Un San Valentino molto particolare

299 28 14
                                    



Un braccio muscoloso mi avvolse il fianco, tirandomi con forza verso il corpo caldo del mio compagno.

Deryl tuffò il volto nei miei capelli e si premette contro di me. «Mmm, non sai quanto sono contento che te li stai facendo ricrescere, sono bellissimi.»

Ridacchiai. «Beh, mi sembra di percepire la tua "contentezza" proprio dietro il mio sedere, e a giudicare dalle dimensioni, qualcuno deve essere davvero molto felice!»

Mi strinse forte. «E ti dispiace sapere quanto ti desidero?»

Mi girai verso di lui. «Certo che no, non mi sarei messo con un tipo così bestiale, e sottolineo la parola bestiale...» scherzai, mimando il gesto delle virgolette «se non avessi voluto un compagno arrapato 24 su 24.»

«Ehi, non sono una bestia» rispose lui, fingendosi oltraggiato e annusandomi nell'incavo del collo, gemendo di piacere.

«Ecco appunto, lo vedi che mi stai sempre ad annusare, ti sembra una cosa normale?» risi, girandomi verso di lui e prendendo il suo viso tra le mani. «Ma non ti preoccupare, mi piaci così: coda e batuffoli di peli compresi!»

Lo baciai teneramente sulle labbra e immediatamente mi diede accesso alla sua bocca meravigliosa. Le nostre lingue si riconobbero e cominciarono la danza che riusciva loro così bene, lasciandoci ansimanti e senza fiato.

«Dobbiamo scendere, lo sai che giorno è oggi?» chiesi a Deryl.

«Il giorno in cui hai deciso di distruggere il mio locale cazzuto e farlo diventare un covo di cuoricini?»

«Per l'appunto, oggi è San Valentino e noi faremo un sacco di soldi grazie a tutti gli idioti che vanno dietro a queste cretinate!»

Mi osservò pensoso. «È la festa degli innamorati. È una cosa carina.»

Ero già in piedi alla ricerca dei miei vestiti. «Certo, una cosa deliziosa, pucciosa e incredibilmente zuccherina e noi la renderemo indimenticabile al modico prezzo di 100 dollari a coppia!» sogghignai, dirigendomi verso il bagno.

Quando rientrai vestito di tutto punto Deryl era ancora a letto.

«Non ti prepari? Ho detto a Brett e Joshua di arrivare prima per sistemare il locale.»

Kirian, il fratello maggiore di Deryl, ormai era diventato l'Alpha del branco e avremmo potuto vivere nella grande casa di famiglia, ma avevamo preferito rimanere nell'appartamentino sopra il locale che avevamo preso in gestione. Era perfetto per noi e ci trovavamo benissimo, inoltre i pochi metri di quadratura erano una vera salvata quando si trattava di fare le pulizie.

Deryl si mise a sedere, non sembrava ancora convinto del mio atteggiamento verso il San Valentino. «Noi siamo innamorati, non è vero?»

Sgranai gli occhi dalla sorpresa. «Che domande sono? Certo che lo siamo! Ma non abbiamo bisogno di un giorno stabilito per fare gli innamoratini di Peynet!» Mi avvicinai a lui, posando una mano possessiva sul suo inguine coperto dal lenzuolo. «Li possiamo fare tutte le volte che vogliamo!»

Gli scoccai un bacio veloce, non mi andava di arrivare tardi visto che avevo costretto i due baristi a venire prima al lavoro.

«Io vado, ci vediamo più tardi»

«A dopo, piccolo» mormorò lui, poi, come ripensandoci aggiunse: «...e comunque non penso che gli innamoratini di Peynet scopassero come ricci!»

«Ciao Taylor! Pensavo ci avresti dato buca!» esclamo Brett, quando mi vide scendere le scalette che portavano nel retro del locale.

Sgranai gli occhi con un'espressione offesa. «Chi? MOI?»

Un San Valentino molto particolareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora