Clienti Speciali

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-Vorrei mezzo chilo di carne da fare in brodo, signor Mark, e ci aggiunga anche un bell'osso -
- Certo signora Neil, non si preoccupi, la trat­terò come si deve !- rispose Mark il macellaio di Korgen City.
Da quando scomparve suo marito era diventata una cliente veramente speciale. Scoprì infatti che il suo povero James aveva sottoscritto una specie di polizza con Mark affinché lei ricevesse le carni del suo negozio gratuitamente per tutto il resto della sua vita.
Fu veramente un bel pensierino da parte di suo marito ed ogni volta che si recava ad acquistare della carne non poteva fare a meno di ricordare quanto fu previdente il suo James.
- Certo signor Mark che questa carne che lei mi serve è veramente speciale - disse la signora Neil.
- Può dirlo forte ! - rispose Mark, mentre finiva di incartare due invitanti pezzi di carne ancora sanguinanti, con due belle ossa che non sembravano chiedere altro che essere succhiate non appena svolto, da brave, il loro compito di sguazzare nell'acqua calda per dar sapore ad un gustoso bro­dino di carne.
- Questa carne è veramente speciale. Tutte le volte che faccio un'ordinazione, l'assaggio perso­nalmente al suo arrivo. Anzi le svelo un segreto, .... se la assaggia cruda riesce ad assa­porare ancora di più il suo valore -.
- Davvero ! - rispose sorpresa la donna, - Allora voglio provare anch'io ! -.
Scartò il pacchetto con le carni appena preparate e se ne fece tagliare un pezzetto da Mark. Poi lo mise in bocca senza titubare ....
- Squisito, avevate proprio ragione !-.
- Cosa le avevo detto. Lei è stata fortunata ad avere un marito che ha pensato al suo futuro in un modo così pratico. Del resto siete in poche ad aver avuto questo privilegio. Oltre a lei signora Neil, solo le signore Klein e Swanson possono vantarsi di un cibo così prelibato !-.
- Se non fosse che siano anche accomunate da un altro particolare che .... -.
- Si riferisce alla vicenda del cimitero - con­cluse la frase Mark, modificando completamente il proprio atteggiamento di fronte al nuovo stato d'a­nimo della sua cliente.
- Sì - e immediatamente scoppiò a piangere.
Il macellaio scese dal banco e andò dalla donna.
- Coraggio signora Neil, cosa ci vuole fare; quelli sono dei vandali che vanno in giro a di­struggere ogni cosa -.
- Quelli sono dei pazzi ! Io capisco il distrug­gere ogni cosa, anche se aprire le tombe non mi sembra proprio una gran bella cosa; ma portare via i cadaveri è semplicemente pazzesco - e la signora Neil scoppiò di nuovo a piangere.
- Non ci pensi più, si ricordi invece di suo ma­rito quando era in vita -.
- Certo, ha ragione, oramai non c'è più nulla da fare, chissà dove sarà finito il suo corpo -.
- L'importante è che suo marito sia sempre nel suo cuore e vedrà che anche oggi quando gusterà questo splendido brasato le sembrerà di avere ac­canto a sè il suo James.
- Lei è veramente una brava persona signor Mark; non ce ne sono altre a Korgen City che sappiano di­re una buona parola come lo fa lei. Se me lo con­sente vorrei proprio dirle che lei mi ricorda molto mio marito, lei  deve essere buono come il mio Ja­mes -.
- No, signora, suo marito è molto più buono ! -.
- Era - sottolineò la Signora Neil.
- Come !!? -
- Era, non è - specificò la donna senza dar molto peso a quel lapsus di Mark.
- Oh sì, che sbadato ! - rispose lui.
- Beh, ora si è fatto tardi è meglio che me ne vada altrimenti questo brodo non verrà mai pronto  nè stasera nè mai; la saluto signor Mark e mi scusi se mi sono lasciata un po' andare coi miei ricordi -.
- Si immagini è stato un piacere ascoltarla; ar­rivederci e buon appetito -.
Non entrò più nessuno nel negozio quel sabato po­meriggio, ormai la giornata era finita ed il suo dovere anche per quel giorno era compiuto; ogni cliente aveva avuto tutto quello che desiderava.
La signora Neil fu l'ultima di quella giornata, ma anche la signora Klein uscì soddisfatta con le sue polpette da preparare in umido coi piselli e così anche la signora Swanson che era un po' che non mangiava la cervella impanata e così per quel fine settimana decise di togliersi lo sfizio.
- E mi raccomando che sia fresca - aveva detto e su quel punto Mark ci avrebbe giocato la camicia.
Erano le sette di sera, abbassò la saracinesca a metà come per  dire "sto per uscire", ma il suo la­voro non era ancora terminato, doveva controllare le carni nel frigorifero. Domani sarebbe rimasto chiuso e tutto doveva essere sistemato al meglio.
Nel retro bottega vi era una grande tavolozza in legno, attrezzata di tutti i coltelli necessari al­la preparazione delle carni per la vendita. A fian­co di questo vi era un appendiabiti con alcuni ve­stiti di Mark e dei camici da lavoro sudici di san­gue, presumibilmente animale. Mark era un uomo di circa quarantacinque anni, robusto, alto circa un metro e novanta, il classico individuo da macelle­ria. Non era sposato ed ormai il suo celibato sa­rebbe stato il suo stato civile da qui sino alla sua morte.
Non era neppure quel che si dice bruttino, anzi: biondo, occhi azzurri, una buona posizione economi­ca, eppure ......
Mark ripose i pezzi di carne del bancone nel fri­gorifero  centrale alle spalle del tavolo di legno del retrobottega. Sul lato destro di questo, si a­priva un varco prima della parete che portava in un altro locale, dove si trovava un altro frigorifero con vari sportelli sulla facciata principale; una leggera luce filtrava da una feritoia in alto sulla parete di fronte al passaggio tra i due retrobotte­ga.
Mark vi andò vicino, controllò che tutte le prese di corrente fossero collegate, poi si avvicinò agli sportelli, ne aprì uno. Vi erano dei pezzi di carne all'interno ma il loro taglio era diverso da quello dei normali tagli da macelleria. Sul primo pezzo vicino allo sportello vi era appoggiata una tar­ghetta di plastica, una di quelle usate da Mark per scrivere il prezzo delle carni e che il cliente ve­deva infilzate sul banco di vendita.
Mark lo prese in mano e ne controllò la scritta "Frank Klein". Poi aprì un secondo sportello, prese il cartellino e lo osservò: "John Swanson". Aprì il terzo e lesse: "James Neil".
Chiuse i tre sportelli, poi disse - Buona domeni­ca ragazzi !.
Poi ritornò nel primo retrobottega, si cambiò d'abito e chiuse la saracinesca del suo negozio. Uscì passando dalla porticina sul retro e si incam­minò verso casa; un'altra settimana era terminata.

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