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Apro gli occhi e lo vedo di fianco a me, dorme con la bocca schiusa e le braccia in una delle sue solite posizioni impossibili; mi perdo a fissarlo nella sua bellezza finché non noto che si muove e allora chiudo gli occhi. Sento una carezza sul mio volto, la sua pelle ruvida contro la mia guancia liscia, credo che questa sensazione sia anche migliore di quella che si prova nel fare l'amore. "Piccola mia, svegliati" mi dice con la sua voce così...così...femminile?! Eh?!
Spalanco gli occhi e vedo mia madre che mi osserva dall'alto. "Mamma, sono...sono sveglia" rispondo con la voce impastata "adesso scendo per cenare con voi" e così dicendo mi metto seduta e mi stiracchio le braccia; purtroppo non riesco a contenere la mia femminilità e così al gruppo si aggiunge anche un bello sbadiglio in stile tarzaniano. "Kim, veramente sono le sei del mattino, ti ho svegliata per avvisarti del fatto che noi stiamo uscendo per andare a lavoro." dice con uno sguardo corruciato mentre mi osserva. "Come non è ora di cena? Ma se ho chiuso gli occhi solo per 10 minuti??" dico, scioccata di come il tempo sia passato velocemente "farete tardi?" aggiungo subito dopo; mia madre mi guarda con quello sguardo dolce che solo una madre può avere, è come che mi capisca anche se non parlo. " Rientreremo stasera per le 18, vedi di riguardarti nel frattempo...ti stai trascurando troppo, prenditi del tempo per te." e così dicendo mi bacia la fronte ed esce dalla mia stanza.

Il sole batte sul mio viso non appena apro il portone e con la leggiadria di un elefante riesco ad uscire di casa senza dimenticare tutto il necessario. Ho deciso che andrò a correre e che farò un pic-nic sul prato, da sola! Già, ora starete pensando che sono una pazza o un'asociale, invece credo che sia una cosa che dovremmo fare tutti, prendere del tempo per stare soli con noi stessi, stare bene anche con la nostra sola compagnia.
Inforco le cuffiette nelle orecchie, premo il tasto play e le mie gambe partono in contemporanea con la musica.
L'aria che mi batte sul viso mi fa sentire più viva di quanto non possa sembrare ultimamente, mi fa sorridere, mi fa calmare; sorrido da sola nel vento, come una stupida, mentre libero la mia mente dai pensieri nocivi e mi sento parte dell'ambiente... Sono aria, sono le foglie, sono... Caduta rovinosamente davanti a una famiglia che prontamente mi si è precipitata sopra per aiutarmi.
"Signorina, si è fatta male?" domanda la ragazza che avrà al massimo una decina di anni più di me. Mi tiro su, mi batto le mani sui leggins per pulirli e alzo lo sguardo sulla persona che ho davanti. "No, no, scusatemi... Non volevo farvi preoccupare" rispondo completamente a disagio. "Anzi scusatemi se ho disturbato la vostra passeggiata in famiglia" inizio a parlare come una macchinetta; bene! se non li ho spaventati con la caduta li spavento con questo mio modo di gestire l'imbarazzo.
"signorina.... Signorina... Signorina!" smetto di parlare appena il fidanzato /marito /convivente della ragazza fa prevalere la sua  voce sulla mia. "scusa se ho alzato la voce, ma non smettevi di parlare" dice sorridendomi e grattandosi la nuca in imbarazzo "volevo solo tranquillizzarti, non hai rovinato niente, anzi stavi per rovinarti tu vista la caduta..." lo guardo, li guardo, vedo quanto sono felici... Un po' li invidio, ma automaticamente sono felice anche io vedendoli, trasmettono tranquillità. "Dovrei stare attenta a dove metto i piedi e allacciare le scarpe prima di uscire di casa"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 28, 2018 ⏰

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