<<Fanny! Fanny aspetta, parliamone un attimo>>
<<Non c'è niente di cui parlare, Dik>>
Continuo a camminare senza voltarmi, i miei pesanti stivali di metallo rimbombano sul pavimento d'acciaio, come i rintocchi di una campana, i miei passi precisi scandiscono il tempo di quella che sembra essere l'ultima ora che giunge.
<<FANNY!>>
Al suo grido disperato mi fermo e lo guardo fisso negli occhi.
<<La vedi quella fede sul tuo dito? Significa che hai una moglie, Dik. So anche che hai due bambini. Io non sono quel tipo di donna, che distrugge le famiglie. Torna a casa>>
<<Fanny, ti prego, dal primo momento che ti ho vista... io ho capito che ho bisogno di te>>
Nel suo sguardo leggo un misto di folle desiderio ed estenuante disperazione.
<<Torna a casa, Dik. Prima che sia troppo tardi. Torna dalla tua famiglia, proteggi tua moglie e i tuoi bambini. Cerca di essere un buon padre e un buon marito>>
Si è arreso. Sospira debolmente, ha capito che deve lasciarmi andare.
<<Ti ho amata. Tanto. E non smetterò mai. Anche questo è reato?>>
<<No, Dik. Questo no>>
Il mio animo è stanco, ed anche le parole mi escono stanche, ma riesco comunque a sorridergli, per l'ultima volta.
<<Fanny, non... tu non dirai niente al Consiglio delle Anziane, vero?>>
<<Tranquillo, Dik>>
<<Addio, Fanny>>
<<Addio>>
Esco dal parcheggio sotterraneo e riemergo nel buio di una notte fredda e piovosa. Sento le gocce di pioggia ticchettare sulla superficie lucente della mia armatura e cammino sola per le strade, stanca, sempre più stanca. Non sono le mie gambe possenti ad essere fiacche, né tanto meno le mie energiche braccia. Sono stanca del mio lavoro. Ero solo una fanciulla quando sono diventata Cacciatrice di Cani Randagi, subito dopo aver chiuso la mia storia con Dik. Sono passati dieci anni da quando la popolazione mondiale è diventata per il novanta per cento femminile e gli uomini sono stati ridotti in schiavitù. Ancora mi ricordo del giorno in cui il Consiglio delle Anziane inaugurò i Centri, dove vengono tenuti gli uomini residui, al fine del mantenimento della specie umana. Soltanto poche donne vengono selezionate per poter procreare, viene assegnato loro un individuo di sesso maschile e vengono portati a vivere nel Settore Famiglie. Io mi occupo dei Cani Randagi, ovvero gli uomini che fuggono. E li uccido. Già, non sono proprio una di quelle donne che distruggono le famiglie. Anche perché se portassi via un uomo da quel settore verrei uccisa dalle milizie del Consiglio. All'inizio mi sentivo confusa, ciò che stavo facendo era davvero giusto? Ma poi ho capito che dovevo farla finita di pormi troppe domande, quella ormai era la mia vita, quello ormai era il mondo, la società intorno a me, ed io non sono mai stata nessuno, non posso fare niente per cambiare le cose. Però sono giorni e giorni che non riesco a dormire bene, sento dei brividi scorrermi lungo la schiena quando sono in presenza della mia addestratrice. Non ho mai fallito una missione, non è il mio fisico che mi sta tradendo. E' il mio istinto, che continua a bisbigliarmi strane fantasie nell'orecchio, e mi parla di complotti, di corruzione, di misteriose cospirazioni. Il fatto è che molte mie colleghe cacciatrici sono sparite nelle ultime settimane, così, all'improvviso, senza lasciare alcuna traccia. Casi di questo tipo sono di competenza delle milizie del Consiglio, ma io ho come la sensazione che non abbiano alcun interesse a risolverli e che li lascino cadere nel dimenticatoio, o peggio, che cerchino di insabbiare le indagini.
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SESSI DEBOLI
Science FictionIn un futuro dove il mondo è popolato quasi esclusivamente da donne e gli uomini sono ridotti in schiavitù come individui da riproduzione per il mantenimento della specie umana, solo le Cacciatrici di Cani Randagi possono mantenere l'ordine, ucciden...