1.4K 124 53
                                    

OF CUTE NEIGHBOURS AND CAKE.

Jungkook si tirò su dal letto riluttante, tiró via le lenzuola, sbuffando un po' (ma prima mise Mr. Snuffles nell'angolo del letto, dove gli animali di peluche vivevano da dieci anni, con la massima cura). Maledisse qualunque idiota avesse deciso di bussare alla sua porta all' 01:06 del mattino, promettendo che avrebbe denunciato qualcuno se fosse stato un altro fattorino della pizza che si era perso. Cercò di sistemarsi i capelli allo specchio e indossò una maglia prima di camminare lentamente verso la porta.

Guardare nello spioncino non diede frutti, perché era troppo buio per vederci qualcosa. Facendo una nota mentale per riparare la luce della veranda al più presto, prese un ombrello (il suo quartiere era conosciuto per l'alta sicurezza, ma Jungkook era a casa da solo quella notte e non voleva rischiare nulla; e non alzare gli occhi al cielo, gli ombrelli sono ottime armi okay) e aprì velocemente la porta, preparandosi ad urlare a chiunque lo avesse fatto alzare dal paradiso caldo confortevole sicuro che era il suo letto.

Jungkook non si aspettava quello che vide sul gradino della porta. La presa sull'ombrello vacilló un po' vedendo il ragazzo davanti a lui. Era alto e sottile, con una felpa grigia oversize e dei jeans blu scuro peccaminosamente stretti. Aveva capelli di un colore arancione luminoso che sembravano luccicare con positività sotto i lampioni dalla luce fioca, e degli occhiali neri dalla montatura spessa posati sul naso più carino che Jungkook avesse mai visto. Lo sconosciuto era troppo assorto nel suo telefono per guardare Jungkook, scrivendo furiosamente e completamente non registrando che quest'ultimo aveva aperto la porta (o almeno non dando segni di riconoscimento).

Jungkook stava per dire qualcosa quando lo sconosciuto iniziò a parlare da solo, con gli occhi che non lasciavano mai lo schermo del cellulare e le mani che non cessavano di scrivere, "Hey. Sono Taehyung. Sono il tuo nuovo vicino, e ora vivo nella casa accanto. Vedi, ho tipo finito il burro e sono a metà nel finire la mia torta. Quindi... potresti prestarmi del burro?"

Jungkook capì appena quello che lo sconosciuto disse perché la sua voce era più bassa della fottute profondità dell'inferno, e Jungkook faceva fatica a concentrarsi su qualcosa che non fosse quella voce stupenda. Recepì solamente che il nome dello sconosciuto con la voce di miele era Taehyung, e che voleva del burro.

Beh, chi avrebbe mai bisogno del burro possedendo una voce così fottutamente dolce?

Quando Jungkook fallì a formulare e a pronunciare una risposta propria (o, comunque, una risposta in generale), Taehyung alzò lo sguardo dal telefono, e Jungkook sentì la mente svuotarsi e la sua irritazione sciogliersi mentre posava gli occhi su ciò che era sicuramente una delle creature più stupende che Dio avesse creato.

"Jeon Jungkook!" esclamò lo sconosciuto, i suoi occhi illuminati per averlo riconosciuto.

Gli occhi di Jungkook si allargarono comicamente quando sentì il suo nome lasciare le labbra dello sconosciuto, (e si chiese se il suo nome fosse mai suonato così bene come lo sconosciuto lo pronunciava), "Come cazzo fai a conoscere il mio nome?" strilló, perché attrazione a parte, era estramamente spaventoso che un ragazzo con cui non aveva mai interagito sapesse il suo nome intero.

"Sei il ragazzo più popolare della scuola. Chi non ti conosce?" lo sconosciuto, i Taehyung da come si era presentato, disse con un sorrisetto che gli danzava sulle labbra.

A Jungkook venne voglia di mugugnare quando la parola 'popolare' venne buttata nel discorso. Certo, i suoi voti erano accettabili, era un grande atleta (anche se faceva schifo a tennis, non aveva il collegamento occhio-mani o qualcosa del genere), e la pubertà era stata gentile con lui, ma aveva delle abilità sociali esageratamente cattive e non voleva essere popolare. A Jungkook non piaceva neanche la connotazione di quella parola, e avrebbe voluto vivere una vita in cui i prof non parlassero di lui 25 ore su 24 e gli studenti non avessero sempre sete di lui (anche se non poteva veramente lamentarsi riguardo alle infinite scorte di cioccolata che strabordavano dal suo armadietto nel White Day e che gli bastavano per otto mesi buoni).

🎉 Hai finito di leggere 𝐎𝐅 𝐂𝐔𝐓𝐄 𝐍𝐄𝐈𝐆𝐇𝐁𝐎𝐔𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐂𝐀𝐊𝐄 🎉
𝐎𝐅 𝐂𝐔𝐓𝐄 𝐍𝐄𝐈𝐆𝐇𝐁𝐎𝐔𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐂𝐀𝐊𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora