Capitolo 1

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Capitolo 1

Quel giorno il sole era sorto presto e Stiles si svegliò disturbato dai suoi raggi che gli colpivano con insistenza gli occhi.

Da quando tutto era cambiato nelle loro vite, le giornate e le notti erano diventate più intense, ma anche se non lo avrebbe ammesso, passare del tempo con Derek gli piaceva sempre di più.

A quel pensiero un sorriso apparve sul suo volto, prese il telefono ed osservò la foto che gli aveva scattato, era un po' scura perchè non aveva usato il flash, ma gli piaceva lo stesso.

Sfiorò lo schermo per un attimo sospirando si costrinse ad alzarsi dal letto per preparasi ad andare a scuola, ignaro che fuori di casa un lupo avesse sentito il suo richiamo nel sonno e fosse rimasto lì ad attendere il suo risveglio.

Durate tutto il tragitto fino all'edificio scolastico rimase in silenzio pensando se dire o meno al lupo che provava qualcosa per lui.

Nel corso della lezione di storia si addormentò e fece il sogno più vivido della sua vita, solo il suono della campanella lo svegliò costringendolo a raggiungere il bagno più vicino. Doveva calmarsi prima di andare alla nuova lezione.

Ringraziò, però, di non essersi messo in ridicolo parlando nel sonno.

I suoi piani, però, andarono a farsi benedire quando alle sue spalle apparve Derek: «Stiles...» il ragazzo sussultò sentendosi chiamare, ma nonostante il suo cuore battesse incontrollato si voltò a guardarlo: «Derek, cosa posso fare...» non ebbe il tempo di terminare la frase che il licantropo lo bloccò contro il muro: «Perchè mi chiami nel sonno?»

Stiles a quella sua domanda deglutì a fatica: «Non... Non lo so...»

Derek, però, sapeva e sentiva che lui stava mentendo dicendo di non saperlo, infatti il battito del suo cuore non aveva cessato un attimo di battere velocemente e le emozioni che emanava non lasciavano spazio a dubbi, ma gli disse lo stesso: «Dimmi quello che pensi veramente» il ragazzo abbassò il volto e lo prese per la maglietta con mani tremanti: «Se te lo dico non potrò tornare indietro e continuare a fingere come se andasse tutto bene»

Il lupo gli fece alzare il volto e lo osservò dritto negli occhi.

Non gli erano mai servite le parole per capire le persone e tutto era veramente chiaro con Stiles, perchè nei suoi occhi leggeve: amore, paura e rassegnazione a non essere ricambiato.

L'attenzione di Derek, però, fu attirata da altro e lasciandolo andare disse semplicemente: «Ne riparliamo in un altro momento» detto questo uscì dal bagno lasciando il ragazzo da solo.

Stiles si lasciò scivolare contro il muro fino a sedersi in terra, strinse le braccia al petto e posò la fronte contro le ginocchia: «Derek...» si morse il labbro, ma si alzò di scatto iniziando a correre fuori dalla scuola.

Si fermò davanti all'entrata e si guardò intorno, ma Derek era sparito.

Sì voltò per tornare all'interno dell'edificio, ma prima di farlo per sfogare la sua rabbia diede un pugno tanto forte al muro da rompersi la mano. Lasciò ricadere il braccio lungo il fianco e raggiunse l'aula di storia sedendosi al fianco di Scott che osservò la sua mano ormai viola e gonfia.

«Che hai fatto alla mano?» gli domandò lui perplesso.

Stiles si guardò la mano e gli rispose semplicemente: «Ho dato un pugno al muro. Avrei voluto prendermi a pugni da solo»

Scott che aveva capito cosa intendesse dire con le sue parole, avvertendo anche su di lui l'odore di qualcuno che ormai conosceva bene, si limitò a domandargli: «Derek?»

Stiles gli chiese a sua volta: «Dovrei dirglielo?»

«Solo se te la senti, anche se penso lo abbia capito dalle tue emozioni e dal tuo sguardo» rispose tranquillamente Scott.

Al termine della lezione Scott accompagnò Stiles in ospedale dove gli ingessarono la mano steccandogli anche alcune dita che si erano rotte quando aveva tirato il pugno al muro.

Per quella giornata nonostante mancassero ancora alcune ore di lezione decisero di non tornare a scuola.

Intanto Derek nella vecchia casa di famiglia ripensava a quello che aveva letto negli occhi di Stiles domandandosi: Possibile che sia sul serio innamorato di me? Cosa dovrei fare in questo caso?

Ripensò a tutte le volte in cui lo aveva salvato e soprattutto a quel giorno in cui lo aveva aiutato in piscina mentre il suo corpo era paralizzato, era stato strano per lui sentire il calore del corpo del ragazzo contro la sua schiena e ripensandoci bene si accorse di quanto quella sensazione gli mancasse.

Per molto tempo si era detto che poteva far a meno di ricevere piccoli gesti come un abbraccio, ma con Stiles, però, era tutto diverso.

Quella sera dopo aver cenato i due ragazzi non sapendolo fecero la stessa cosa.

Si affacciarono entrambi ad una finestra, Stiles nella sua stanza si accomodò sul davanzale interno della finestra, mentre Derek al primo piano di quella era la sua vecchia casa era in piedi davanti ad un finestra, ed entrambi osservavano le stelle e la luna. 

Three days to confess their feelings (Teen Wolf)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora