Sacrificio

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Venni svegliata da rumori di oggetti che cadevano e mobili che venivano spostati. Cos'era tutto quel macello?

Mi alzai e andai a controllare, però, improvvisamente i rumori cessarono, nel lungo corridoio che portava dalla camera alla sala principale si sentivano solo i miei passi.

Raggiunsi la sala e ciò che vidi mi fece gelare il sangue e fermare il respiro: i mobili scaraventati e vasi frantumati a terra, ma la cosa più brutta... Papà sul pavimento con un pugnale conficcato in fronte, aveva gli occhi aperti e fissi verso l'alto, dall'altra parte la mamma con un coltello sul fianco.

Sentii le lacrime rigarmi il viso e improvvisamente sembrava tutto più freddo. Mia madre mi guardò fissa negli occhi e sussurrò qualcosa, riuscii a capirla, le sue ultime parole: "Rosé"

Rosé era mia zia, sorella di mia madre e una strega. Era l'unica ancora in contatto con noi e anche per questo la mia preferita. Mamma mi aveva sempre detto che se fosse successo qualcosa avrei dovuto chiedere aiuto a lei.

"Eccola"

Mi girai. Un grosso uomo vestito di nero e con la faccia coperta era dietro di me con un'accetta in mano, sgranai gli occhi e l'uomo mi prese per i capelli.

"L'ho trovata!"

Mi buttò a terra sporcandomi la camicia con il sangue sul pavimento.

Miracolosamente riuscii ad alzarmi e scappare, mi bruciavano gli occhi per le lacrime e correndo il vento gelido mi faceva piccare le palpebre, i piedi mi facevano male e per di più ero scalza. Sentivo dolore ovunque, soprattutto la testa per la tirata di capelli ma non mi importava, dovevo andare da zia, dovevo farlo per mamma e papà.

Zia Rosè abitava in una casetta in mezzo al bosco, dovevo percorrere abbastanza strada dato che il castello si trovava in mezzo alla città.
Corsi più veloce che potevo e finalmente vidi in lontananza la foresta.

Entrai e dopo poco mi sedetti sotto un albero, avevo corso parecchio, magari aveva perso le mie tracce. Mi pulii i piedi doloranti mentre continuavo a piangere. Ero gelida, le lacrime erano l'unica cosa calda che avevo, ormai la vestaglia era come se non la indossassi. Avevo la gola secca e il fiatone, ero affamata e in più la stanchezza stava iniziando a farsi sentire.

"È corsa da questa parte!"

Sgranai gli occhi e mi alzai correndo in fretta e furia verso casa di zia, una volta raggiunta bussai.

"Zia! Zia sono io, ti prego apri!"

Una donna dai lunghi capelli rosa mi aprì, aveva gli occhi verde brillante, un forte rossetto rosso acceso e indossava un vestito verde che le metteva in risalto gli occhi con degli stivali neri. I suoi grandi occhi verdi mi guardavano preoccupati.

"Lily! Oh mio Dio tesoro che ti è successo? Entra"

Mi fece entrare e mi mise una coperta addosso. Ero sporca di sangue e terra i piedi sanguinano e stavo piangendo.
Zia mi abbracciò e mi baciò la fronte mentre mi asciugava le lacrime e mi calmai un po'.

"Su vieni a darti una ripulita"

Mi portò in bagno e mi diede degli asciugamani, prese un secchio e tirò fuori la sua bacchetta, la puntò sul secchio e pronunciò alcune parole in una strana lingua. Il secchio si riempì magicamente d'acqua, prese un vasetto di vetro e me lo porse, dentro c'era una strana sostanza verde.

"Tieni, aiuta ad ammorbidire i capelli, almeno i tuoi ricci potranno essere un po' domati"

"Cos'è?"

"Un miscuglio di erbe"

Le accennai un sorriso per ringraziarla e lei ricambiò uscendo. Mi spogliai e mi lavai, finalmente la sensazione di sporco era sparita.

Dopo una decina di minuti finii, avvolsi l'asciugamano sul corpo e andai in camera di zia dove sul letto trovai dei vestiti puliti: un vestito viola lungo fino a poco sopra le caviglie e degli stivaletti neri.

Andai in cucina e vidi un vassoio con una fetta di pane e due fettine di carne e un bicchiere con un liquido blu. Mi salì l'acquolina in bocca, sembrava tutto così buono.

"Immagino sarai affamata, serviti pure"

Mi sorride e senza pensarci due volte mi sedetti e mi abbuffai. Ero una nobile, la futura regina ma avevo davvero fame, così per una volta misi da parte le buone maniere.
Una volta finito mancava solo la bevanda blu, zia vedendomi titubante mi tranquillizzò.

"È una tisana, ti fa bene, bevi"

La bevetti e dopo un po' le raccontai quello che era successo. Mi abbracciò di nuovo con gli occhi lucidi.

"Oh mio Dio tesoro.."

All'improvviso qualcuno bussò aggressivamente alla porta.

"Sappiamo che è qui! Datecela e nessuno si farà male!"

Zia mi prese per il braccio e scappammo dalla porta sul retro, purtroppo gli uomini ci videro e ci rincorsero. Zia mi nascose dietro un masso e dei cespugli.

"Nasconditi qui, io li distraggo, torno subito"

Forse via e io l'aspettai lì, come deciso.
Poco dopo tornò e vedendola sana e salva tirai un sospiro di sollievo, mi prese per il polso e riprese a correre, sul volto aveva uno strano sorriso e stava correndo verso la città.

Perché proprio la città? Che aveva in mente? Lasciai stare, dovevo fidarmi di lei.
Usciamo dal bosco quindi entrammo in città, zia mi portò in piazza dove era pieno di uomini come quelli che ci avevano inseguite, ero confusa, guardai zia che aveva ancora quello strano sorriso.

In mezzo alla piazza c'era una specie di piattaforma con davanti un altare con un libro, erano circondati da delle candele. Iniziai a vedere sfocato e a barcollare, sentii la stretta al polso stringere di più, poi buio.
L'ultima cosa che sentii furono le parole di mia zia.



"L'ho trovata!"

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