Prologo

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Prologo.

Era una giornata come tante e un ragazzo con lunghi capelli corvini ed occhi color smeraldo camminava lungo il parco, la sua attenzione fu attirata da uno scintillare improvviso.

Incuriosito s'avvicinò e notando una farfalla intrappolata nei fili con delicatezza la liberò: «Cerca di non ricaderci, la prossima volta non potrei essere nelle vicinanze»

La farfalla svolazzò attorno a lui ed il ragazzo prese la sua strada andando a scuola, guardando fuori dalla finestra notò quella farfalla che si era appoggiata sul davanzale.

La cosa lo sorprese, per questo, agendo per istinto, aprì la finestra e quella volò dentro posandosi tra i suoi capelli.

Quelle ore di lezioni passarono tranquille.

Durante la ricreazione il ragazzo dai capelli corvini andò a sedersi sotto un albero.

La farfalla si tolse dai suoi capelli ed andò a mangiare tra i vari fiori facendo sorridere il ragazzo che l'osservò attentamente pensando: Chissà perchè mi sta seguendo? Sembra che si sia legata a me. È così strano...

La farfalla tornò da lui solleticandogli il naso con le zampe: «Che fai? Non solleticarmi il naso» quella andò a posarsi nuovamente tra i suoi capelli e la cosa lo fece ridere di gusto attirando l'attenzione di tutti.

Ripresosi da quell'attacco d'ilarità tornò in classe poco prima del suono della campanella e s'accomodò al suo posto pronto per la lezione di disegno.

Una volta che il professore ebbe assegnato loro la composizione da ricreare il ragazzo si mise a disegnare tranquillamente, ogni tanto rialzava lo sguardo per vedere cosa mancasse, ma quando l'abbassò di nuovo la farfalla era sul foglio e sbatteva le ali così capì cosa dovesse fare ed all'angolo del foglio dove mise il suo nome disegnò una piccola farfalla.

Rimase perplesso quando quella tornò tra i suoi capelli, ma pensò: Ho cercato per giorni un mio simbolo ed adesso l'ho trovato e ci sta molto bene vicino al mio nome.

Le lezioni terminarono e ritirato il disegno nella cartella lasciò la scuola tornando a casa passando per quello stesso parco che aveva attraversato in mattinata.

Rientrato a casa la farfalla si staccò dai suoi capelli ed andò ad esplorare i dintorni.

Il ragazzo si preparò il pranzo mentre la farfalla andava a impollinare i fiori sul davanzale.

«Ma voi farfalle non riposate mai?» chiese il ragazzo osservandola attentamente come se si aspettasse una risposta.

Si accomodò a tavola ed iniziò a mangiare pensando: Sono sempre solo e questa farfalla è la mia unica compagnia, se scomparisse forse mi sentirei di nuovo solo.

Si lasciò andare ad un sospiro rassegnato e dopo aver lavato i piatti si distese sul divano addormentandosi poco dopo.

La farfalla rientrata in casa l'osservò per un po', ma poi una luce argentata comparve poco distante rivelando una bellissima donna avvolta in un abito bianco ornato di fiori dorati.

Per un attimo ci fu solo silenzio, ma poi lei disse: «Questo ragazzo ha un cuore d'oro, ma la sua anima soffre la solitudine»

«Mi ha salvato la vita...» rispose la farfalla che solo in presenza della donna poteva farlo, ma poi le domandò: «Posso restare con lui?»

«Ti concederò tre giorni a partire da oggi per far si che s'innamori di te, perchè solo un bacio potrà rendere eterna la trasformazione in uomo» rispose lei prima di trasformare la farfalla, con i suoi poteri, in un bellissimo ragazzo biondo con occhi azzurri che indossava una maglietta azzurra e dei pantaloni neri.

Quando la donna si addormentò appoggiandosi al divano.

Alcune ore più tardi il ragazzo dai capelli corvini si svegliò.

Si guardò intorno per svariati minuti, ma poi notando il suo ospite si mise seduto, posandogli una mano sulla spalla, lo scrollò leggermente.

Il ragazzo biondo aprì gli occhi e vedendolo sveglio sorrise: «Ciao...»

«Ciao a te. Chi sei?» chiese lui perplesso.

«È difficile da spiegare, ma il mio nome è Sky. Ti sono stato vicino tutto il giorno...» rispose il ragazzo biondo senza troppi giri di parole.

«D'accordo, Sky. Io sono Andrew, hai per caso visto una farfalla con le ali azzurre da queste parti?» chiese ancora una volta lui.

Sky abbassò il volto e la realtà per il ragazzo dai capelli corvini fu chiara come il sole: Non aveva sognato quelle voci attorno a lui.

«Sei tu quella farfalla...» era una constatazione, ma Sky annuì.

Andrew accarezzò il volto del ragazzo biondo facendoglielo rialzare: «Perchè hai rinunciato alle tue ali?»

«Ho rinunciato per poterti parlare e passare del tempo al tuo fianco» ammise lui.

Il ragazzo dai capelli corvini sorrise e prendendolo per mano lo fece sedere sul divano.

«Resti qui con me, giusto?» chiese cercando una conferma.

«Sì. Non ho un posto dove andare» ammise lui mestamente.

Andrew sorrise travolto dalla tenerezza che gli trasmetteva Sky.

Guardando l'orario si accorse che era ora di cena per questo si alzò dopo avergli scompigliato i capelli e si mise a preparare da mangiare per entrambi.

Sky l'osservò perplesso, ma poi sorrise quando il ragazzo si avvicinò a lui: «Chiudi gli occhi e apri la bocca» a quella richiesta lui obbedì ed Andrew gli mise in bocca un fiore di zucchero.

Il ragazzo assaggiò quel dolcetto restandone piacevolmente sorpreso: «Cos'era?»

«Un fiore di zucchero» rispose lui tranquillamente.

«È buono...» ammise lui felice.

«Sono felice che ti piaccia» sorrise il ragazzo per poi tornare ai fornelli.

Terminato di preparare la cena, apparecchio e si misero a tavola.

Sky sembrava impacciato così Andrew si portò alle sue spalle e con dolcezza gli prese le mani mostrandogli cosa dovesse fare.

Il cuore del ragazzo biondo iniziò a battergli fortissimo.

Notando quell'imbarazzo gli sorrise con dolcezza e lasciò che mangiasse da solo.


Tornato al suo posto mangiò tranquillamente ed una volta che ebbe sparecchiato il tavolo e lavato i piatti sporchi notò che Sky si era addormentato sul divano. Con delicatezza lo prese in braccio e senza svegliarlo lo portò nella sua stanza dove c'era un bel letto matrimoniale, lo mise sul letto coprendolo con dolcezza e dopo essersi cambiato lo raggiunse avvolgendolo in un caldo abbraccio per poi addormentarsi a sua volta.

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