03. ⚔ Mort Silencieuse ⚔

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Il Prigioniero del Capitano

Capitolo 3 ⚔ Mort Silencieuse ⚔

[Levi POV]

Eren non fece più domande fino al momento in cui cedetti il timone a Petra, riportando il ragazzo nella mia cabina. Si sedette sul pavimento, le braccia ancora legate dietro la schiena, mentre io rimasi in piedi accanto lo scrittoio, studiando la mappa che stavo tracciando prima che Eren si svegliasse.

"Capitano..." Disse pacatamente. Mi voltai per guardarlo.

"Cosa?"

"Può togliermi queste corde, adesso?" Domandò. Il suo tono era prudente, come se si aspettasse che ciò che aveva detto mi facesse arrabbiare. Mi piaceva il fatto che avesse timore di me. Significava che avrebbe mantenuto le distanze.

"Perché dovrei?" Gli chiesi, curioso di conoscere la sua risposta.

"Perché non siamo più sul ponte, di fronte l'equipaggio..."

Sogghignai. "Con questo?"

"Ho solo pensato-"

"Che fossero solo per far scena?" Lo interruppi, e lui annuì.

"Sì, insomma non posso di certo fuggire. Siamo nel bel mezzo dell'oceano. E se attaccassi anche solo uno di voi – sono morto. Per cui non c'è una ragione valida per tenermi legato." Spiegò Eren.

Annuii. "Fatta eccezione per il fatto che io voglio tenerti legato."

Capii che Eren era arrabbiato dal modo in cui il suo linguaggio del corpo cambiò dall'essere timoroso all'insolenza. Drizzò la schiena, guardandosi i piedi con un broncio sul viso. "Perché?"

"Per ricordarti il tuo posto." Affermai, sedendomi a studiare la mappa della mia... dell'isola.

Era stata ufficiosamente battezzata da me, mio fratello Farlan e mia sorella Isabel quando avevo quindici anni. Decidemmo di chiamarla Mort Silencieuse, che in francese significava "Morte Silenziosa". Lo scegliemmo perché nostra madre era morta in quel luogo, e probabilmente vi saremmo morti anche noi senza che nessuno ne fosse a conoscenza. Le nostre morti sarebbero state silenziose.

Scossi la testa tentando di scacciare i ricordi, l'ultima cosa di cui avevo bisogno era crollare di fronte ad Eren.

"Heichou, mi fa male la schiena." Si lamentò.

"Per aver dormito sul pavimento?" Ipotizzai. Lui annuii. "Cosa vuoi che faccia?"

Eren rivolse uno sguardo al letto. Voleva dormirci, ed aveva pensato che chiedendomelo gliel'avrei lasciato fare. Che adorabile ignorante.

"No." Risposi. "Rassegnati. Il mio letto è off limits."

Eren si alzò in piedi, sedendosi poi sul letto e sollevando coraggiosamente un sopracciglio verso di me. Quella piccola merda. Riposi la penna d'oca, alzandomi a mia volta. "Cosa speri di ottenere con questo, moccioso?"

"Spero di guadagnare accesso al suo letto." Rispose in modo compiaciuto.

"L'unica cosa che ti guadagnerai è il mio pugno." Sbottai avvicinandomi a lui. Trasalì ma non accennò a muoversi. Ero in procinto di colpirlo quando udii qualcuno bussare ala porta.

"Capitano?"

Fottuto Sopracciglia.

Afferrai Eren per la maglia gettandolo sul pavimento, atterrandovi con un lamento.

The Captain's Captive [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora