Mask - Stories of faces

Notte innocente

E’ in questa notte che decido di perdere. Di perdere il sonno, la testa, di perdere scommesse e promesse. Perdo la mia lucidità , la mia me vera. Mi spoglio di paure e mi vesto di incertezze. Mi trucco e mi strucco per poi rimettere il rossetto rosso. Non è la mia notte ma non può essere nemmeno la notte di qualcun altro. Me ne approprio, e perdo le altre. Vinco una notte perdendone altre mille. E’ mia e loro no. Sono io. E sto decidendo di perdere, di perderti . Esco a piedi nudi su una strada di spine. Ho aspettato il mio turno ed è arrivato in sella ad un cavallo bianco. Mi ha costretta, mi ci sono gettata contro, mi ha investita e trascinata. Sono morta e tornata. Ho perso la mia vita per prenderne un’altra. Addio innocenza. Addio Me. Benvenuta.. no sarei troppo cortese. Nessuno deve avere il benvenuto. Non serve cortesia. Serve durezza. Lo schiaffo di una notte scura e solitaria. Ho perso e ho ritrovato. Non la luce, non Dio, nemmeno Me. Ho perso e ho trovato nulla. E il nulla era ciò di cui avevo bisogno. Un silenzio così potente da soffocarmi. L’assenza presente in questa oscurità mi avvolge e annegandomi mi fa vivere, rinascere. Salgo, adesso, queste scale rotte sospese. Spine e legno, marcio e rose. Salgo. Mi libero, perdo . Mi vedo ai piedi della salita e mi vedo in cima. Sono ovunque e da nessuna parte. In basso mi volto e torno indietro, in alto salgo. In basso mi disintegro, in alto spicco il volo. Il cielo oscuro mi accoglie, mi abbraccia. Sono a casa. Sono io. Persa e mai più trovata.