La biblioteca dei miti persi e ritrovati

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Quella fredda mattina di novembre Ilary si era svegliata un po' strana, la neve cadeva a fiocchi sulla 42° street avenue di New York, faceva davvero un gran freddo, preparò la colazione con latte e fiocchi d'avena, si diede una sistemata ai capelli, infilò sciarpa, guanti e cappellino e si avviò alla libreria "Harrods", dove lavorava come dipendente da un paio di mesi. Al momento ci lavorava da sola, senza nessun collega, la precedente aveva lasciato per scappare con un brasiliano conosciuto in un locale e quella dopo era in maternità, qualche occhiata veniva a darla spesso il titolare, sig. Alonzo Forres, uno bibliotecario spagnolo trapiantato in America. Ilary era una libraia giovane ma capace e sorridente, ogni giorno organizzava e riordinava con cura tutti i libri degli scatoloni che arrivavano nel fine settimana, ogni scaffale era curato e contenente in ordine cronologico le letture, v'era la saggistica, la narrativa, il romance e la storia che la incuriosivano molto, ne leggeva sempre i titoli mentre li riponeva, immaginando di poterli sfogliare uno per uno. Era il suo segreto, prima che il libro fosse venduto e che il proprietario della libreria, di cui gliene aveva lasciato la piena custodia, la vedesse. Quando non c'erano clienti si rintanava nel suo angolino dietro lo scaffale della manualistica a leggere i libri che più le interessavano. Uno in particolare "La Biblioteca dei miti persi e ritrovati" la affascinava particolarmente, miscelava storia e mitologia con un tocco di fantasy. Praticamente tutti i suoi generi preferiti. Lo adorava terribilmente. Conteneva 1492 pagine ma questo non la spaventava affatto. Il libro narrava di un'antiquata e leggendaria biblioteca ateniese dove chi vi entrava ne usciva profondamente cambiato, il libro si impossessava del lettore conquistandolo e manipolando la sua vita. I frequentatori della biblioteca appartenevano alla polis greca del 1576 a.c epoca coloniale. Quella mattina, con il freddo pungente anche Oliver Kassassau entrò in biblioteca per prendere in prestito "Il mito di Narciso", salutò il proprietario della biblioteca, il buon vecchio Stefanopulus e insieme lo cercarono nel catalogo ingiallito. Stefanopoulos seguì  ogni lettera fino alla N, "Oh Narciso, eccolo qui, reparto di storia e mitologia greca, sezione G". Kassassau ringraziò e si avviò nella fila indicata. Ne sfogliò qualche pagina, sentì uno strano impulso e una sensazione particolare, come di attrazione per quelle pagine, lo richiuse subito, un po' confuso e tornò dal direttore. "Ok lo prendo", gli disse " lo riporterò tra quindici giorni al massimo".

"Questo libro è speciale", disse Stefanopulos "Vedrà, avrà modo di accorgersene presto. Si interseca nella sua vita e la cambierà profondamente"

Poi Kassassau uscì. Dopo qualche giorno Kassassau tornò, raccontò che si era visto più bello del solito ultimamente, che la sua immagine riflessa lo attraeva e cercava di inseguirla continuamente. Quasi che il mito di Narciso lo avesse completamente inebriato. Ora Narciso era lui, il Narciso dalle bellissime fattezze che inseguiva la sua immagine. "I libri hanno un dono speciale, riescono a imprigionare il lettore fino a renderlo un tutt'uno con esso", disse Stefanoupulos. Il giorno successivo entrò in biblioteca un musicista, un tale Nicolaus Agropolous. Cercava il mito di "Orfeo e Euridice", lo interessava il lirico Orfeo e voleva rintracciare le radici della musica nell'era mitologica e greca antica. Anche stavolta l'anziano libraio sfogliò il catalogo entusiasta, glielo segnalò e poi glielo diede in prestito. La storia si ripeté, seguirono la lettera che corrispondeva al romanzo, poi lo mandò alla sezione indicato. Sfogliando quelle pagine anche Nicolau provò le stesse sensazioni di Kassassau, un misto di intorbidimento, pulsione attrattiva, quel libro ormai gli apparteneva, doveva essere suo, doveva essere letto. Tornò al bancone "glielo riporto tra 20 giorni al massimo". "Certo signor Agropolous, ci rivedremo quando lei non porterà il libro, lei sarà il libro". Per nulla inaspettatatamente il musicista tornò dopo qualche giorno, raccontando che dopo la lettura del libro la sua vita era cambiata, aveva acquisito celebrità, era finalmente ascoltato, come Orfeo con le sue liriche, era applaudito e conosciuto, la sua musica aveva coinvolto tante persone che erano accorse a sentirlo. Un vero e proprio miracolo per lui che da sempre inseguiva il successo. "I libri hanno un dono speciale", disse il buon Stefanopulos, "catturano l'anima delle persone".

Qualche giorno dopo si presentò in biblioteca Tula, una giovane donna greca innamorata dei miti dell'amore e dell'amore stesso, era una romantica sognatrice, le piacevano tutte le storie d'amore, raccontava con occhi sognanti di quanto desiderasse che un principe facesse breccia nel suo cuore, e chiese consiglio a Stefanopulos su un buon libro dedicato all'argomento da poterle consigliare, un libro che lenisse le sue mancanze e colmasse i suoi desideri di cuore. Fu quindi lui stesso a consigliargli un ottimo mito, di un amore pieno e struggente. Il mito di "Amore e Psiche". "è un libro particolare, si parla di un amore profondo, ma seppur con un risvolto tragico, ne viene descritto in ogni sua forma, lo legga, ne trarrà giovamento e insegnamento e potrà sognare un po'", disse il buon bibliotecario forse meno esperto dal genere ma di vastissima cultura generale. Tula lo ringraziò e appena lo toccò sentì il classico senso di possessione, "Mio Dio", disse "questo libro ha qualcosa di speciale, lo leggerò in una notte e glielo riporto dopodomani stesso".

Fu così che Tula trascorse la serata a leggere il libro, finito il quale ricevette la chiamata del suo vecchio amico Gregor, che abitava a Creta. "Sono di passaggio per lavoro da queste parti, se ti va possiamo fermarci al circolo culturale Olimpo e chiacchierare un po'". Così il giorno successivo si incontrarono al circolo, chiacchierarono tanto ricordando le vecchie vicissitudini scolastiche, gli studi intrapresi, le proprie vite e quel giorno stesso si scoprirono innamorati. Anche questa volta il libro aveva fatto il suo miracolo. Tula, emozionata e felicissima, tornò in biblioteca e chiese a Stefanopulos di tenere il libro con sé come pegno del suo trovato e tanto decantato amore. Quel libro le aveva fatto il più bel dono della sua vita e voleva conservarlo per sempre con sé. Il direttore della biblioteca non volle neanche un dracma, glielo regalo' con infinita gioia, lui amava i libri e amava le persone che amavano i libri. Anche questa volta si era compiuta la profezia da lui auspicata e pensata. Tula lo baciò e se ne andò, ancora più felice di prima...

Il romanzo fu interrotto dal titolare il quale richiamò Ilary al banco "che stai facendo laggiù?", "Niente signor Forres, sistemavo alcuni libri, ci vado subito". E si avviò al bancone in attesa dei clienti. Nel frattempo sognava e ripensava al suo fantastico libro, a quale mito potesse fare al caso suo e iniziò a sfogliare il catalogo degli antichi miti greci. C'era la Guerra di Sparta e Atene, Odisseo, Il Minotauro e Teseo, Polifemo, Elena, le dee dell'Olimpo e tantissimi altri. Entrò un cliente di vecchia data, si avvicinò al bancone e chiese un libro sulla Grecia ai tempi della Polis del1576, Ilary cercò qualcosa e gli diede un vecchio libro antico che illustrava benissimo la civiltà, le abitudini, la storia di quel popolo al tempo, delle chiese, delle biblioteche, dell'agorà, degli dei, dei miti. C'era davvero tutto ciò che poteva interessargli. "Ecco, credo che questo possa fare al caso suo", disse Ilary soddisfatta e orgogliosa, e mentre lo disse un tepore le si accese in viso "deve essere proprio speciale questo libro mia cara, se provi queste bellissime sensazioni", "lo è" disse Ilary un po' titubante e confusa e guardava con circospezione il caro vecchio cliente, assiduo frequentatore della libreria da moltissimi anni. Aveva sempre avuto un'aria magica, bonaria e misteriosa, non conosceva il suo nome, non sapeva nulla di lui, se non che amava profondamente la Grecia ma soprattutto i libri.

"Posso chiederle una cosa personale? ... "mi dica cara"... "il suo nome"... " Cara sei un po' curiosa, ma la curiosità fa parte di chi è un buon lettore, bisogna essere sempre curiosi di conoscere, approfondire e di sapere. Ora vado. A presto". Ilary lesse dunque il codice e la pagina di iscrizione nel registro clienti che aveva annotato prima di lei la precedente commessa. Numero 45, 3440 libri acquistati, genere Grecia Antica e affini... tra questi spiccava il romanzo "La Biblioteca dei miti persi e ritrovati" , seguì la barra per leggere il nome: venduti al signor Stefanopoulos Andrès.


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⏰ Last updated: Jul 17, 2018 ⏰

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