C'era una volta, in un letto qualunque, in una stanza qualunque, in una giornata qualunque, qualcuno che si svegliò, per fortuna, e decise di diventare matto.
Così. Improvvisamente.
Come i rumori notturni, come le stelle cadenti, come gli stipendi.Ora ci sono, ora non più.
Ora sei normale, ora non più.
Il suo nome, Etrom, bislacco come un gioco di parole, stai attento ai segreti che si celano dietro nomi, occhi e cuori. Infranti, tra uno spigolo ed un altro, stai attento ai segreti che il sangue versato ha coperto ed oscurato.
Etrom si svegliò e decise di diventar matto. Così. Per gioco. Per caso. Per poco.
Giusto il tempo di scoprire la storia della vita, per poi tornare anonimo nel vuoto.
"Oggi voglio esser matto."Disse il povero scheletro appena sveglio.
"Oggi voglio esser vero."Continuò.
"Oggi voglio esser più vivo e meno morto."
Sussurrò una vocina nera tra gli spiragli di vento tra le sue dita lunghe e sottili.
Etrom sbarrò gli occhi, si mise le mani tra i capelli, si scompigliò anche l'anima.
Non capii a primo impatto.
Poi sospirò. Si ricompose.
E domandò:
"Hai chiesto il permesso, prima, per entrare in casa mia?"
"Non ne avevo mica bisogno, orsù, non mi hai mica perso in un sogno."
"Sogno..o son desto?"
"Non sogni, eppur tu me lo hai chiesto."
"Prima si bussa alla porta, poi si chiede il permesso."
"Porte non servono, se i nostri pensieri perdono non chiedono."
"Io non sono te, non sono il tuo cuore, bensì io vivo di te, mi nutro del tuo dolore.Sono l'ombra nascosta sotto il tuo letto, sono il tuo specchio che punisce il tuo difetto,
sono il pensiero perfetto fuori posto, sono la luna che ti sorride nelle notti di agosto,
io sono la tua mano tra i capelli, il sangue dei fratelli,
io sono e sempre sarò, in te, con te, ovunque tu andrai."
Etrom non rispose, i suoi occhi silenziosi e il sipario calò.
Etrom non sarebbe stato più lo stesso d'ora in poi.
Etrom non era più qualcuno.Etrom era matto. E matto sarebbe restato.
Per scelta o condanna, nessuno realmente lo sa. E mai si saprà.
Ma a chi importa?Che tu sia vero o che tu sia matto, sempre ti giudicheranno.
Che tu sia falso o che tu sia disfatto, sempre ti dimenticheranno.
Che tu sia vivo o che tu sia morto, sempre le tue voci ti tormenteranno.
Matto.
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Riflessioni di un Matto Qualunque
SpiritualUn giorno, un matto decise di svegliarsi e di sentirsi matto d'ora in poi. Ma non avrebbe mai immaginato che quella scelta lo potesse portare ad esplorare i meandri della sua mente, facendo così sconvolgenti scoperte. Matto è colui che matto scegli...