Cannibale

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Lieto terrore, affetto d'amore,

Giace nel cuore, attento scalpore.

Passi lontani, d'orrore scolpiti,

Palpiti perduti, sussurri sperduti,

Rieccheggian vicini. Pensieri smarriti,

Nell'animo rapiti, paura incoscienti,

Sorprendenti d'affetto, soppresso dall'odio.

Brandelli di carne sparsi per di là,

Che di qui nessuno passi, per

Non assistere a quell'empio scenario,

Dove morte si esibisce protagonista,

Di una tragedia malsana, malata.

Un cuore che ancor palpita

Di terrore crescente, sorride

Tra il calore delle mani del mostro,

Che un tempo amò; e amare le lacrime

Intrise d'inchiostro, che donavano

Vita al quel muscolo dolorante,

Coperto d'affetto.


~Killer


Mi sento fin troppo legata a questa poesia, ha un non so che di speciale...
Quando l'ho scritta, mi palpitava forte il cuore, colto in un momento di nostalgia.
Beh, forse è solo un modo per dire "hey, mi manchi!" ma mi sento troppo confusa; fatto sta che ora mi sento libera da un peso di troppo.
Ora sparisco, non voglio annoiarvi troppo con la "storia della mia vita" xD

Alla prossima.~

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