Capitolo 12

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Il mio fantastico riposo viene interrotto da quell'aggeggio infernale comunemente chiamato "sveglia".
Guardo l'orario sul display del cellulare e noto che sono le 10 passate.
Non mi sveglio mai così "presto" la domenica ma oggi l'ho fatto per una buona causa.

La partita.

Dio, sarà da quando ho messo piede in questa scuola che voglio andare a una partita di calcio. Nella mia vecchia scuola non si facevano questo genere di cose, era una scuola molto piccola e parlare di "partite di calcio" sarebbe stato come parlare dell'impossibile.

Controvoglia mi alzo dal mio comodo letto per scendere in cucina.

Afferro una bottiglia di latte dal frigo e vedo un biglietto da parte di mia madre

"Scusa tesoro, oggi ho davvero tante faccende da sbrigare, torno stasera, ti voglio bene"

Non ci faccio nemmeno tanto caso, ormai sono abituata a non vedere per intere giornate mia madre.

Salgo al piano di sopra e apro le ante dell'armadio.
Avrò più di 100 cose da mettere, ma nessuna sembra piacermi in questo momento.

Afferro una felpa verde scuro,dei leggins e corro in bagno.

Dovrei essere in stadio alle 11.

Faccio una doccia veloce e mi vesto, piastro i capelli e metto giusto un leggero strato di mascara.
Esco di casa e infilo le cuffiette.

Da qui allo stadio sono circa 10 minuti.

Arrivo esattamente alle 11 ed è Lucy ad accogliermi.

Ci abbracciamo entrambe e mi conduce in un piano al di sotto del campo.

"Dove stiamo andando?"

"Nello spogliatoio dei ragazzi"

"Perché?"

"Blake mi aveva detto che voleva salutarti"

Arriviamo nello spogliatoio e una marea di ragazzi si stanno cambiando.
Fantastico!

Non appena Blake mi vede corre subito ad abbracciarmi. Sento le guance andare a fuoco.

"Mad! Sono così felice che tu sia qui!"

Sorrido e vedo Cameron avvicinarsi.

Un ragazzo biondo lo chiama e Blake si allontana da noi.

Cameron mi prende per un braccio e mi porta in disparte.

"Grazie per prima"
Dice lui con le braccia incrociate appoggiato allo stipite della porta.

"Per cosa?"

"Ti avevo chiesto se ti serviva un passaggio, potevi anche rispondermi invece di fare l'indifferente"

"Avevo le cuffiette! Non ti ho sentita!"

"Va bene Brown" dice lui prima di andarsene

"Mad! Andiamo! La partita sta per cominciare"

Corriamo per le scale finché non sbatto contro una ragazza.

"Scusa" dico io girandomi verso di lei

"Non fa niente" quasi bisbiglia lei, poggiata per prendere la sua coca caduta per terra

Faccio per aiutarla quando rimango stupita nel vedere la sua faccia.

Il ragazzo della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora