso...

Il nostro divano è scomodo sai? Mi alzai per prendere una coperta dallo scaffale vicino al bagno per non entrare in camera. Ma nonostante questa continuavo a sentirmi scomodo. Così ne andai a prendere un'altra. Ne misi una sul divano per stare comodo e una per coprirmi. Ma anche questa volta, nulla da fare. Mi tirai due cuscini ma erano troppo alti, ne tolsi uno ed era troppo basso. Seccato dalla situazione, mi alzai e mi diressi in camera, dove stavi abbracciando, in posizione fetale, il mio cuscino. Ogni tanto gli sferravi pugni.
《Sei uno stronzo, Potter. Non puoi capire quanto. Ti. Odio. Potter. Del. Cazzo. 》 tra una parola e l'altra c'era di mezzo un gancio destro alla buona. 《Ti. Amo, ma sei. Stronzo. Str.o.o.nzo. oh cazzo Potter. Sei senza cuore. Ti amo. Ma. To odio...》 e stavolta tra una parola e l'altra non c'era solo un pugno ma anche singhiozzi di pianto. Mi accasciai in terra quando ti ho sentito. Ho ripercorso tutto il litigio con la memoria e mi sono reso conto di essere stato aggressivo con le parole. Sapevo che non era il momento giusto per entrare a scusarmi, mi avresti lanciato il primo oggetto che ti trovavi fra le mani e non mi andava di finire nel reparto urgenze del San Mungo.
Così andai in cucina, mi preparai del tè finendo addormentato sul tavolo. Il giorno dopo mi svegliasti  tu, dicendomi di riposare meglio in camera. Fosti così dolce e io la sera prima così stronzo.

Credo di non farti capire abbastanza quanto importante sei tu per me.

Non mi vergogno di te come invece ho scoperto tu lo fai con me. Ti ho sentito con Jude,  il mio collega Auror, con il quale passi moltissimo tempo. Ho sentito che ti chiese chi fosse il ragazzo in foto o che rapporto avessi con me, poiché nella pausa pranzo stiamo insieme.

《Chi? Potter? L'Auror? Siamo amici e neanche molto stretti. I nostri uffici sono lontani e parliamo di affari a pranzo. Ma perché questa domanda?》

《Sarebbe uno scandalo, se si scoprisse che due collaboratori ministeriali si frequentano come più di intimi amici. Tra di voi ho notato sguardi intenditori, il che fa sembrare che siate più di due amici. Sarebbe una vergogna, Inquisitore Supremo》

《Ti ricordo, Jude, che, un pranzo con lui, vale tanto quanto quello che farei con te. E ti assicuro che siamo più intimi noi, che io e Potter. Ma poi, mi ci vedi gay?》 E dopo di ciò sei scoppiato in una fragorosa risata.  Io ero dall'altra parte della statua dei babbani. Mi sono sentito mancare e Fredrich mi ha prestato aiuto. 

Quando è successo? Due settimane fa.
Delle volte credo tu lo faccia per vendicarti del mio essere stronzo.
A me basta sapere se ti vergogni di me al Ministero o se quel Jude ti interessa.

La smetto di fare lo stronzo, ok.
Mi tocca la gita turistica ad Azkaban e passerò a far visita a tuo padre. Ti dirò se sta bene.
Proverò per tutto il viaggio di andata e ritorno a cercare qualcosa che possa soddisfare il desiderio che ho di regalarti qualcosa.

Ti aspetto a casa alle sette per la cena. Oggi sarà diverso. Prima litighiamo, se proprio è inevitabile, poi scopiamo fino a non poterci più nè sedere, nè camminare.

Ti Amo Draco.

Tuo Sfregiato viziato.
Ci vediamo a casa

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