SIGARETTE SPENTE - Verkwan

Prendi il fumo e stringilo tra i polpastrelli prima che scappi

“La malinconia dei suoi gesti
mi ammazzava,
mi trangugiava con irruenza
e di me faceva un mucchio di polvere.
Mi faceva male
da impazzire”.

;;Lonely — nei media

詩人|アーティスト
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Il fumo disperso nel cielo dai colori monocromatici aveva sempre fatto un certo effetto nel cuore di Seungkwan.
Era come se un soffio si allontanasse portando via con se crucci e dolori che facevano appesantire l'anima.

Si era ormai abituato a quelle sigarette spente nel posacenere del tavolino in vetro del salotto di casa, profumo di tabacco sulle pareti e odore di baci lascivi sui vestiti.
Boo Seungkwan si era ormai dimenticato come fosse vivere senza quell'odore ad impregnargli le narici ed in grado di fargli storcere le labbra sottili e rosee.

Ventose le giornate lo uccidevano, le mani lottavano tra loro nella guerra contro la solitudine, nemiche dell'eleganza della malinconia e dell'amore distante.
Ogni cruccio era un sospiro nell'aria pesante e rafforzata dal profumo di margherite in fiore sul davanzale della finestra.

Una voce lo risvegliò appena da quel costante stato di catalessi e lo tramutò in puro piacere uditivo, visivo ed olfattivo.
Una voce soffice lo graziò mentre i suoi occhi si incrociavano con altri due non troppo tirati e scuri, un bacio di sguardi da far attorcigliare le budella ed una stretta tra il maglione color vaniglia.
Un abbraccio frivolo, lento e disarmante.
Un sospiro che ne mozzava altri due successivi, il fiato era sospeso e le labbra erano serrate.

I polpastrelli si incastravano tra i capelli mossi dell'altro e Seungkwan pensò di poter morire anche in quell'istante se fosse stato necessario.

Un bacio gli venne scoccato sulla fronte come se fosse una freccia di cupido che gli fece capovolgere la testa e traballare il cuore.