Capitolo 5

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Sto cercando da una lunghissima ed estenuante ora di calmare il "tornado Lavanda" che si era scatenato nella nostra camera.
"Non riesco a trovarlo! Non riesco a trovarlo!"
Continua a parlare di uno strano vestito che aveva perso non so dove.
"Lavanda Brown smettila di urlare e siediti! " le impongo puntando un dito contro.
Lei esegue il mio ordine sedendosi sul letto e continuando a singhiozzare con fare teatrale.
"Qual è il problema?" chiedo con un tono più gentile iniziando a riordinare la stanza.
"Non riesco a trovare il vestito per il ballo. Ne avevo uno dorato, perfetto. Lo avevo messo in valigia per ogni occasione ed ora che è finalmente arrivata è sparito. Oggi l'ho cercato tutto il giorno, saltando le lezione e non l'ho trovato e poi..."
"Aspetta, aspetta, hai saltato le lezioni per questo?" esclamò completamente sconvolta.
"Ma cosa vuoi capirne tu!?" urla ricominciando a piangere la mia coinquilina.
Faccio un respiro profondo prima di risponderle.
"Okay, va bene. In questo caso me ne andrò in biblioteca a studiare. Riordina questa bomba appena esplosa."
Esco velocemente dal dormitorio e mi dirigo come al solito in biblioteca. Non ho voglia di vedere nessuno oggi.
La stupida idea di questo stupido ballo ha sconvolto mezza scuola, compresi i professori. A proposito Pitone domani svolgerà un test e io devo davvero studiare... Pozioni!
Un test di pozioni.
Merda.
Malfoy.
Corro velocemente verso la stanza delle necessità, cambiando la mia direzione.
Oggi mi ammazza.

"Sei in ritardo. Chi cazzo credi di essere per farmi aspettare? Se mio padre sapesse del comportamento di questi mezzosangue..." urla Malfoy appena riesco ad arrivare.
I suoi occhi sono più cupi del solito, assottigliati e quasi neri, la pelle, spesso candita, è lievemente arrossata a causa della rabbia. Tiene le mani strette pugno, le spalle tese sono avvolte in una delle ormai familiari camice nere, che contrastano con i capelli platino. Sono quasi spaventata dalla sua nera figura e dal tono di voce minaccioso.
"Cosa Malfoy? Cosa faresti? I nostri piani erano chiari niente più scherzi e minacce e ti avrei aiutato. Ricordi?"
In un momento rimane sorpreso dalla mia risposta, poi si rilassa facendo scrocchiare il collo, lasciando comunque sul suo volto un'aria cupa.
"Sei bello quando ti arrabbi" rispondo  prendendomi gioco di lui con le sue stesse parole, cercando di sciogliere la tensione che si è creata.
Un sorriso beffardo compare sulle sue labbra.
"La differenza di quando lo dico io Granger" inizia a dire con voce bassa, avvicinandosi pericolosamente alla mia figura molto più piccola della sua. Si ferma soltanto quando è così vicino che posso sentirne il profumo e, sfiorandomi delicatamente una guancia, continua "è che non arrossisco. Ed ora mettiamoci a studiare per il test prima che ti spezzi quel bel collo che ti ritrovi."
Poi si allontana interrompendo ogni contatto tra di noi.
Respiro lentamente cercando di calmarmi... mi ha appena minacciata di nuovo?

Sto camminando verso la sala comune della mia casa. Sono stata nervosa per tutto il giorno, ma stranamente la sessione di studio con Malfoy -il quale se la sta cavando bene- mi ha rilassata, ovviamente tralasciando il nostro battibecco.
Non ho visto i miei amici per tutto il giorno e voglio passare un po' di tempo con loro.
"Hermione!" una voce che conosco bene mi spinge a voltarmi, facendomi spuntare un sorriso.
"Ciao Ron! Stavo venendo a cercarvi. Harry?" chiedo abbracciandolo.
"Harry è sparito... ha discusso con Ginny" risponde quasi arrabbiato. Il senso di protezione nei confronti della sorella è veramente eccessivo a volte.
"Comunque ti abbiamo cercato tutto il pomeriggio. Lavanda ci ha detto che eri in biblioteca a studiare ma non ti abbiamo trovata..." ops.
"Ehm.. è che sono andata a fare una passeggiata e ho perso il senso del tempo" mento sperando che non se ne accorga.
"Una passeggiata? Mentre studiavi? Tu? Cosa mi stai nascondendo?" chiede Ron perplesso e... accidenti mi conosce troppo bene!
"Ma niente! Tutti hanno bisogno di smettere di pensare per un po' qualche volta. Dai, ora muoviamoci prima che le scale decidano di cambiare. "
Ron per mia fortuna lascia cadere il discorso e finalmente riesce a farmi distrarre raccontandomi come Neville abbia perso la sua rana per l'ennesima volta e ritrovandola in una tazza della Cooman.
Arrivati al dormitorio dei Grinfondoro, troviamo buona parte dei nostri amici nella sala comune.
"Finalmente! " esclama Lavanda appena ci vede "Ginny sta piangendo da tutto il pomeriggio, pensavate di far finta di nulla?"
Ron non la ascolta nemmeno e si rivolge direttamente alla sorella "Harry?"
Lei annuisce silenziosamente e il rosso si dirige verso la propria camera infuriato come poche volte mi è capitato di vederlo.
"Cosa è successo?" chiedo sedendomi accanto a lei.  Ginny si asciuga gli occhi inutilmente, per poi risponde arrabbiata e delusa fissando il fuoco davanti a lei "Colpa del ballo. Non possiamo invitare qualcuno della propria casa, così sai chi ha avuto il coraggio di invitare?" nego con la testa, avvicinandomi a lei. Mi ero scordata del ballo e di questa assurda regola, poi il Valzer... Io non so neanche ballarlo il Valzer!
"Cho Chang! Tra tutte lei! E si è giustificato con la scusa che fosse una semplice Corvonero. Certo, come se non si sapesse della sua immensa cotta per quella!" urla sfogandosi. Intanto gli altri se ne sono andati, lasciandoci un po' di intimità.
"Okay tesoro, calmati ora. Doveva solo scegliere una ragazza che non fosse Grifondoro e ha invitato una che conosceva." le dico con voce dolce carezzandole la schiena.
"Ma lui non mi ha neanche avvertita. L'ho scoperto per caso da Ron e mi sono sentita così stupida e ferita..." mentre parla ricordo l'immagine della piccola Weasley, appena arrivata. Capelli rossi, una vecchia toga di seconda mano:tu devi essere un Weasley. Malfoy l'avrebbe descritta così, ma non è il momento di pensare al Principe delle Serpi.
"Lo capisco tesoro... Senti perché non ne parli con lui magari ai Tre Manici di Scopa, lontano da tutti?" le propongo.
"Può essere una buona idea Hermione. Domani sentirò Harry, grazie" dice abbracciandomi e sorridendo. So bene che non ho risolto niente e che continuerà a tenersi tutto dentro per giorni, è fatta così. Harry non sarà da meno...
"Dai, sei la ragazza del Prescelto non puoi farti mettere i piedi in testa da nessuno!" dico facendo scoppiare a ridere entrambe.

Sono veramente stanca.
È stata una lunga serata: Harry non si è presentato a cena, Ginny ha fatto finta di niente e le chiacchere hanno iniziato a girare per tutta la scuola, poi c'è il fatto del ballo e Malfoy...
Raggiungo la mia camera con l'immagine del ragazzo biondo fissa davanti agli occhi. Non riesco a scordarmi lo sguardo glaciale che i ha rivolto oggi pomeriggio.
Ho ancora i brividi.
Ripenso a come mi sono sentita, una sensazione strana, tra l'eccitazione e la paura. Dopo tutto è l'effetto di Draco Malfoy, succede a chiunque.
Mentre cerco di dormire sento degli strani rumori, come se qualcuno stesso battendo alla finestra.
Se svegliano Lavanda è la fine, non ho voglia di sentirla urlare, per oggi può bastare.
Mi avvicino ad essa spalancandola, cercando di capire la causa dei rumori fastidiosi.
"Buonasera dolcezza"
"Cosa diavolo chi fai tu qui?"

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