CAPITOLO3.
Tremesi dopo le ferite di Hiroshi erano completamente guarite.
Enjerul'aveva aiutato per tutto il tempo senza lasciarlo un secondo perquesto motivo, Hiroshi, voleva fare qualcosa di speciale.
Conl'aiuto della madre, mentre il ragazzo era con il fratello preparòuna cenetta romantica per due.
L'uomoriportò il ragazzo da loro per ora di cena.
Ladonna aveva il turno di notte per questo i due rimasero da soli incasa.
«Cosasignifica?» gli domandò Enjeru sorpreso.
«Significache oggi possiamo fare tutto quello che vuoi. Ho organizzato tuttoper poterti ringraziare dato che mi hai sopportato in questi tre mesicon il mio umore sballato» ammise lui sorridendogli.
Enjerusorrise divertito ed entrambi s'accomodarono a tavola iniziando amangiare tranquillamente.
Altermine della cena i due andarono in camera e s'accomodarono sulletto dove iniziarono a baciarsi, ma Hiroshi con molta calma epazienza lasciò che fosse il ragazzo a dare il ritmo a quel loromomento di coccole.
Ilragazzo dai capelli corvini spinse Hiroshi contro il materassosussurrandogli: «Sono pronto...»
«Sì.Lo sento...» rispose lui baciandolo nuovamente tenendo la manoimmersa nei suoi capelli, con calma e dolcezza fece distendere Enjerutra le coperte sovrastandolo senza smettere un secondo di esseredelicato.
L'eccitazionescorreva nelle loro vene, ma non affrettarono i tempi.
Hiroshisi spostò sul collo del ragazzo aprendogli la camicia per poisfilargliela e gettare a terra anche la sua maglietta, i vestitierano d'intralcio per quello che s'apprestavano a fare.
Quandorimasero nudi l'uno di fronte all'altro, Hiroshi, accarezzò lepiccole squame argente sul collo e sul volto del compagno per poisussurrargli con dolcezza: «Fermami se non te la senti»
«Hoaspettato troppo tempo per fermarmi ora. Ti voglio...» rispose lui.
«Vabene...» rispose lui per poi recuperare dell'olio lubrificante.
Sene versò una dose generosa nella mano e solo dopo iniziò aprepararlo stando attento ad ogni sua reazione.
Quandofu pronto sfilò le dita dal suo corpo sostituendole con la suavirilità.
Enjerurimase rilassato nonostante il fastidio per quella penetrazione, maHiroshi gli diede il tempo di abituarsi alla sua presenza prima dimuoversi e portare a termine quel loro rapportò che rimase per tuttoil tempo dolce e delicato.
All'ennesimaspinta di Hiroshi entrambi raggiunsero l'apice del piacere e solodopo aver ripreso fiato il ragazzo biondo lo liberò dalla suapresenza, gli posò un bacio sulle labbra e solo dopo gli mise unanello al dito.
Cifurono diversi minuti di silenzio tra di loro, ma poi un raggio diluna colpì il ragazzo dai capelli corvini e le squame che fino atempo prima comparivano sul suo corpo scomparvero e Hiroshi disse:«Abbiamo spezzato la tua maledizione con il nostro amore»
«Sì.Ma questo anello?» chiese lui perplesso.
«Èil gemello del mio...» rispose Hiroshi per poi aggiungere: «Ilsimbolo del mio amore per te»
Enjerusorrise felice baciandolo nuovamente e dopo essersi sistemati sottole coperte s'addormentarono sapendo di esser pronti per la loro nuovaavventura insieme.
STAI LEGGENDO
Un maleficio dischiusto tra i petali del tempo
FantasyLa nebbia diminuiva la visuale sul territorio, ma un ragazzo con il volto coperto da un cappuccio camminava lungo la strada principale di quella che sembrava una città fantasma.