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Sono sempre stato innamorato di te, Mingyu.
All'inizio non facevo caso a come il mio cuore batteva più velocemente quando i nostri occhi si incrociavano, non mi rendevo conto di pensare costantemente a te, non davo peso al fatto che desiderassi essere toccato dalle tue mani calde e morbide.

Noi due eravamo amici sin dai tempi delle medie, ricordi? Percorrevamo ogni giorno la stessa strada, sia per andare che per tornare da scuola; in effetti, avevamo stretto amicizia proprio in quel modo.
Tu, un giorno, mi vedesti camminare dall'altra parte della strada; riconoscesti subito il mio viso, dato che andavamo in classe insieme. Così mi raggiungesti correndo e agitando la mano in aria per attirare la mia attenzione, e per poco non finisti sotto una macchina. Ricordi?

Io non amavo parlare con gli sconosciuti, non amavo neanche il contatto fisico, eppure, con te non facevo altro che cercarlo. Avevo quattordici anni quando mi afferrasti la mano per la prima volta, e io te la strinsi forte, come se con quella presa, solo ed unicamente con quella presa, sarei potuto andare avanti.

Tu, al contrario mio, eri popolare nella nostra scuola, soprattutto alle superiori. Eri quel tipico ragazzo per la quale tutte le ragazze prendevano una cotta, che fosse seria o no. Ricevevi letterine in continuazione, ti offrivano persino il loro pranzo.
Ma io, nonostante questo, speravo di avere una possibilità con te. Non ti avevo mai visto particolarmente interessato nelle femmine, ogni volta che loro si dichiaravano a te, tu le rifiutavi, lasciandole con il cuore spezzato.

Un giorno ti domandai se per caso avessi la ragazza, tu risposi di no.
«Non voglio distrazioni», avevi detto, continuando col tuo studio pomeridiano.
Io annuii, non lasciando trapelare la mia felicità: non eri fidanzato, e questo mi spinse a sperare ancora di più.

Ti ricordi quando mi chiedesti di dormire da te? Ero così eccitato all'idea. Non sapevo se avremmo dormito nello stesso letto, o magari sul divano. Ma poco mi importava, volevo soltanto passare il mio tempo con te, e quello a scuola non mi bastava.
Quando mi presentai a casa tua, alle otto e mezza, tu mi accogliesti con un grande sorriso e i capelli ancora bagnati, eri appena uscito dalla doccia, mi dicesti.
Guardammo un film sul divano, io ero nervoso, e tu ad un certo punto te ne accorgesti.
«Stai bene?»
Mi domandasti, ed io annuii. Come avrei potuto stare male, se ero con te?

E quando il film terminò e tu mi invitasti ad entrare nella tua stanza, il mio cuore collassò. Avremmo dormito insieme, nello stesso letto, sotto le stesse coperte.
Quella notte, molto probabilmente, fu una delle più belle di tutta la mia vita.
Io ero sveglio, completamente sveglio. Non riuscivo a dormire sapendo che tu eri a qualche centimetro da me.
Quando sentii le tue braccia avvolgermi e poi stringermi a te, per poco non mi misi a piangere.
Era una sensazione così bella.

Capii di essere completamente innamorato di te, follemente innamorato di te. Ed esserne consapevole, mi rese ancora più nervoso nei giorni a venire.
Tu, però, continuavi normalmente con la tua vita. Io, anche provandoci, non ci riuscivo.

Un giorno mi presentasti dei tuoi nuovi amici, si chiamavano Seungcheol e Jeonghan. Jeonghan aveva i capelli lunghi, quasi sulle spalle, i tratti molto femminili e, a dirla tutta, anche i modi di fare ricordavano una ragazza.
Seungcheol invece sembrava un duro, ma una volta conosciuto meglio, riconobbi che era davvero un ragazzo gentile e simpatico.
Cominciammo ad uscire tutti e quattro insieme, e molte volte ci riunivamo a casa tua per passare la serata in compagnia, ti ricordi?

Una di queste sere, tu mi trattasti in modo diverso.
«Perché li guardavi in quel modo?»
Mi domandasti una volta soli, riferendoti ai due nostri nuovi amici. Io ti guardai con un'espressione confusa, non capendo a cosa ti riferissi.
«Li guardavi con invidia» ti spiegasti meglio, infilandoti le mani in tasca.
Avevi ragione, li invidiavo. Li invidiavo perché loro due erano innamorati l'uno dell'altro, si accarezzavano, si coccolavano, senza tener conto di chi gli stava intorno. Li invidiavo perché si erano trovati, ed erano immensamente felici.

do you love me?。meanieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora