Quando Fibra si trasforma in Schopenhauer

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Il fenomeno, secondo Schopenhauer, è qualcosa che ci rende sfocata la visione della realtà, facendola apparire diversa da come è veramente. E' una specie di illusione, è quello che noi percepiamo, vediamo in superficie, detta in due parole: è l'apparenza; Il noumeno, invece, è la reale visione, ciò che effettivamente è una cosa, o una persona, è una lettura più profonda di ciò che appare, tanto che Kant sosteneva che al noumeno ci si arriva, non con l'esperienza, ma solo attraverso la mente; detta in due parole: è l'essere. Apparire ed essere, l'apparenza e la sostanza, il fenomeno e il noumeno. Secondo Schopenhauer ciò che divide il fenomeno dal noumeno, o ancora meglio, ciò che trasforma il noumeno in fenomeno è il velo di maya: cioè quel qualcosa che offusca, trasforma, illude e altera la realtà.

Schopenhauer era ossessionato dalla ricerca del vero, in parte lo è sempre stato anche Fibra. L'apparenza e l'ipocrisia sono sempre state altamente, e duramente, attaccate dal rapper in quasi tutti i suoi testi. Ogniqualvolta che mi chiedono una frase bella di Fibra, al 99% rispondo sempre con "in società basta apparire". Perchè queste quattro parole descrivono in pieno un mondo reale, quello che viviamo ogni giorno. Qui non conta più l'essere, ma l'apparire; non conta il tuo essere te stesso, ma come sai renderlo apparente agli occhi degli altri, non conta più il noumeno, vali solo se sei un fenomeno! E qui arriviamo al punto, cioè alla canzone ultima di Fibra: Fenomeno, appunto.

Se analizziamo bene il testo, se ci ragioniamo sopra come si dovrebbe sempre fare di fronte a un testo rap, scopriamo che Schopenhauer e il suo pensiero svolazzano liberi, e in pieno, in quella canzone. E, aprendo una piccola parentesi, il brutto è che mi ritrovo qui a scriverlo perchè questa associazione non potrei farla in nessun altro ambito. Perchè se posti una spiegazione, come quella che andrò a fare poi in questo articolo, in qualche gruppo, per esempio su Facebook, in cui si sostiene Fibra, io già so cosa mi risponderebbero: ti fai troppi viaggi mentali...e, onestamente, mi sono rotta le palle di questi personaggi. Fibra non è mai scontato, non è mai banale, non è mai limpido, Fibra è uno dei pochi, se non quasi il solo, che ti spinge a ragionare anche su dove mette le virgole, perchè pesa le parole e le calibra talmente bene che, se andiamo a fondo nei suoi testi, in quasi tutte le frasi, Fibra ti dice più di una cosa..."uso doppi sensi in quasi tutte le mie frasi"...ma a chi lo dici? Infatti, passi giornate a capire, a interpretare, vuoi, magari, condividere il tuo pensiero sul ragionamento, e che ti rispondono? Ti fai i viaggi mentali...bene, il rap è un viaggio...lo dice anche Sfiber! Quindi amen, fratelli.

Arriviamo al dunque. Il testo di Fenomeno ha molta attinenza con il pensiero di Schopenhauer e vi spiego perchè.

Azione: sputo sulla telecamera

Signore, aiuto, musica senz'anima

Parte subito a bomba e già è chiaro, o almeno dovrebbe esserlo. Azione, il ciak appunto, quindi ci troviamo nell'ambiente televisivo, con chi ce l'ha? Ecco che arriva il genio dualista, perche? Perchè può avercela con Stash dei The Kolors agli MTV Awards, dove l'artista dopo aver vinto un premio, non solo lo rifiutò, ma sputò sulla telecamera. Il presentatore, giustamente, gli disse: "Ti danno il premio e lo rifiuti, ma chi cazzo sei?"...un fenomeno! Quello inteso da Schopenhauer però; non solo, Fibra può avercela anche con se stesso...no, perchè? Perchè alla fine del video Speak English sputa proprio sulla telecamera, ma anche lui, in quel contesto non è più il noumeno Fabrizio Tarducci, ma è il fenomeno Fibra, sempre quello inteso da Schopenhauer. In questo contesto, la tv e le telecamere sono quel qualcosa che altera, illude la realtà, sono il famoso velo di maya di Schopenhauer. Quindi la tv vende immagini alterate, spesso esagerando, la reale visione di quella persona. E' chiaro, almeno dovrebbe, che Fabrizio Tarducci, come lui anche chiunque altro personaggio famoso e televisivo, nella vita di tutti i giorni è "diverso" dal Fabri Fibra pubblico; il primo vive la propria vita, il secondo prende vita dall'alterazione del primo, è il fenomeno che trasforma il noumeno Fabrizio. Ora lo so cosa state pensando...allora Fibra è un falso? No, perchè lui è sempre stato molto cosciente di questa netta differenza, lo si capisce dai testi, lo si capisce soprattutto da come ha affrontato il successo e da come è restato con i piedi per terra nel corso degli anni. Avete mai letto un gossip di vita privata su Fibra? No, mai. Perchè ha sempre tenuto ben distanti le due versioni, sempre ben consapevole che la sua vita privata, era privata e che la pubblica vita di Fibra, come personaggio, viaggiava su un altro binario. Nei testi, poi, non si è mai presentato come il perfettino di turno, ha sempre marcato i suoi limiti, le sue paure, i suoi demoni, le sue imperfezioni, Fibra si è sempre posto al pubblico così...deliberatamente imperfetto e difettoso, come lo è ogni essere umano e, gran parte del suo pubblico fedele, me compresa, lo adora proprio per questo motivo: è magnificamente umano Fibra, ricco di pregi e difetti mai nascosti. Tornando al testo, la tv e lo spettacolo sono quel velo di maya che bisogna abbattere per comprendere il noumeno, cioè quello che realmente è quel personaggio. Il mondo televisivo altera la realtà, lo fa di continuo, in ogni attimo, e lo fa con una rapidità esplosiva, tanto che spesso, purtroppo, la tv diventa vita. Nel senso che ci illudiamo di poter agire, fare e muoversi come se fossimo, anche noi, dei divi della tv, oppure aspiriamo a tanto, ma la vita non è un film...lo diceva anche J-ax. E' questa distinzione che manca ormai in questa società che, dalla tv, ha appreso delle vere e proprie regole di vita...tutti vogliono un fenomeno...perchè l'essere normale è passato di moda, tutti vogliono apparire e non essere, perchè quest'ultima tappa richiede più fatica, è dura essere se stessi, specie se tre quarti di mondo vive di apparenza. Lo sa anche Alessandro, l'Italia è Borghese...al di là del gioco di parole con il nome di Alessandro Borghese, ma è vero quello che dice...l'Italia è borghese, cioè tutti aspirano a essere benestanti, ad avere un certo tipo di vita, come se fosse una missione primaria. Perchè con i soldi puoi apparire più facilmente, puoi vendere qualunque immagine di te se sei benestante, famoso ecc. Mi viene in mente il pezzo di Dietrologia, dove Fibra diceva che nelle interviste alla domanda: qual è il tuo peggior difetto? I divi rispondevano: sono troppo buono, sono troppo paziente...cioè vendevano pregi per difetti, mai uno che dicesse: sono un po' stronzo, disordinata ecc. E anche questo è un velo di maya, possibile che tutti i divi italiani non hanno un cazzo di difetto vero? Impossibile, eppure gli italiani vivono in questa illusione, ecco che succede quello che Fibra decanta in Fenomeno: non vedi più l'essere in se stesso, ma solo quello che ti vogliono vendere come reale, vedi il fenomeno e mai il noumeno, come direbbe Schopenhauer. Attenzione poi perchè anche in "signore aiuto, musica senz'anima" è geniale e dualista; c'è il gioco di parole tra il Signore, inteso come Dio, quindi la preghiera, che di solito fai con l'anima perchè, appunto, la raccomandi a Dio e la musica senza anima, quindi senza l'essenza primaria; ma c'è anche altro...anche qui Fibra potrebbe avercela con diversi fattori: potrebbe riferirsi al ghostwriting, per esempio, dove a scrivere per te sono altri, quindi alla fine proponi al pubblico qualcosa che spacci per tuo, ma che in realtà non viene da te, il senza anima indica, in questo caso, che hai proposto qualcosa che non è nata da te, quindi non viene dalla tua visione, o dal tuo essere, ma da altri; oppure potrebbe avercela con la scarsità dei contenuti seri nelle canzoni, sia rap che di altro genere, che di solito primeggiano in classifica, la musica senza impegno all'ascolto, direbbe Marracash. Anche qui traspare il pensiero di Schopenhauer comunque, qualunque sia la versione dei fatti, sia nel ghostwriting e sia nei contenuti, infatti, si vende al pubblico qualcosa di irreale, o perchè lo spacci per tuo quando non lo è, sia se pubblichi una canzoncina che sai a priori che vende, quando magari vorresti fare canzoni serie, ma non le fai perchè vendono di meno, quindi stai falsando le tue intezioni per convenienza, stai falsando il tuo talento per arrivare al successo, crei un fenomeno e accantoni il noumeno.

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