1.Sanremo

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La sveglia suonò alle 6:00 in punto. Mi alzai di scatto dal letto, mi vestii, feci colazione e partii con mia madre e mio padre in macchina verso Sanremo. Avevo vinto un concorso che mi permetteva di seguire tutte le serate del festival e soggiornare all'hotel royal, quello dove alloggiavano i cantanti, ed ero davvero eccitata, non stavo più nella pelle dalla gioia! Le sei ore di viaggio passarono in fretta, e davanti ai miei occhi c'era Sanremo, con i suoi viali costellati da palme.
Passammo alla reception per fare il check-in. Un fattorino prese i nostri bagagli e ci accompagnò nella nostra stanza, al terzo piano, dove soggiornavano anche i cantanti. Decisi di fare un giro per l'hotel, curiosando qua e là.
Appena uscii dalla stanza, però, sbattei contro un uomo alto e magro, con dei capelli ricci e scompigliati, che stava aprendo la porta della camera di fronte alla mia.
Sorrisi e dissi: "Mi scusi, non volevo."
Lui mi sorrise: "Tranquilla, però puoi darmi del tu se vuoi... Tu sei la vincitrice del concorso, vero?"
Notai che aveva un accento strano, quasi da straniero.
"Esattamente...Tu sei uno dei cantanti in gara, giusto?"
"Sì, sono Ermal Meta. Gareggio assieme a Fabrizio Moro."
"Ah... Comunque io sono Giulia. Mi fai un autografo?"
Chiesi, porgendogli un foglio e una penna.
"Certo!"
"Ti ringrazio. Beh, ci vediamo."
"Ciao!"
"Ciao!"
Sorrisi un'altra volta a quell'uomo, sicura che lo avrei rivisto molto presto e andai al piano di sotto a curiosare un po'.
L'hotel era magnifico, non avevo mai visto niente del genere, era dotato di tutti i comfort e aveva una grande sala dove si mangiava tutti insieme.
Ritornai nella mia stanza e sistemai le mie cose, poi feci un giro per Sanremo con mamma e papà.
Alla sera mi preparai per bene, pronta per la gustosa cenetta che mi aspettava.
La sera dopo sarebbe iniziato il festival: tutti i cantanti erano visibilmente tesi, lo si vedeva dalle loro espressioni...
Salutai Ermal, che appena mi vide fece un cenno all'uomo seduto accanto a lui: Fabrizio Moro.
Sorrisi e, dopo aver mangiato, mi recai al tavolo dov'erano seduti i due.
"Ehi! Come va?" Chiesi sorridendo.
"Tutto bene." Rispose Ermal.
"Lui è Fabrizio, il mio collega, di cui ti ho parlato prima. Fabrizio, Giulia. Giulia, Fabrizio."
"Ciao." Fabrizio mi sorrise, stringendomi la mano.
"Piacere."
"Piacere mio."
"Siete tesi per domani sera?"
"Io sono tranquillo..." Rispose Ermal, ma Fabrizio lo interruppe.
"Beh, tranquillo non direi... Stamattina mi hai svegliato alle 6:00 per chiedermi che metterti domani sera!!! Poco agitato, no?"
Scoppiammo a ridere tutti e tre.
"Noi andiamo in camera a riposare..."
"Okay, allora ci vediamo domani mattina, se vi va. Così facciamo un giro per Sanremo per cercare di abbassare la tensione"
"Certo! A che ora?"
"Alle 9 in corridoio?"
"Perfetto!"
"A domani!"
"A domani! Ciao!"
Dopo quella piacevole chiacchierata, andai in camera e mi addormentai, con la mente già persa in sogni felici.

*Spazio me*
Allora, ho deciso di scrivere questa storia perché ultimamente mi sono fissata con i Ermal Meta e Fabrizio Moro (potete uccidermi lel)...
E niente, spero vi piaccia
Vado ad ascoltare"non mi avete fatto niente" per la centesima volta.
Bye
Giu

~Non mi avete fatto niente~ | •MetaMoro• |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora