~Dobbiamo parlare.~
Premo il tasto "invia" sullo schermo e ripongo il cellulare in tasca.
La vita è stracolma di bivi, di situazioni dinnanzi alle quali dobbiamo prendere una scelta; nonostante certe siano più difficili, e ci vorremmo tirare indietro, non si può. Questa volta la strada della mia vita è stata stravolta...non ero io ad avere davanti il bivio inizialmente, era il mio ragazzo, Joshua. Diceva di avere bisogno di una pausa, ed io, innamorata com'ero e sono tutt'ora, sono andata contro le mie idee e ho accettato quella che per me è sempre stata una cazzata. Una pausa. Ho sempre pensato che fossero cose da ragazzini, che fosse una scusa, che le cose si sarebbero dovute risolvere insieme se realmente si tiene a qualcosa. Non mettendo "in pausa"...Cosa siamo su Fifa? Su COD? Che sei davanti al rigore e metti in pausa, o nel bel mezzo di un combattimento corpo a corpo e metti in pausa perché suona il campanello o senti l'odore di bruciato del pollo che hai dimenticato in forno?! Eppure ci ho creduto che quello fosse solo un periodo...
Il telefono vibra nella mia tasca ma non gli presto attenzione, sono troppo presa dai miei pensieri e dal rumore del mio respiro che piano piano diventa sempre più pesante.
Sono le 18.00 quando mi risveglio dal mio pisolino pomeridiano. Stropiccio gli occhi con le mani e sbadiglio in maniera talmente femminile da attirare l'attenzione dei miei che mi guardano sbigottiti...ops! "Buongiorno" dice mio padre sorridendomi e accentuando le rughe che si stanno facendo strada sul suo viso. "Buongiorno" rispondo con voce impastata dal sonno, ma vengo interrotta da mia madre "eh buongiorno, sono le sei di sera. È così che vuoi passare la tua vita? A 21 anni dovresti..." ecco che inizia. Mi alzo dal divano sbuffo e vado in camera mia per evitare di prendermela con lei, so che ha ragione ma ultimamente mi da fastidio persino sentire la mia voce.
Mi chiudo la porta alle spalle e scivolo lungo la superfice fino a sedermi per terra. Mi prendo la testa fra le mani e socchiudo gli occhi, cerco di placare tutti i miei pensieri e i ricordi. "Respira Kim, respira" mi sussurro, e con lentezza estraggo il telefono dalla tasca.
~Ti ho detto che ti avrei cercata io quando avrei voluto vederti o sentirti.~
Inspiro ed espiro, cerco di trattenere le lacrime nel vedere con che freddezza mi tratta la persona che amo e che dice di amarmi, cerco di trattenere la rabbia che incombe su di me e rispondo.
~Lo so, non ti sto cercando con la scusa di parlare, ti devo parlare seriamente...quando possiamo vederci? Non serve che tu abbia voglia di vedermi. Non ti tratterró.~
Mannaggia a me! Lui mi risponde di merda e io con la mia solita calma, sembra quasi che faccia un favore solo a me venendo a trovarmi, eppure dice di amarmi.
Le sue parole vorticano nella mia testa, fanno un casino tremendo. Voglio darti quello che nessuno ti ha mai dato. Meriti di più di una presa per il culo. Un domani voglio passare una vita con te. Sei la persona giusta per me. Non voglio farti del male. Un giorno andremo a vivere insieme. Ti voglio nella mia vita.
"Non voglio farti del male." Una lacrima solitaria riga la mia guancia e sfiora le mie labbra prima di cadere sul pavimento. Fisso un punto indefinito e scuoto la testa, asciugo gli occhi e mi do dei colpetti sulle guance per farmi forza. È un'azione che ultimamente faccio spesso. Pare mi aiuti a riprendermi. Il telefono vibra.
~Posso provare a passare domani...se riesco...~
Afferro il telefono con decisione e digito
~Josh, sarà l'ultima volta che dovrai sprecare tempo con me! Domani ti aspetto al solito posto alle 18. ~
Sono più che sicura della mia decisione. Mi ha portato lui davanti a questo bivio, era lui quello che aveva delle domande. A distanza di un mese mi sono ritrovata anche io davanti al bivio, con delle domande e delle risposte che mi ha dato questo tempo passato separati. È poco un mese, lo so, ma certe volte basta e avanza per capire determinate cose...cose che forse avrei dovuto capire prima di trovarmi così dentro questa storia.
Mi sollevo dal pavimento e lancio il telefono sopra il letto; corro all'armadio, prendo un paio di pantacalze nere e una felpa XXL e mi fiondo in bagno per fare una doccia rilassante prima di cena.
Mi spoglio, entro nel box e lascio che l'acqua tiepida scivoli sul mio corpo, subito dopo apro l'acqua fredda; d'istinto il mio corpo si irrigidisce ma io non sento niente. Ruoto il rubinetto verso l'indicatore dell'acqua bollente, un altro scatto spontaneo ma il mio corpo non reagisce...sono inerme a tutto in questo momento, non mi accorgo di niente.
Finisco di fare la doccia e mi asciugo. Mentre cerco di dare un senso ai miei capelli ricci mi fisso nello specchio, guardo quella figura...la figura che lui dice di amare, la figura che stavo imparando ad amare anche io, ma che ora odio con tutta me stessa. Sono dimagrita, mi sto trascurando, i peli sulle gambe stanno crescendo fluenti...chi se ne frega, nessuno dovrà vedermi nuda, soltanto io! Non ho tempo per queste cose ora. Tocco la mia chioma crespa, quella che solo lui poteva toccare, quella che lui amava scompigliare quando eravamo in quegli attimi solo nostri. Mi piaci così diceva. Con te sto bene sia dentro che fuori dal letto. Eppure adesso mi sento così sporca, mi sento come se l'unico motivo che ci teneva uniti in realtà fosse solo il sesso, o almeno per lui. Forse fingeva quando non eravamo nudi, forse ero cieca io per via dell'amore.
"TESORO, che succede là dentro?!" la voce di mamma mi fa tornare in me. " Mamma, che c'è? Non ti sentivo perché stavo asciugando i capelli." dico mentre apro la porta, le rivolgo uno dei miei migliori sorrisi falsi di questi giorni e le avvolgo un braccio intorno al collo. Lei mi guarda strana, come se avesse capito qualcosa, e in quel momento sudo freddo quando la vedo aprire bocca per parlare " Si ma ti stavo chiamando da mezz'ora...comunque la cena è quasi pronta di sotto, ti volevo solo avvertire." mi dice guardandomi dritta negli occhi. Mannaggia! Devo trovare una scusa per distogliere i nostri sguardi. "Okay mamma, ora mi dovrei vestire, arrivo subito." e così dicendo la accompagno verso la porta e la chiudo fuori. "Scusami mamma" dico in un sussurro, mentre le lacrime inondano il mio viso. Corro verso il letto e mi accovaccio su di esso.
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My new life
RomanceLa mia nuova vita. Il mio lieto fine. La mia rinascita dopo una storia d'amore che ha riempito e svuotato la mia anima. Sono Kimberly, e ora vi racconteró della mia rivincita sulla vita...