Era giovedì, il tempo era incerto, come solito essere nel periodo di settembre, dove non sai se scendere in costume o portare l'ombrello e il plaid.
La mattina suonò la solita sveglia che strillava nei timpani e mi rompeva il sonno,
come quando stai per fare un incidente e quello alla tua sinistra, che non rispetta lo stop, ti tampona e te ne accorgi subito dopo che l'ha fatto.
L'ottimismo e la gioia morivano con quella sveglia,insomma...
Dopo un po' prendo coraggio, e barcollando cerco di dirigermi verso l'armadio, mi vesto, mettendo la prima cosa che il mio cervello appannato riusciva a cogliere,
lavavo la faccia e scendevo.
"AH... ho dimenticato le cuffie", come mio solito fare sbadato; a volte mi è capitato persino di scendere con due scarpe diverse e accorgermene
solo quando ormai era troppo tardi per rimediare.
Avendo appena compiuto i diciotto mi sentivo meravigliosamente libero, ma era una semplice illusione data da un momento di euforia.
Il 14 Settembre d'altronde iniziava la scuola,quindi cosa c'è di meglio per smorzare gli entusiasmi?
Mi prestavo ad entrare a scuola, tutto laccato con i miei capelli neri rivolti all'indietro, con il mio fare non curante, pieno di disprezzo per tutte le persone che mi circondavano.
"Fortunatamente l'ultimo anno, poi esco da questo manicomio" pensavo tra me e me, entrando in classe 10 minuti prima della campanella, sedendomi e assaporando pa pace e il silenzio dell'aula priva di alunni o docenti. Ma quella mattina qualcosa non andò come mi aspettavo, perché in classe trovai lei, la docente che mi cambiò la vita.
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Leggimi dentro
General FictionLeggimi dentro è una autobiografia dove l'io narrante che si trasforma in protagonista prima e in osservatore poi, descrive il suo singolare punto di vista nei confronti della vita.